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, l'elogio di Guidolin: «Con Grosso una cavalcata bellissima»

L'esperto allenatore, fra i maestri calcistici dell'attuale tecnico giallazzurro, commenta a TuttoFrosinone lo straordinario campionato disputato dal Leone
16.05.2023 10:15 di  Roberto De Luca  Twitter:    vedi letture
Un'esultanza giallazzurra
Un'esultanza giallazzurra
© foto di Frosinone Calcio

Applausi: al Frosinone, a Grosso e alla società. La vittoria sul Genoa ha consacrato i giallazzurri come i più forti del campionato cadetto. Una cavalcata trionfale, alimentata da numeri di rilievo, culminata con la promozione in Serie A e la certezza del primo posto. Come diceva Peppino a Totò, “Ho detto tutto”. E in questo diffuso clima di elogio ai ciociari, si manifestano in ordine sparso i meriti di Fabio il condottiero. Colui che ha saputo scrivere per il Leone un copione eccellente, riuscendo a coinvolgere tutti e plasmando un gruppo completamente rinnovato rispetto alla passata stagione. Le azioni d’attacco orchestrate dalla sua squadra, rapide ed efficaci, hanno rappresentato una gioia per gli occhi. Francesco Guidolin, fra i maestri calcistici del tecnico nativo di Roma e cultore dell’estetica applicata allo sviluppo della manovra, applaude dinanzi a tanta bellezza: «Il successo di sabato - ha affermato a TuttoFrosinone - è stato l’atto conclusivo più logico e giusto dopo quanto visto in B. Fabio ha guidato al meglio i suoi giocatori verso questo prestigioso traguardo, ricercando un’identità ben definita. Che poi vuol dire proporre un calcio propositivo e ricco di idee». Un ulteriore punto di merito, cruciale per sovvertire ogni tipo di pronostico iniziale mediante una solida cultura del lavoro.

CHE FELICITÀ - Perché, poi, il rumore prodotto dalla felicità attuale riecheggia ancor di più nell’ambiente frusinate per questo motivo: aver imperato su una folta e ben attrezzata concorrenza. Nessuno ai nastri di partenza avrebbe immaginato un rendimento del genere, eppure il campo ha parlato con apporto eloquente. Con Guidolin spettatore interessato, incuriosito dalle gesta del suo “allievo”: «Sono felicissimo per Fabio - ha confidato - e ammetto di aver atteso questo momento con uno stato interiore di alta trepidazione. La tentazione di chiamarlo era forte, però ho deciso di non farlo e rimanere al mio posto per non spezzare l’incantesimo». La magia alla fine è avvenuta, palesandosi con incantevole evidenza: «Il Frosinone si è reso artefice di una marcia bellissima, davvero difficile da non apprezzare. E sostengo che Fabio meritasse di provare sensazioni del genere». Uniche sotto certi versi, nonostante si parli di una figura che da calciatore è riuscita a salire da protagonista sul tetto del mondo con la maglia della Nazionale in quel famoso 2006.

IL LEGAME - E chi come Guidolin ha avuto la possibilità di apprezzarne da vicino le doti tecniche e umane, si lascia ben condurre nell’album dei ricordi per enfatizzare un presente di successo: «Competente, serio, leale e dotato di un forte carattere. Le cifre identificative di Grosso - le parole dell’esperto allenatore di Castelfranco Veneto - sono facilmente individuabili. Determinate qualità rimangono, anche quando si intraprende una nuova esperienza. Anzi, credo che tendano a migliorare. E gli anni di Palermo vissuti insieme mi portano ad apprezzare al massimo la serietà e le virtù di questo ragazzo». Col periodo siciliano scolpito nella memoria collettiva: «Fabio lo prendemmo a gennaio 2004, quando eravamo in Serie B. In quella stagione vincemmo il campionato, volando in A. Da lì fu un crescendo continuo: centrammo la qualificazione europea in due occasioni, togliendoci davvero belle soddisfazioni». Ed è a quel Fabio Grosso, a distanza di quasi 20 anni, che Guidolin indirizza il suo sentito messaggio: «Ha tutto per diventare un grande allenatore. Che si goda le vacanze dopo l’ultima sfida, poi ad attenderlo ci sarà una stagione molto impegnativa. Nel frattempo, gli dico: bentornato in Serie A, Fabio». Firmato, Francesco Guidolin.