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TF - Éder: «Frosinone, meriti questo grande sogno»

L'ex attaccante giallazzurro, ora al Criciúma in Brasile, commenta in esclusiva a "TuttoFrosinone" la grande stagione disputata dagli uomini di Grosso
19.04.2023 09:00 di Roberto De Luca Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TF - Éder: «Frosinone, meriti questo grande sogno»
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Éder Citadin Martins non è un uomo che si accontenta. Sa che le vittorie sono figlie dell’ambizione e della pazienza. Di una costante caccia alla gloria, accompagnata da quella giusta dose di coraggio che serve per arrivare in alto, a patto che l’umiltà rimanga intatta. Un po’ come l’attuale Frosinone, dominatore assoluto della Serie B e sempre presente nei pensieri dell’attaccante italo-brasiliano. Dimenticare l’esperienza vissuta all’ombra del Campanile tra il 2008 e il 2009 per lui sarebbe impossibile: «In Ciociaria - ha affermato a “TuttoFrosinone- ho lasciato il cuore e continuo a guardare con interesse quello che la squadra fa sul campo. Il fatto che la promozione in A sia sempre più vicina mi rende felicissimo». Con la mente che, in particolare, fa riemergere sensazioni immutate: «Il calore dei tifosi e il loro amore verso i colori giallazzurri rappresentano un qualcosa di indescrivibile. Ho avuto la fortuna di cogliere questo lato passionale della piazza e credo che, forse, sia una delle cose più belle che mi porto ancora dentro a distanza di anni». E dall’osservatorio di Criciúma, l’auspicio del classe ’86 è ben scolpito: «Nel mio piccolo, da lontano sostengo il club e sono sicuro che il ritorno in Serie A diventerà presto realtà».

L’IMPORTANZA DEL LAVORO - L’Olimpo del calcio tricolore, quello in cui lo stesso Éder per anni è stato protagonista dopo l’esplosione con la maglia frusinate. Un traguardo che nell’attualità, considerato l’andamento assunto in questa stagione dal campionato cadetto, sarebbe l’atto conclusivo di una perenne “Leonecrazia”: «Qualche partita - le parole - ho avuto modo di vederla in televisione e penso che il Frosinone giochi davvero bene. Il lavoro quotidiano alla fine paga sempre e centrare il grande salto sarebbe il giusto premio per tutti. Quando si lotta per simili obiettivi, diventa fondamentale il contributo di ogni singola componente. Dal tecnico Grosso ai giocatori, passando per la società e al direttore Angelozzi che ho avuto il piacere di sentire telefonicamente qualche mese fa: ognuno sta incidendo a modo suo». Chiaramente, la pressione del momento è notevole e va gestita nel modo corretto: «Con le ultime gare da disputare, è normale che l’emozione aumenti. Ma penso che non esistano ricette da seguire, bisogna soltanto rimanere tranquilli. Il Frosinone è una squadra forte, costruita col giusto mix tra esperti e giovani. Sono certo che le conoscenze di Grosso, uno che di pressioni se ne intende, si riveleranno preziose per coronare il sogno». Con destinazione paradiso.

I RICORDI CON STIRPE - Di sicuro, dietro la marcia trionfale dei Ciociari si cela un lavoro programmatico partito da lontano e alimentato da visione a lungo termine, idee e progettualità. In parole semplici, cifre identificative di colui che è l’architetto di questo viaggio senza fermate né confini: il presidente, Maurizio Stirpe. Una figura che “Ederinho” rammenta con emozione: «È stato uno dei primi a credere nelle mie qualità, prendendomi dall'Empoli quando ero praticamente uno sconosciuto. Però, al di là dell’aspetto calcistico, mi piace sottolineare l'aspetto umano. Noi, ad esempio, abbiamo conservato un bel rapporto nonostante il tempo sia trascorso. Ogni tanto ci scambiamo dei messaggi e non c’è mai stata occasione nella quale non mi abbia trasmesso il suo affetto. È un sentimento reciproco che ci lega e questo per me è fonte di gioia». Gli aneddoti che riaffiorano sono vari, ma uno è rimasto impresso nella propria interiorità: «Quando eravamo nei ritiri pre-match al “Bassetto”, Maurizio veniva a trovarci insieme al padre Benito. Ecco, ogni volta mi dicevano: “Sei uno dei giocatori più forti passati a Frosinone”. Eravamo agli inizi della mia carriera ma loro esprimevano determinati pensieri con convinzione. E ascoltare certe parole mi riempiva di orgoglio».

TRA PASSATO E PRESENTE - Lecita fierezza, come è normale che sia. A sorprendere, però, è che il bene provato dalla gente frusinate nei confronti di Éder non abbia fatto registrare variazioni. Anzi, un paio di settimane fa il club giallazzurro ha postato su Instagram un’istantanea bellissima: lui e Dedič insieme, uniti in una delle tante esultanze condivise. «Quella foto ha suscitato in me - ha confidato - tanta nostalgia. Sono passati 15 anni, eppure ancor oggi ricevo sui social molti messaggi da parte dei tifosi del Frosinone. Questo vuol dire che ho lasciato una traccia importante nei loro cuori. Quando smetterò di giocare, non appena avrò un po' di tempo libero, non ho dubbi che verrò lì a vedere una partita». Nel frattempo, l’attualità parla brasiliano. Dal Leone ciociaro alla Tigre, simbolo del Criciúma. Il team in cui tutto ha avuto inizio e con il quale poche settimane fa ha vinto il Campionato Catarinense: «Per me è stato come chiudere un cerchio. Dopo 15 anni, ho deciso di tornare nella società in cui ho mosso i primi passi da calciatore. Vincere questo titolo è stata una grande emozione: vedere la gente festeggiare in città mi ha fatto ritornare bambino. Al periodo in cui sognavo di poter vivere momenti del genere da protagonista. Ora siamo in Serie B e speriamo di poterci togliere altre soddisfazioni». Sognando ad occhi aperti, proprio come stanno facendo Lucioni e compagni: «Chissà che non possa arrivare anche per noi la A. Sarà dura ma ci proveremo. Nel frattempo, mando un grande abbraccio a tutti i tifosi del Frosinone e alla società». Firmato Éder.