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, Bracaglia: "Voglio essere una bandiera. Il gioco dinamico del mister è perfetto per me"

02.08.2025 13:30 di  Luca Colafrancesco   vedi letture
Frosinone, Bracaglia: "Voglio essere una bandiera. Il gioco dinamico del mister è perfetto per me"
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Dal ritiro del Terminillo, dove il Frosinone sta soggiornando presso l'Hotel Togo Palace, ha parlato Gabriele Bracaglia. Di seguito le sue parole

Iniziare un ritiro con la maglia della squadra della tua città vale sempre doppio. Che cosa ti proponi per quest’anno?

"L'emozione è sempre la stessa, è inevitabile. Gli obiettivi di quest’anno sono sicuramente quelli di fare meglio rispetto all’anno scorso. È una cosa semplice, ma importante. Vedo bene la squadra, il gruppo. Piano piano, secondo me, arriveremo a fare quello che ci chiede il mister. Penso che ci possiamo togliere tante soddisfazioni quest’anno."

A livello personale, c’è la consapevolezza che puoi ritagliarti davvero uno spazio importante, forse anche più dell’anno scorso?

"L’anno scorso è successo tutto un po’ all’improvviso. Mi hanno buttato dentro e sono stato bravo a restarci. Quest’anno però ho una consapevolezza diversa, quella di poter fare molto meglio, di migliorare ogni volta. Perché il miglioramento non finisce mai. Quindi sì, c’è sicuramente da lavorare, ma con più consapevolezza."

Sognavi questi momenti da bambino. Cosa significa per te indossare la maglia del Frosinone?

"Come ho già detto, l’emozione è sempre la stessa. Per me significa tanto, sia per me che per la mia famiglia. Vedere mia madre e mio padre allo stadio che fanno il tifo per me, quando prima mi accompagnavano, mi riempie il cuore di gioia. Spero che molti ragazzini possano prendere spunto, non perché io debba essere un esempio, ma perché nella vita bisogna avere degli obiettivi, e spesso questi te li trasmettono anche gli altri."

Come state vivendo questi primi giorni di lavoro al Terminillo?

"Il lavoro è duro, ma fa parte del ritiro. È giusto che nei primi giorni si carichi tanto, sia con la corsa che con il pallone. Lavoriamo tanto con la palla perché il mister vuole dominare le partite, sia in fase di possesso che di non possesso. Il gruppo risponde bene e cerchiamo di migliorare allenamento dopo allenamento."

Con le nuove idee tattiche del mister, credi di poter avere ancora più spazio? Pensi di poter fare tua questa squadra?

"Sicuramente il mister ha un gioco molto dinamico, non è un gioco posizionale, e mi ci ritrovo abbastanza bene. Sono un ragazzo a cui piace fare fatica, correre, non mi risparmio mai. Però lo spazio te lo devi guadagnare da solo, nessuno te lo regala. Dipende da ciò che fai vedere ogni giorno allo staff e al mister."

Il presidente Stirpe ha parlato di “identità” come valore chiave. Tu potresti rappresentare quell’identità territoriale. C’è nel tuo cassetto l’idea di diventare una bandiera del Frosinone?

"Sì, sicuramente. A Frosinone ci sono cresciuto e ci sto benissimo. Ogni volta che indosso la maglia del Frosinone è speciale, anche perché non ne ho mai indossata un’altra, a parte quando sono andato in prestito. Spero un giorno di diventare una bandiera. Ovviamente ci devono essere i presupposti, come in ogni cosa. Ma è un qualcosa che mi spinge a dare sempre di più. Perché per diventare una bandiera devi dare tanto, in campo e fuori. Nessuno ti regala nulla."

La squadra è cambiata molto rispetto all’anno scorso, con tanti giovani. C’è qualcuno che ti ha colpito in questi primi giorni?

"No, nessuno in particolare. Ma lo dico in senso positivo. Sono stato giovane anche io, quindi so che all’inizio non è facile adattarsi ai ritmi e alle dinamiche di gioco. Devo dire però che tutti i ragazzi giovani si stanno impegnando al massimo e stanno dando tutto. Spero per loro che possano raggiungere il traguardo dell’esordio e consolidarsi nel tempo."