INTERVISTA TF | Franceschiello, Direttore Responsabile Arci TV: "Alvini? Grande lavoratore ma troppo emotivo"

Dopo la notizia dell'approdo di mister Alvini come nuovo allenatore dei Giallazzurri, abbiamo intervistato Davide Franceschiello, Direttore Responsabile Arci TV. Lo abbiamo fatto per conoscere meglio il tecnico che guiderà il Frosinone, visto che lo scorso anno proprio Alvini siedeva sulla panchina del Cosenza, squadra di cui Franceschiello si è occupato molto, soprattutto durante le puntate online di Lupus in Forum, ma non solo:
Davide, potrebbe indicarci un pregio di mister Alvini?
"Certamente. Un pregio di Alvini è la sua dedizione e la sua passione per il calcio; è un grande lavoratore che vive per questo sport mettendo tutto se stesso nel migliorare sia individualmente che nel far crescere la squadra. Lo abbiamo notato particolarmente nei primi mesi a Cosenza, dove, nonostante la penalizzazione di 4 punti, è riuscito a gestire emotivamente la squadra. In più i ragazzi rispondevano bene e esprimevano un buon calcio con personalità e ottenendo anche dei risultati importanti come le vittorie con Sampdoria e Cremonese. Purtroppo un difetto è la gestione emotiva."
Gestione emotiva? E qual è invece un difetto del neo allenatore dei Giallazzurri?
"Quando arrivò la conferma dei 4 punti di penalizzazione, la squadra cadde, come pronosticabile, in depressione e Alvini non riuscì a dare quella svolta necessaria per correggere i difetti preesistenti. Il suo gioco, molto offensivo e aggressivo, seppur efficace nel creare occasioni e tiri in porta, mancava di qualità nella finalizzazione, portando a un basso rapporto tra le occasioni create e quelle realizzate. Questo è il suo limite: una grande mole di gioco offensivo che però, in assenza di giocatori capaci di concretizzare, non si traduce in risultati, e una difficoltà nel variare l'approccio tattico verso una maggiore solidità difensiva quando necessario."
Il suo difetto principale, quindi, è legato a un gioco troppo offensivo senza un'adeguata fase difensiva, soprattutto in assenza di giocatori capaci di concretizzare le occasioni?
"Esatto. Il problema non è il gioco offensivo in sé, che sarebbe perfetto se ci fossero attaccanti capaci di finalizzare. Il limite di Alvini emerge quando la società non gli fornisce gli elementi giusti per concretizzare il suo lavoro. In queste situazioni, non è riuscito a modificare il suo approccio per tutelarsi e magari creare un gioco più difensivo ma funzionale ai giocatori disponibili. Inoltre, la cessione di giocatori esperti come Camporese da parte del Cosenza ha ulteriormente indebolito la squadra. Per un campionato di Serie B servono persone di esperienza."
Considerando il contesto del Frosinone, che sembra puntare su una squadra giovane, crede che Alvini sia l'uomo giusto per gestirla?
"Alvini è sicuramente l'uomo giusto per gestire una squadra giovane e farne emergere i talenti individuali. Tuttavia, come dicevo, per raggiungere l'obiettivo della salvezza in un campionato importante come il campionato cadetto, è fondamentale avere un'ossatura di cinque giocatori d'esperienza, poiché i giovani, pur dando il massimo, hanno bisogno di tale supporto nei momenti cruciali della stagione."
Cosa potrebbe funzionare o non funzionare rispetto all'esperienza di Cosenza?
"A Frosinone, la presenza di giocatori tecnici potrebbe compensare alcune carenze riscontrate a Cosenza. Tuttavia, se non ricordo male anche il Frosinone aveva molti problemi nella finalizzazzione delle azioni offensive. Se giocatori come Coda fanno la differenza non è un caso. Un top in quel reparto serve praticamente sempre, a maggior ragione in Serie B e con il gioco di Massimiliano Alvini. Ciò che invece potrebbe andare male è la gestione emotiva del gruppo, che poi è l'errore che ha fatto a Cosenza. Dal punto di vista emotivo, Alvini necessita del supporto costante della società e dei tifosi, e un ambiente sereno è cruciale per controllare lo stress e i risultati, in particolare quelli negativi."
Secondo lei, quali giocatori valorizzerà Alvini tra quelli presenti in rosa?
"Io del Frosinone ricordo esterni fortissimi, non solo veloci ma anche molto tecnici come Kvernadze. Ecco questi sono i giocatori che piacciono al neo allenatore. A Cosenza valorizzò molto calciatori di questo tipo come Ciervo, molto veloce e molto forte nell'1 vs 1. Peccato per le tante occasioni create ma mancate lì davanti. Sarebbe bastato molto poco per salvarsi e invece il Cosenza si è ritrovato in una situazione pessima dove i 4 punti di penalità hanno fatto tutta la differenza del mondo."
Insomma, Davide, un suo giudizio conclusivo. Alvini sì o Alvini no?
"Secondo me è un ottimo allenatore e se sarà ben supportato da tutto l'ambiente e, ovviamente, avrà un pizzico di fortuna penso possa fare molto bene. Certo se come la squadra sarà molto giovane non si potrà ambire ai posti alti della classifica, ma partendo forte fisicamente, con una solida preparazione come fece a Cosenza, e accumulando punti all'inizio, potrà salvarsi in tutta tranquillità."