Intervista TF – Michele Salomone (Radio Norba/Telenorba): “Problemi del Bari dovuti ad una società 'assente'. Frosinone? Se elimina un suo difetto, può tornare in A"
ll Bari si appresta ad affrontare un avversario capace di mettere in difficoltà qualunque squadra. Il Frosinone guidato da mister Alvini presenta un assetto tattico ben definito, un 4-3-3 che sfrutta alla perfezione le iniziative degli esterni, che ad oggi risulta miglior attacco della Serie B. D'altro canto i biancorossi fanno molta fatica nel creare occasioni da gol nitide, come dimostrano le sole 11 reti realizzate fin qui.
Per capire ed analizzare meglio, qual è la situazione in casa biancorossa, abbiamo oggi sentito il parere di Michele Salomone giornalista di Telenorba e Radio Norba, nonchè voce storica di Bari ed in particolar modo, del Bari Calcio.
Michele, un ambiente in cui la contestazione prende il sopravvento in questo momento in casa Bari. Che cosa contestano i tifosi alla proprietà De Laurentiis e come mai si verifica questo calo di presenze da parte dei supporters biancorossi al "San Nicola"?
"I tifosi del Bari contestano alla famiglia De Laurentiis la mancata volontà di portare la squadra in Serie A per evitare il conflitto legato alla multiproprietà, la quale vieta ad uno stesso soggetto di avere due squadre che militano nel medesimo campionato. Entro il 30 giugno del 2028 comunque, la famiglia De Laurentiis dovrà mollare necessariamente o il Napoli oppure il Bari stesso, indipendentemente dal campionato che verrà frequentato. Vengono poi contestati soprattutto alcuni atteggiamenti tenuti da parte di Aurelio De Laurentiis ed alcune dichiarazioni fatte: una su tutte, in cui dichiarò di non aver bisogno del Settore Giovanile del Napoli, perchè avrebbe avuto la sua seconda squadra anche nel Bari. Un'altra frase che non andò particolarmente giù all'ambiente barese, fu quella che rilasciò in commissione al Senato, dichiarando un anno e mezzo fa, peraltro il giorno prima del playout di ritorno che il Bari disputò contro la Ternana e in cui disse che se non gli avessero tolto il limite del 30 giugno del 2028 per le multiproprietà, avrebbe fatto fallire il Bari stesso, almeno che non fosse arrivata un'offerta poderosa. Ovviamente questo ha scatenato gli animi della piazza a Bari. Del resto poi, le campagne trasferimenti sono state condotte all'insegna del massimo risparmio. Ragion per la quale i tifosi baresi non hanno preso bene tutto questo. Anche perchè la città di Bari ha una nota tradizione in Serie A. Per cui è evidente che ila maggior parte dei supporters dei galletti non possano amare questa società e anzi, la contestano".
C'è un rapporto un po' ai 'ferri corti' da parte della società nei confronti della stampa locale. Te che sei un po' un decano del giornalismo sportivo pugliese e del Bari in particolare, confermi questo aspetto?
"Non la totalità della stampa di Bari è ai 'ferri corti' con la società, ma possiamo dire che lo sia una piccola parte di questa e mi schiero anche io stesso con la redazione di Telenorba e Radio Norba in questa piccola parte, visto che siamo più fermi degli altri nel contestare questi comportamenti societari, ma soprattutto nell'invitare la famiglia De Laurentiis affinchè quest'ultima tolga il disturbo. C'è addirittura anche qualcuno che sta contano i giorni, i mesi e le ore che separano il Bari dalla scadenza del 30 giugno 2028. E' evidente quindi che in questa maniera non si può andare avanti . Dimostrazione ne è che nelle ultime tre partite interne, il Bari sia sempre andato sotto le diecimila unità allo stadio. Cosa quest'ultima, che non ha precedenti rispetto agli ultimi campionati disputati in Serie B dalla squadra biancorossa, per non parlare di quelli di Serie A".
Come ti spieghi questo avvio di stagione così deficitario del Bari, nonostante i nomi di calciatori altisonanti che ha in rosa e un allenatore esperto come Fabio Caserta in panchina?
