Lusuardi c’è: alle origini del centrale brasiliano che ha stregato il Frosinone

Da São José do Rio Preto a Porto Alegre nel Grêmio col Frosinone nel destino: alla scoperta del classe 2004 con De Freitas, suo ex allenatore
14.08.2023 15:00 di  Roberto De Luca  Twitter:    vedi letture
Mateus Lusuardi
Mateus Lusuardi
© foto di Instagram Mateus Lusuardi

La fabbrica di talenti verdeoro sforna continuamente nuovi gioielli. Una produzione a pieno regime che consente di spostare il mirino, di volta in volta, su potenziali campioni. Diamanti grezzi di terra brasiliana, l’identikit perfetto per suscitare curiosità e avventurarsi alla loro scoperta. Nel caso specifico si parla di una promessa che di professione fa il difensore e con 19 anni all’anagrafe. Si tratta di Mateus Henrique Vanelli Lusuardi, neo volto del Frosinone di cui - per la verità - tra gli addetti ai lavori si parla già da un po’. Non a caso, Empoli e Atalanta lo hanno inseguito a lungo, senza però fare i conti con il lavoro sotto-traccia messo in atto dai ciociari e da Guido Angelozzi. «È pronto per la Serie A, io non ho dubbi a riguardo. Ha le qualità per imporsi in Italia. Questo trasferimento non ha destato particolare stupore, me lo sentivo che prima o poi si sarebbe concretizzato». Parola di Emanuel De Freitas a "TuttoFrosinone". Perché, alla fine, per capire bene l’attualità che sta scandendo il percorso dell’ex Criciúma bisogna partire dalle origini. C'è da capire e scavare. Nell’accademia del Grêmio, in particolare. Lì dove tutto ha avuto inizio.

GLI INIZI - Siamo a Porto Alegre, nel Rio Grande Do Sul. Qui il calcio è una religione. Davanti a quella sfera che rotola sono tutti uguali, accomunati da sogni, speranze e piedi educati. Gli stessi che hanno accompagnato il giovane Mateus quando, con la leggerezza degna dei più piccoli, ha lasciato la sua São José do Rio Preto per approdare tra le fila dei “Rei de Copas”. Il contesto ideale in cui mettersi in mostra: «Ricordo - l’aneddoto di De Freitas, attuale condottiero dell’U17 del Grêmio - che già all’epoca si distingueva per l’imponente struttura fisica. Un aspetto che lo ha costantemente differenziato dai coetanei. Ho avuto il piacere di allenarlo per diversi anni, a lui mi associano bei momenti». Il primo incrocio nel 2018 con l’Under 14, poi ancora avanti nell’Under 16 e nell’Under 19. Quattro stagioni consecutive vissute insieme, trascorse nel solco di una crescita continua: «Possiede doti importanti, alimentate da un atteggiamento altrettanto esemplare. Serio, educato e applicato al lavoro. Con queste qualità ha cercato di migliorarsi, dando il massimo in allenamento». Ogni giorno, per poi raccoglierne pian piano i meritati frutti.

IL PROFILO - Su quel rettangolo verde di km ne ha macinati. Sin da bambino, avviando un interessante percorso di evoluzione tattica. Oggi l’immagine è quella di un centrale mancino, abile in marcatura ma altrettanto ben predisposto a garantire presenza in costruzione. Che sia una retroguardia a 4 oppure a 3 uomini poco cambia, il rendimento rimane invariato. Eppure, gli avvii di carriera tendevano a palesare ben altre collocazioni: «Inizialmente - il racconto di Emanuel De Freitas - faceva il terzino sinistro. Questo perché i suoi fondamentali sono la propensione all’attacco e il controllo di palla». Potenzialità che ha evidenziato pure nelle giovanili del Criciúma, squadra dalla quale il Frosinone lo ha preso a titolo definitivo. Insomma, cifre identificative di un difensore moderno che interpreta il ruolo pensando e guardando in avanti. La ricerca dell’anticipo, infatti, è un’altra delle sue caratteristiche più note: «Aggiungo il colpo di testa, aspetto in cui è davvero bravo. A me sorprende la forza con cui impatta la sfera, che sia nei duelli aerei o in un contrasto a terra. La stazza fisica posseduta, chiaramente, lo aiuta». E la speranza del Leone è che possa affermarsi in Italia. Nella Primavera o in prima squadra, nessuno lo sa. Di sicuro, Lusuardi ha voglia di stupire. L'esperienza tricolore prende ufficialmente il via.