Serie B, Alvini sulla proprietà Stirpe: "Atalanta ed Empoli esempi per il Frosinone"

Il tecnico del Frosinone calcio Massimiliano Alvini ha parlato sulle colonne del "Guerino Sportivo". Di seguito una parte delle sue parole:

Proliferano le proprietà estere in Italia. Che ne pensa?

«Vengo da un calcio diverso. Ho lavorato con presidenti come Guarascio, Santopadre, Andreoletti. In un club con proprietà straniera (lo Spezia, n.d.r.) non ho mai sentito il patron: tutta un'altra storia. Chi investe venendo da fuori può portare benefici economici, ma il rapporto umano e le radici nel calcio restano fondamentali».

Il Monza ora è americano, la Juve Stabia parla di criptovalute. Sta cambiando tutto?

«C'è un evidente sradicamento delle società dai territori. È l'effetto della globalizzazione del calcio. Bisogna abituarsi, perché servono risorse che il sistema non riesce più a garantire. Ma così si rischia di perdere quella passione e quella visione in cui siamo cresciuti».

A Frosinone resiste il metodo Stirpe: infrastrutture e giovani di proprietà. Basterà?

«Purtroppo la trasformazione è reale. A meno che non ci siano grandi investitori, vedi il Como. Ma proprietà come Atalanta o Empoli sono esempi anche per il Frosinone, che ha puntato su strutture e giovani da valorizzare. Palmisani, Bracaglia, Cichella, Grosso, Ghedjemis, Kvernadze: sono la prova che si può fare bene con talenti propri».

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