Stefan Schwoch a 'Kick Off': "Il Frosinone troverà un Ascoli molto aggressivo. Complimenti al Presidente Stirpe per il modello di Società creato"

08.11.2022 13:30 di Francesco Cenci   vedi letture
Stefan Schwoch a 'Kick Off': "Il Frosinone troverà un Ascoli molto aggressivo. Complimenti al Presidente Stirpe per il modello di Società creato"
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© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com

Stefan Schwoch, miglior marcatore di sempre della Serie B, ha parlato durante la trasmissione “Kick Off”, andata in onda su Extra Tv dell’avvicinamento alla gara do Venerdì sera tra Ascoli e Frosinone, del gran momento che stanno vivendo i giallazzurri e del suo record di reti in B (135 reti in cadetteria), avvicinato dall’attaccante dell’Ascoli Federico Dionisi arrivato a 116 gol. Queste le sue parole.

Siamo soltanto alle prime 12 giornate di questo campionato di Serie B, ma già si può parlare di squadre rivelazioni e formazioni che stanno deludendo. Qual è il tuo giudizio?

“Sicuramente si. Il Frosinone ad esempio, arrivati fin qui, nessuno se lo sarebbe aspettato in testa alla classifica dopo 12 giornate di campionato. Ci sono squadre come Cagliari, Genoa che, sulla carta sono strutturalmente più attrezzate dei giallazzurri e hanno rose più pronte per fare il salto di categoria diretto. Però quando una Società dà una certa continuità di lavoro e di progetto tecnico, alla fine i risultati vengono sempre fuori”.

Si parla tanto quest’anno di una Serie B come una sorta di ‘A2’. E’ aumentata di molto secondo te la qualità tecnica rispetto agli ultimi anni, oppure si tratta del solito campionato molto equilibrato e livellato?

“Penso che dai risultati che stiamo vedendo di settimana in settimana e dalla classifica molto corta, penso che l’equilibrio in serie B sia sempre stata la prerogativa principale. Tolto il Benevento di qualche stagione fa, che stravinse il campionato, non c’è mai una squadra che domina nettamente sulle altre. In questa stagione si sono già alternate in testa Reggina, Brescia, Frosinone ed altre formazioni. E’ una B che ha acquisto importanza quest’anno perché avendo 4-5 Campioni del Mondo tra giocatori in campo ed allenatori come protagonisti, sta avendo lustro come torneo. La Serie B è però da sempre una categoria difficile, dove tutti i verdetti si decidono in genere verso la fine della stagione. Sicuramente in questo momento ci sono tante sorprese, sia in vetta che in fondo alla classifica. Il Como è vero che ha vinto Domenica scorsa, ma sta facendo un campionato di sofferenza dopo che invece aveva allestito una squadra per fare un torneo al vertice. Lo stesso Genoa, seppur secondo in classifica, si è ripreso soltanto nell’ultimo periodo, il Cagliari stenta… L a Serie b tiene sempre tutti col fiato sospeso e penso che questo sia bello”.

A Frosinone si inizia a sognare ad occhi aperti, visto che la squadra di Grosso sta andando alla grande finora. Te che hai già vinto il campionato di Serie B, sapresti dirci cosa serve per conquistare la promozione in A?

“Probabilmente il fattore dominante per vincere in B è la continuità. Vince di solito chi subisce pochi gol. Se si va a vedere, chi vince i campionati sono sempre le migliori difese. In questo tipo di campionato è importante non prendere gol perché in attacco qualche occasione per far gol, alla lunga, capita sempre durante ogni partita. Una difesa di ‘ferro’ in una squadra, aiuta moltissimo per arrivare alla promozione in A”.

In questo Frosinone gli attaccanti si alternano e ruotano di partita in partita. Non ce n’è uno principale. Quest alternanza di giocatori nel reparto avanzato può agevolare alla lunga il Frosinone secondo te?

“Si, è una situazione un po' anomala quella di non avere un attaccante principale. Ho visto giocare un paio di volte l’anno scorso Mulattieri e devo dire che è un attaccante che mi ha fatto una buonissima impressione. E’ Un centravanti che si muove molto bene e quando gli capita l’occasione buona molto spesso fa gol. Pensavo potesse trovare più spazio quest’anno nel Frosinone come titolare. Sicuramente Grosso che è un allenatore che ormai ha acquisito esperienza e lavorato in una squadra come la Juve, sa quello che deve fare con i suoi giocatori. Quando noi addetti ai lavori ed esterni diamo un giudizio sugli allenatori, dobbiamo sempre sapere che l’allenatore guarda i suoi calciatori ogni giorno in allenamento e sa chi si trova più in forma in quel determinato momento rispetto ad altri compagni. Se Grosso ha deciso di alternare Moro, Mulattieri e Borrelli in attacco sa evidentemente che così facendo può avere il massimo della resa da tutti e 3”.

Che gara sarà, secondo te, quella di Venerdì sera tra Ascoli e Frosinone e che insidie potrà nascondere questa tappa sul cammino della capolista Frosinone?

“Il Del Duca è sempre uno stadio molto caloroso e difficile per le avversarie dell’Ascoli. La squadra bianconera ha un gran tifo e si esprime al massimo davanti ai propri sostenitori. L’Ascoli cercherà di fare la partita e andare ad aggredire alto il Frosinone. I giallazzurri, dal canto loro, se li lasci giocare sono una squadra che mette in difficoltà il proprio avversario. L’Ascoli nel reparto avanzato può usufruire della presenza di un bomber come Federico Dionisi che se gli viene lasciata mezza occasione da rete, può far male alle difese avversarie. Sarà un Ascoli aggressivo. Il Frosinone dovrà fare una partita di grande corsa, altrimenti l’Ascoli può mettere in difficoltà l’avversario”.

Il Frosinone è una squadra che crea sempre tante occasioni da rete durante le partite. Ti avrebbe fatto piacere giocare in questa

“Trovare una squadra che fa un bel gioco offensivo come quello che mette in pratica la squadra di Grosso, credo che sarebbe piaciuto a tutti gli attaccanti. Quando si ha una squadra che predilige il gioco offensivo ed un allenatore che ama le verticalizzazioni ed andare a giocare nella metà campo avversaria, è logico che mi sarebbe piaciuto tantissimo. Sono venuto un paio di volte allo ‘Stirpe’ e devo dire che è uno stadio stupendo, con un Presidente che ha dimostrato negli anni e in tutte le maniere quanto tenga alla Società giallazzurra. Il Presidente Stirpe è partito dal basso ed ha costruito una grande Società. Gli vanno fatti i complimenti, perché la continuità che dà e ha dato lui la mettono in atto pochi altri presidenti”.