Intervista TF - Antonio Pecoraro: "Attualmente manca una mentalità vincente"

28.02.2021 16:30 di  Francesco Cenci   vedi letture
Intervista TF - Antonio Pecoraro: "Attualmente manca una mentalità vincente"
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Abbiamo intervistato Antonio Pecoraro, una bandiera del calcio ciociaro del passato e apprezzato allenatore, nonché opinionista nella trasmissione “Bordocampo serie B” in onda sull’emittente Teleuniverso tutti i Lunedi.

Dunque mister, partiamo dalla batosta di Cremona di ieri. L’ambiente ciociaro è in fermento, molti tifosi criticano aspramente Nesta, pensi che Martedi prossimo contro il Monza, sia l’ultima spiaggia per il tecnico romano?

"A mio avviso il Frosinone, soprattutto nella prima parte, meritava il vantaggio. Credo che il passivo sia stato troppo pesante, ma quando ti presenti per diverse volte davanti al portiere e non la metti dentro, di certo non è colpa dell'avversario. I tifosi giustamente sono irritati ma il calcio è così, quando si creano aspettative importanti bisogna anche essere pronti alle critiche ed avere le capacità di affrontarle. Nel calcio paga sempre l'allenatore, però sembra che a Frosinone non sia così, il merito sarà forse grazie ad un Presidente ed una società equilibrata e solida, solo il tempo potrà dirlo..."

E’ un Frosinone che fino ad ora sembra non aver trovato la giusta quadratura tattica. Quale secondo te il motivo e che modulo pensi si possa adattare di più alle caratteristiche tecniche della squadra?

"Penso che ancor prima dei moduli bisogna essere prima uomini poi atleti, seconda cosa se un calciatore non ha queste peculiarità non può giocare a questi livelli ed un tecnico deve avere l'abilità di capire queste dinamiche". 

E’ sembrato un mister Nesta un po' titubante, quello delle ultime giornate. Fino a che punto arrivano le colpe del tecnico romano, di questi cattivi risultati ottenuti nelle ultime partite?

"Il tecnico sicuramente, in questo momento, è poco sereno ma deve trovare la giusta lucidità per capire qual è il male del Frosinone. Penso che in questo momento la miglior via sarebbe quella di isolarsi da stampa e media ed ascoltare le persone vicine che possano anche sollevare qualche critica, purchè sia costruttiva, allo scopo di migliorare le cose. Le responsabilità vanno sempre condivise con squadra e società, così come per i successi. La cosa più giusta in questo momento è di fare quadrato creando le giuste tensioni".

Tu che sei anche un allenatore, come dovrebbe motivare la squadra a livello psicologico, a tuo avviso, per cambiare marcia?

"Di certo non conosco le dinamiche interne, ma sicuramente quello che vedo è una squadra che non butta il cuore oltre l'ostacolo, vuoi per condizione fisica o per dettami tattici, ma di certo, attualmente, manca una mentalità vincente che possa far pensare ad una inversione di marcia. Sedute di allenamento a tema per poter alzare ritmo e temperamento e stanare chi fa - il compitino -, penso sia la strada giusta. Credo che non ci sia più tempo e responsabilizzare i calciatori, e non proteggerli, sia l'imperativo".

Dal mercato di Gennaio ci sono state diverse partenze importanti, ma sono arrivati in ciociaria molti altri giocatori. Credi che siano utili al modulo 3-5-2 che normalmente usa Nesta?

"Per quanto riguarda le partenze, seppur dolorose, quelle fanno parte del calcio. Quello che preoccupa maggiormente è la capacità della società nel riequilibrare l'assetto della rosa con i colpi giusti. Di certo in questi ultimi due anni, quasi tutti i nuovi arrivi hanno fatto fatica ad integrarsi in una rosa consolidata da anni. Anche gli ultimi arrivi stanno seguendo lo stesso trend e spero si possa invertire la marcia e tenere nella giusta considerazione questi calciatori che, tra l'altro, la stessa società ha scelto nel mercato di riparazione. Personalmente credo che con i nuovi arrivi: Boloca, Brignola, Millico e Iemmello, il mister possa optare anche per un 4-2-3-1 oppure un 4-3-3".

Guardando i numeri vediamo che tra le prime undici squadre della classifica, i canarini sono la squadra con la peggior percentuale di tiri verso la porta.  Empoli, Monza, Cittadella e Venezia ad esempio, arrivano alla conclusione nello specchio 6 volte a partita, i ciociari poco meno di 3. Pensi che questo gap derivi dal modulo oppure c’è qualche altra ragione tecnico-tattica?

"Non sono d'accordo, penso che il Frosinone pur giocando un calcio non brillantissimo ed escludendo la partita con il Pescara, riesca a concludere verso la porta, ma per scarsa convinzione e qualche limite tecnico, prende poco lo specchio. Per quanto riguarda il modulo, come ho ripetuto diverse volte, bisogna saperlo interpretare nel modo giusto, sia nella fase di possesso che non, e rimanendo sempre corti, con la giusta ferocia come se fosse l'ultima gara della vita".

 

A Marzo il Frosinone avrà 5 partite fondamentali, tra cui Monza, Chievo e Lecce: inizia la fase decisiva della stagione. Ti chiedo, secondo te, dove potrà arrivare l’undici di Nesta?

"Ormai al Frosinone, per provare a riagganciare la zona play off, serve una mentalità diversa e valutare con attenzione tutte le insidie, gara per gara, cercando allo stesso tempo di proporre un calcio dominante e non speculare. Così facendo sono certo che Nesta & co. potranno tirarsi fuori da questa situazione al più presto, vista la classifica molto corta sia per le zone nobili che per la zona play out".