Intervista TF - Agostino D'Angelo ( IamCalcio Bari): "L'obiettivo primario del Bari erano i playoff, ma ora ci si dovrà concentrare sulla salvezza. Frosinone? Può puntare in alto"

Intervista esclusiva al giornalista di IamCalcio Bari, Agostino D'Angelo, che ci racconta qual è la situazione in casa Bari in vista del match col Frosinone
20.11.2025 17:30 di  Francesco Cenci   vedi letture
Agostino D'Angelo, giornalista
Agostino D'Angelo, giornalista

ll Bari si appresta ad affrontare un avversario capace di mettere in difficoltà qualunque squadra. Il Frosinone guidato da mister Alvini presenta un assetto tattico ben definito, un 4-3-3 che sfrutta alla perfezione le iniziative degli esterni, che ad oggi risulta miglior attacco della Serie B. D'altro canto i biancorossi fanno molta fatica nel creare occasioni da gol nitide, come dimostrano le sole 11 reti realizzate fin qui.

Per capire ed analizzare meglio, qual è la situazione in casa biancorossa, abbiamo intervistato il giornalista di IamCalcio Bari Agostino D'Angelo, che ci racconta il suo punto di vista sul campionato fin qui svolto della squadra di Fabio Caserta.

Un Bari che sicuramente in questo inizio di campionato non rispecchia il valore della rosa e le premesse di inizio stagione. Che idea ti sei fatto di questo avvio di stagione biancorosso?

"Considerando il mercato e le ambizioni di questo Bari ad inizio stagione, senza ombra di dubbio, l'obiettivo primario era il posto nella griglia playoff. Ti parlo "al passato" perchè il presente dice che l'obiettivo di questo Bari è la salvezza. Non affermo questo solo per una questione legata alla classifica (a novembre è ancora presto per definire le posizioni, figuriamoci farlo in campionato combattuto fino alla fine come quello di Serie B). Molti calciatori non stanno rendendo come ci si aspettava, vedi Castrovilli e Partipilo non in perfetta forma. Caserta, a livello tattico, ha rimescolato un pò le carte giocando a 4 dietro, prima, e poi a 3 con due punte in avanti Moncini- Gytkjær. Quest'ultima, credo possa essere l'assetto tattico per tutta la stagione, inoltre i problemi da risolvere sono soprattutto mentali, i calciatori devono prendere consapevolezza dei propri mezzi e chiudere le partite quando possono, aspetto che non abbiamo visto a La Spezia in undici contro dieci a favore, partita-specchio del Bari fin qui."

Al netto di una partenza molto deficitaria fin qui, per punti raccolti e gioco espresso in campo, qual è secondo il tuo punto di vista, il vero obiettivo del Bari in questo campionato?

"Il gioco latita, i risultati sono positivi soprattutto in casa: non ha mai perso al San Nicola. Fuori casa i biancorossi riscontrano i problemi maggiori, se dobbiamo parlare di punti. Ha subito anche sconfitte pesanti, vedi il 3-1 a Reggio e il 3-0 a Modena. Al di là del gioco bisognerebbe ritrovare l'autostima giusta, la consapevolezza nei propri mezzi e l'attaccamento alla maglia scrollandosi di dosso le paure. Non è facile in un ambiente di tensione tra la piazza e la società, questo bisogna dirlo. L'obiettivo, ripeto, per ora resta quello della salvezza e nel ritrovare serenità, il resto è una conseguenza."

Contro il Frosinone, che Bari vedremo secondo te dal punto di vista tecnico-tattico e di formazione. È plausibile che Moncini sia nuovamente schierato al centro dell'attacco? Quali sono le certezze dei galletti, dal punto di vista degli uomini in campo fino a questo momento?

"Le certezze sono tre: Cerofolini, Dickmann e Moncini. Dalle ultime penso che ci sarà una conferma del 3-5-2 con il doppio centravanti Moncini - Gytkjaer. A centrocampo Verreth e Braunöder e penso Maggiore. Il Frosinone arriverà al San Nicola per giocarsela, Alvini ha dato un'impronta di gioco chiara. Vedremo, perchè il fattore San Nicola è favorevole al Bari fin qui."

