Si sgonfia come un palloncino l'orgoglio tedesco: la Germania ha un problema con le asiatiche, stavolta a beneficiarne è il Giappone

23.11.2022 16:30 di Andrea Pontone Twitter:    vedi letture
Si sgonfia come un palloncino l'orgoglio tedesco: la Germania ha un problema con le asiatiche, stavolta a beneficiarne è il Giappone
© foto di Corriere.it

Eccolo, il secondo pronostico ribaltato di questo Mondiale: la Germania avrebbe tutte le carte in regola per battere il Giappone, portandosi a quota tre punti in vista del delicato scontro diretto con la Spagna. E invece, ancor prima che gli iberici scendano in campo contro il Costa Rica, la formazione teutonica perde malamente al cospetto dei vivacissimi asiatici: ha di recente un bel problema, la Nazionale tedesca, con le squadre orientali. L'uscita irrisoria dalla precedente Coppa del Mondo contro la Corea del Sud sembrava soltanto un lontano spauracchio, ma ecco che quattro anni e mezzo dopo, ancora, si ripresenta con forza l'ipotesi di una clamorosa seconda eliminazione consecutiva già alla fase a gironi. Fin dai primi istanti della gara, la Germania scricchiola: i due palloni persi da Musiala e Gundogan consentono al Giappone di stazionare con personalità nella metà campo avversaria (c'è anche un gol, firmato Maeda, ma annullato per fuorigioco evidente). Ingrana con ritardo, la squadra allenata da Flick. Ma alla mezz'ora c'è la svolta: fallo goffo e inutile del portiere giapponese Gonda, rigore trasformato da Gundogan e gara che prende il suo risvolto. Crea molte occasioni, a cavallo tra i due tempi, la compagine tedesca, ma Gonda trova il modo di farsi perdonare e respinge ogni pericolo. Si manifesta, con evidenza, la difficoltà realizzativa di una Germania che ha a disposizione tanti eccellenti fantasisti ma nessuna vera punta. Il Giappone deve necessariamente cambiare spartito di gioco, per non patire con enormi difficoltà le progressioni avanzate dei teutonici, ed ecco che il c.t. Moriyasu sfodera dalla panchina armi letali: calciatori non estremamente fisici, ma molto rapidi e con una buona tecnica. La Germania cala di attenzione e per qualche minuto si affida al portiere Neuer: poi, sprofonda. Al 75' gli asiatici si presentano con cinque giocatori nell'area avversaria e uno di questi - il subentrato Doan - sigla il pari. La reazione dei tedeschi non c'è: hanno staccato la spinta, Muller e compagni, con la difesa che continua a scricchiolare. Il terzino destro giapponese Asano, zitto zitto, si propone in profondità e detta una splendida linea di passaggio: in difficoltà il centrale teutonico Schlotterback, che arranca e non regge il passo. La rete del 2-1 è uno spettacolo: Asano esegue un controllo orientato da manuale, affermando la sua volontà attraverso la rapidità di pensiero, tagliando la strada all'avversario. Neuer è beffato sull'angolino alto del primo palo: una figuraccia. Invasione di campo della panchina giapponese, ma non è finita: si prospetta un finale di sofferenza (sette minuti di recupero), anche se la Germania dimostra di aver smarrito totalmente qualsiasi spiraglio di lucidità. Momento nostalgico nel finale: entra in campo Mario Gotze, uomo-partita della finale del 2014, vinta dai tedeschi contro l'Argentina per 1-0 proprio grazie a un gol dell'allora giocatore del Bayern Monaco. La Germania sbatte su uno scoglio generazionale: l'archetipo del centravanti tedesco grande e grosso come un armadio, e capace di segnare raffiche di gol, ormai da anni a questa parte è completamente disonorato. L'ultimo è stato Klose, che ha alzato la coppa al Maracana. C'è da interrogarsi, per ritrovare immediatamente certezze in vista della delicata e cruciale sfida alla Spagna. L'allenatore Flick ha sempre insistito sul 4-2-3-1 con un trequartista adattato da centravanti, quando potrebbe invece virare sul 4-4-2 con due punte leggere, ma responsabilizzando in questo modo tutto il reparto offensivo con incarichi precisi per i due attaccanti e per gli esterni alti. La soluzione tattica mostrata contro il Giappone, invece, fa eccessivamente leva sull'improvvisazione. A questa Germania occorrono certezze tattiche. I giorni per trovarle, sono pochi. Un'altra partita si gioca fuori dal campo: è tra i tedeschi e la Fifa. Una volta minacciati di sanzioni qualora avessero parlato di diritti umani, i teutonici durante la foto rituale prima della gara hanno portato la mano sulla bocca: un messaggio evidente, "siamo stati messi a tacere". In tribuna, nel frattempo, il Ministro dell'Interno Nancy Faeser indossa la fascia "One Love", censurata dalla stessa Fifa in ossequio degli anacronistici valori morali ostentati dalla classe politica qatariota.