L'ANGOLO DEL TIFOSO – Gianfranco Sarandrea: "Contro la Lazio, il Frosinone dovrà avere carattere, personalità e cattiveria agonistica"
Dieci partite al termine del campionato di Serie A 2023/24 e il Frosinone, dopo la sconfitta rimediata sabato scorso al "Mapei Stadium" di Reggio Emilia contro il Sassuolo è sprofondato in terzultima posizione, il che vuol dire in questo momento piena zona retrocessione. Tra poche ore ormai, i giallazzurri torneranno di scena sul rettangolo verde delle stadio "Benito Stirpe", avversario di turno una Lazio frastornata ed in confusione, sopo le dimissioni di Maurizio Sarri ed il suo staff. Unico a rimanere in incarico è l'ex vice dell'allenatore toscano, Giovanni Martuscello. Lo stesso Martuscello guiderà, almeno per questa gara in attesa dell'ufficialità di Igor Tudor, la squadra laziale contro gli uomini di mister Eusebio Di Francesco. Per il match di questa sera, è previsto il pubblico delle grandi occasioni, con il settore ospiti che è sold out ormai da diversi giorni. I tifosi del leone, dal canto loro, saranno vogliosi di sospingere i loro beniamini verso un successo, che ormai manca dallo scorso 21 gennaio: 3-1 sul Cagliari.
In vista di questa delicatissima gara per i ciociari, a poche ore dal fischio d'inizio dell'incontro per la nostra rubrica "L'ANGOLO DEL TIFOSO", dedicata ai supporters canarini, abbiamo sentito il parere di un tifoso, da sempre appassionato dei colori frusinati. Gianfranco Sarandrea ci racconta le sue impressioni nel pre Frosinone-Lazio.
"La partita di questa sera sarà più dura di quello che i tifosi giallazzurri pensano. La Lazio sarà praticamente una formazione in autogestione ed i senatori faranno la squadra, vorranno dimostrare che il problema era mister Maurizio Sarri e faranno di tutto per vincere la gara. Noi, inteso come Frosinone, dobbiamo toglierci dalle spalle la paura e fare la partita che sappiamo fare, senza lasciare nulla al caso e stando molto attenti ai particolari. Ovviamente, i canarini dovranno dimostrare carattere e personalità, aggiungendo un ingrediente finora sconosciuto: la cattiveria agonistica".