Tattica - Alvini a caccia di alternative ai dribbling di Ghedjemis e Kvernadze

La sconfitta contro il Monza ha evidenziato una vulnerabilità tattica nel Frosinone di mister Alvini che va oltre la semplice prestazione: la dipendenza dagli esterni di talento e la scarsa varietà di soluzioni offensive quando questi vengono neutralizzati.

Con l'infermeria affollata, specialmente nel reparto avanzato (Barcella, F. Gelli, Kone e Gori ai box), l'esigenza di trovare un "piano B" non è più un lusso, ma una necessità per non offrire alle prossime avversarie un manuale d'istruzioni su come bloccare i giallazzurri.

Il problema tattico: raddoppio sistematico

Il Monza ha impartito una chiara lezione: la principale fonte di pericolo del Frosinone risiede nella capacità di Fares Ghedjemis e Giorgi Kvernadze di saltare l'uomo e creare superiorità sull'esterno. La risposta avversaria è stata chirurgica:

Raddoppio costante: I due esterni sono stati sistematicamente raddoppiati, o bloccati con una pressione alta che limitava il loro spazio di manovra e tempo di scelta.

Neutralizzazione della profondità: Bloccando gli esterni, il Monza ha di fatto spento la capacità del Frosinone di allungare la difesa avversaria e di creare pericoli con cross o inserimenti.

Il rischio ora è che questa soluzione tattica venga adottata da tutte le squadre, trasformando i punti di forza del Frosinone in prevedibili "cul-de-sac" offensivi.

Le alternative tattiche necessarie per mister Alvini

Alvini, pur in emergenza infortuni, è chiamato a modificare l'approccio per garantire imprevedibilità e nuove vie verso il gol. Le soluzioni passano inevitabilmente per lo sviluppo del gioco centrale e l'attivazione di altri attori offensivi.

1. Sfruttare la corsia centrale: più "Verticalità Interna"

2. Il ruolo decisivo dei terzini/quinti laterali

3. Sfruttare i calci piazzati e la fisicità

L'attuale emergenza fisica è un ostacolo innegabile. Tuttavia, le contromisure tattiche adottate dagli avversari impongono una riflessione profonda sulla necessità di creare un Frosinone meno monolitico e più versatile, capace di attaccare gli spazi con uomini diversi e in modi diversi. La risposta non è solo nei singoli che rientreranno, ma nella correzione strutturale del piano offensivo di mister Alvini.

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