Sinfonia Calò a Mantova: il direttore d'orchestra del Leone

Contro il Mantova è andata in scena l'ennesima prestazione di spessore di Giacomo Calò, un centrocampista che quasi non conosce errori: quando c’è lui in campo, la squadra assume un ritmo e una gestione del pallone diversa. Novanta minuti giocati con personalità e lucidità, coronati dal gol dello 0-4, la fotografia esatta di una prova totale.

Il suo nome campeggia nel tabellino per la rete siglata al 43' del primo tempo, ma sarebbe riduttivo fermarsi lì. Calò ha messo ordine in ogni fase della manovra, dettando i tempi con una precisione chirurgica: 29 passaggi riusciti su 32, il 91%, segno di una pulizia tecnica impressionante. Ogni pallone toccato (45 in totale) è diventato un’occasione per dare respiro al gioco o verticalizzare: 4 passaggi chiave e 8 lanci lunghi perfetti su 10 lo certificano come il vero architetto della squadra.

Ma la sua forza non si è vista solo nella regia. Calò ha sporcato la maglia senza esitazioni, gettandosi nei contrasti (7 duelli a terra, 4 vinti) e difendendo con generosità. Non ha mai smesso di guidare i compagni, anche nei momenti di maggiore pressione, dimostrando di saper leggere ogni situazione con intelligenza.

Il gol è stato il premio di una serata in cui ha saputo essere tutto: scudo davanti alla difesa, uomo da ultimi metri e direttore del concerto giallazzurro a Mantova. Una prova che unisce qualità e sacrificio, la conferma che Calò non è soltanto un regista, ma un centrocampista moderno, totale, capace di trascinare con i piedi e con il cuore.

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