Rischio blocco mercato per le società. Ecco spiegato perché e come funziona

24.12.2025 10:30 di  Tuttofrosinone Redazione  Twitter:    vedi letture
Rischio blocco mercato per le società. Ecco spiegato perché e come funziona
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E' del tardo pomeriggio di ieri la notizia sul giudizio della nuova commissione indipendente sui conti dei club di alcune società di Serie A e Serie B tra cui il Frosinone.

Come vi abbiamo prontamente raccontato, la società giallazzurra non si è trovata sorpresa da questa situazione poiché in estate si trovava nella medesima situazione. In sintesi di cosa si tratta? Senza un intervento immediato di ricapitalizzazione, le società coinvolte potranno muoversi solo a saldo zero nel mercato invernale .

Nel nuovo quadro dei controlli economico-finanziari FIGC, l’Indicatore di Costo del Lavoro Allargato (CLA) è diventato uno degli strumenti più rilevanti per valutare la sostenibilità dei club. Si tratta di un indice semplice nella forma ma decisivo nelle conseguenze: mette a confronto il costo complessivo del lavoro sportivo con i ricavi della società, determinando così quanto spazio reale ci sia per operare sul mercato. Di seguito quanto spiegato su calcioefinanza.it

Come funziona il costo del lavoro allargato? Le voci tra CLA e ricavi 

L’indicatore funziona come un rapporto tra due variabili: da una parte il costo del lavoro allargato, dall’altra i ricavi. Il risultato deve mantenersi entro una soglia fissata dal Consiglio Federale su proposta della Covisoc. Superare quel limite significa ritrovarsi di fronte a restrizioni molto pesanti, che incidono direttamente sulle strategie sportive. 

Ma cosa rientra nel costo del lavoro allargato? Di seguito, tutte le voci: 

- costi per il personale sportivo (calciatori professionisti e allenatore della prima squadra, compresi eventuali tecnici a libro paga); 

- ammortamenti e svalutazioni dei cartellini; 

- costi degli agenti sportivi se non inclusi nel valore del cartellino. 

Mentre il numeratore fotografa l’impatto del costo sportivo nell’esercizio, il denominatore tiene insieme tutte le principali fonti di ricavo della società. Non solo incassi operativi e proventi commerciali, ma anche la parte legata ai trasferimenti, che viene calcolata con una media su 36 mesi, in modo da evitare che una singola plusvalenza alteri eccessivamente l’indicatore. 

Di seguito, le voci che rientrano invece nei ricavi: 

- ricavi da vendite e prestazioni, contributi e proventi commerciali;

- sponsorizzazioni, pubblicità, diritti audiovisivi; 

- ricavi da prestiti dei calciatori al netto dei costi; 

plusvalenze e altri proventi da trasferimenti, anch’essi al netto delle relative minusvalenze e calcolati come media degli ultimi tre anni. 

Come funziona il costo del lavoro allargato? Scadenze e sanzioni 

L’indicatore non è calcolato una sola volta. Le società devono presentare due versioni all’anno: la prima entro il 31 maggio, basata sui dati al 31 marzo; la seconda entro il 30 novembre, sui dati al 30 settembre. Ogni scadenza è collegata a una sessione di mercato: se il club sfora la soglia, non può operare liberamente nella finestra successiva. 

Il mancato rispetto del rapporto comporta infatti il divieto di effettuare operazioni in entrata, salvo che il club dimostri alla Lega di aver generato un saldo positivo da cessioni, risparmi sugli stipendi o risoluzioni contrattuali. In queste condizioni, il mercato diventa possibile solo “a saldo zero” e senza possibilità di aumentare gli emolumenti dei giocatori già in rosa. 

Inoltre, se l’indicatore peggiora nella verifica successiva, il blocco può estendersi anche alla sessione ancora da aprire. La sanzione scatta automaticamente anche se il club non comunica il prospetto richiesto. A quel punto, l’unica strada per tornare in regola è un intervento diretto dei soci, attraverso strumenti che rafforzino immediatamente la situazione patrimoniale. 

Come funziona il costo del lavoro allargato? Come sbloccare il mercato 

Tra le mosse che i soci possono effettuare per sbloccare il mercato (tenendo conto che un intervento non sgrava i club dalla necessità di riportare l’indicatore in equilibrio), sono previste le seguenti:  

- versamenti in conto futuro aumento di capitale; 

- aumenti di capitale già versati; 

- versamenti in conto copertura perdite; 

- finanziamenti soci postergati e infruttiferi. 

Il meccanismo, nel complesso, spinge le società verso un controllo più rigoroso del monte ingaggi e degli ammortamenti sui cartellini, due voci che negli ultimi anni hanno generato squilibri diffusi. Allo stesso tempo, la media triennale dei ricavi da trasferimenti riduce l’impatto delle plusvalenze spot e costringe i club a una pianificazione più strutturale. 

Il CLA diventa così un indicatore chiave non solo per la sostenibilità dei bilanci, ma anche per le strategie sportive: determina quanto si può investire, quando si può intervenire sul mercato e quali margini restano in caso di stagioni con ricavi deludenti. Tutto ciò in un contesto in cui la UEFA chiede parametri sempre più uniformi e stringenti, così il nuovo impianto federale italiano rappresenta un passo verso un modello di controllo più stabile e meno dipendente dalle fiammate dei risultati sportivi o dalle operazioni straordinarie sul mercato.