"A Bari è stata fatta una 'rivoluzione', che secondo me andava evitata proprio per la circostanza che vede la contestazione della piazza in atto. Le 'rivoluzioni', che siano politiche o che riguardino il calcio, in qualsiasi ambito se ne parli, comportano sempre dei punti interrogativi. Cambiare diciannove calciatori, come ha fatto il Bari avrebbe rappresentato un rischio che, secondo me, a Bari non si sarebbe potuto correre. Questo discorso del cambiamento lo si sarebbe potuto affrontare in un ambiente ed in una città diversa. Ma quì, proprio per il clima avverso che si respira nei confronti del club, si sarebbe dovuta evitare. Anche perchè tutte le 'rivoluzioni' sportive che avvengono nelle squadre, richiedono del tempo affinchè possano essere assimilate. Secondo me stoltamente, oppure volutamente questo non si saprà mai, è stato fatto tutto questo. Peraltro sono arrivati dei calciatori, come per esempio Castrovilli (Campione d'Europa con l'Italia di Mancini), che purtroppo già proveniva da un grave infortunio quando indossava la maglia della Fiorentina e che dunque, purtroppo non ha ancora reso. E poi anche Partipilo è un calciatore che non si riesce a capire bene il motivo per il quale non renda al meglio, sebbene lui stesso (come Castrovilli),aveva mostrato una gran voglia di tornare qui a Bari, visto che sia lui che il centrocampista ex Fiorentina hanno iniziato le loro carriere calcistiche in biancorosso. Ma il problema principale risiede in tutto il contesto di una società che è 'assente e con un direttore sportivo che sicuramente tra i peggiori della storia negli ultimi vent'anni del Bari Calcio".
Dopo la scorsa stagione difficile da parte del Frosinone, ti aspettavi una prima partita di campionato così promettente da parte dei giallazzurri di mister Massimiliano Alvini?
"Io mi sono meravigliato in senso negativo del campionato fatto lo scorso anno dal Frosinone, che è stato comunque condizionato dai tantissimi infortuni. Certo, bisogna dire che poi nel complesso, è andata bene alla squadra giallazzurra che ha rischiato davvero di retrocedere in Serie C. Penso che il Frosinone alla fine debba ringraziare anche Massimo Cellino e il fallimento del Brescia. Perchè andare a disputare il playout contro la Salernitana in quel momento avrebbe rappresentato un forte rischio. Quest'anno le cose stanno andando diversamente e il quarto posto in classifica occupato dalla squadra di Alvini, dopo dodici giornate di campionato ne è la dimostrazione. Il difetto secondo me di questa squadra fin qui, è quello di subire delle rimonte davvero clamorose e se vogliamo anche inaspettate, che hanno tolto dei punti importantissimi sino a questo momento. Se la formazione giallazzurra dovesse eliminare questo difetto, secondo me il Frosinone non avrà problemi nel tornare nel Massimo campionato italiano di calcio. Peraltro io mi sento personalmente molto legato a Frosinone. Sia per il fatto che in società c'è stato un mio grande amico come Guido Angelozzi che ha fatto le fortune dei ciociari e che per fortuna è poi riuscito ad evitare la Serie C e sia perchè adesso c'è in squadra il DG Piero Doronzo, che fu Segretario Generale del Bari per decenni e con il quale conservo un rapporto di grande amicizia e stima. E peraltro i risultati attuali si stanno vedendo. E' chiaro che il Frosinone stia facendo le cose molto ma molto bene. E ripeto, questo è dimostrato dalla sua attuale classifica".
Per finire, qual è la probabile formazione, se già si può ipotizzare, con la quale il Bari potrebbe affrontare il Frosinone? E quale sarà secondo te, l'atteggiamento tattico con cui i galletti affronteranno la gara del "San Nicola"?
"Cercare di anticipare un'ipotetica formazione con mister Fabio Caserta è un''impresa' davvero difficile, dato che in undici giornate di campionato ha schierato ben dieci formazioni diverse. Credo che molto dipenderà anche dall'impiego di Vicari, che è reduce da un infortunio muscolare che lo ha tenuto a lungo lontano dai campi per un paio di mesi circa. Se fosse impiegato Vicari, il Bari potrebbe anche tornare a giocare con la difesa a quattro, cioè con due centrali. Penso che Caserta possa affrontare questa partita contro il Frosinone con due attaccanti, anche perchè Gytkjær in questo momento sta segnando e Moncini ha avuto un ottimo inizio di campionato, considerando che ha già realizzato 5 gol a fronte dei sette totalizzati lo scorso anno con la maglia del Brescia. Bisognerà poi vedere quali saranno gli equilibri tattici. Fabio Caserta è un tipo di allenatore che tende comunque a cercare di limitare i danni del reparto difensivo. Il tallone d'Achille della squadra pugliese è stato fin qui, proprio il reparto difensivo, che prende gol che non si possono commentare, come quello ad esempio incassato a La Spezia. Posso comunque ipotizzare che verrà riproposta di nuovo la difesa a 3, magari anche con Vicari in campo. I due esterni potrebbero essere Dorval a sinistra e Dickmann a destra. Il centrale di centrocampo potrebbe essere Verreth, con Castrovilli ed uno tra Pagano e Braunöder a completare il reparto mediano. I due attaccanti dovrebbero essere invece Moncini e Gytkjær. Credo che dopo la conferenza stampa del tecnico e l'ultima rifinitura si potrà capire qualcosa in più in tal senso".
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