Un pubblico quello di Bari, che in questi due anni è un po' "in contestazione" nei confronti della società pugliese. Ecco, quanto conta secondo anche per la squadra e a livello di punti raccolti, un San Nicola semi vuoto o quasi, oppure gremito con tutto il suo calore?

"Ci sarebbe un discorso lungo da fare. La contestazione è lampante: Bari non vuole più la multiproprietà e l'anno ultimo sarà il 2028. C'è una spaccatura insanabile tra la piazza e la società, nell'occhio del ciclone ci sono tutti. Quest'anno il Bari ha registrano numeri bassi rispetto al suo standard e contro il Mantova si è andato verso il record negativo di spettatori della gestione De Laurentiis. Il messaggio è chiarissimo, al Bari la Serie B sta stretta ma ancora di più si contesta la mancata chiarezza in obiettivi realistici. Un pubblico che fa 800-1000-1500 spettatori in trasferta senza mai abbandonare la squadra al proprio destino merita rispetto e verità. L'andamento è paradossale, il San Nicola si svuota e il Bari fa punti. Non vorrei metterlo sul piano degli argomenti principali: non è che la storia della pressione risulta vera?"

Pensi che, nonostante questo avvio tentennante di campionato da parte di Cerofolini e compagni, il collettivo biancorosso sia ancora dalla parte del tecnico Caserta?

"Si, penso che il gruppo sia dalla parte di Caserta, l'abbraccio a fine gara contro il Mantova è un messaggio importante. Tuttavia, per Caserta decideranno i risultati, come succede spesso con gli allenatori. E' uno scenario che non condivido, perchè con un gruppo nuovo bisogna dar tempo a un allenatore, non ha mica la bacchetta magica, è un allenatore con dei principi di gioco e dei valori umani, credo che i calciatori lo percepiscono, i problemi da risolvere sono altri."

Gli ultimi risultati ottenuti dal Bari e lo stato di forma delle scorse gare mostrati dalla squadra, fanno però forse ben sperare in vista del match di sabato sera contro il Frosinone. Qual è la tua opinione in merito?

"Al momento manca il gioco e maggiore lucidità soprattutto in fase difensiva. Contro il Frosinone mi aspetto una gara arrembante, di carattere e di cuore. Bisogna ripartire dalla vittoria con il Cesena e stare attenti a diversi situazioni di gioco per non abbassarsi troppo come è successo a La Spezia."

 Per finire, te che hai seguito molto spesso in passato anche il Frosinone e ne hai potuto quindi osservare diverse versioni negli ultimi anni, compreso lo scorso anno quando i giallazzurri hanno rischiato seriamente anche di retrocedere dalla B, quest'anno invece ti saresti aspettato una partenza così arrembante da parte della squadra di mister Massimiliano Alvini, dopo le tante difficoltà della scorsa stagione? Quest'anno la squadra pare puntare in alto...

"L'anno scorso è stato un unicum. Gli infortuni, i cambi allenatori, chi più ne ha più ne metta. Non mi aspettavo un inizio così forte del Frosinone per il nuovo allenatore, per il nuovo direttore. Tuttavia, non sono sorpreso: il Frosinone me l'aspetto sempre che lotti per un posto playoff o promozione diretta perchè ripeto, quello che è successo l'anno scorso è stato un unicum. Vediamo lo Spezia quest'anno. Il fattore fortuna o sfortuna ha una piccola percentuale, alle volte determinati. Credo che prima di tutto, Alvini abbia lavorato sul gruppo, aspetto importantissimo per uno sport di squadra. Con un gruppo coeso puoi spostare le montagne se tutti remano dalla stessa parte. Vediamo anche il Frosinone di Grosso che ottenne la Serie B, gruppo fantastico formato da gente serie, professionale. Quest'anno vedo grandi professionisti, vedi Calò che si aggiunge. Il Frosinone può puntare in alto, ha i mezzi per farlo."

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