- Parla l'ex attaccante gialloazzurro Marco Martini: "Frosinone emblema di meritocrazia, onorato di far parte della storia calcistica ciociara"

Negli ultimi tempi, complici risultati dall'immane portata, in ottica gialloazzurra si è perpetrato un paradossalmente più che legittimo abuso nei riguardi del termine storia. Non sussiste, difatti, vocabolo alcuno maggiormente appropriato utile a descrivere cosa realmente abbia significato, per un intero territorio, la promozione in Serie A non più di due mesi fa dal Frosinone conquistata. Pur trovando chiaro apice nell'iconica data del 16 Maggio 2015, non di certo in quel giorno le vicende canarine traggono origine. Tra gli innumerevoli e degni di mitizzazione memorabili momenti costellati nell'accaduto ciociaro, ulteriore data il cui ricordo risulta capace di commuovere ogni appassionato è quella dell' 11 Giugno 2006. In quel preciso giorno, infatti, ebbe luogo un incontro speciale. Al Matusa i leoni affrontarono il Grosseto al tempo allenato da Max Allegri. Si trattava della finale play-off di ritorno del Campionato di Serie C1 2005/06. In palio, vi era la Serie B. In considerazione del pareggio a reti bianche del match di andata, pur se nell'eventualità in seguito vincolati ai tempi supplementari, ai canarini sarebbe bastato un nuovo pari. Ma quel giorno si volle strafare. E fu così che al 27' della prima frazione, sfruttando alla perfezione un lancio di D'Antoni, l'appena entrato in campo Marco Martini si rese autore di una fantastica bordata di sinistro che trovò conclusione all'incrocio dei pali. Era 1-0. Al triplice fischio il risultato non aveva subito variazioni. Quella specifica marcatura trovò traduzione nel primo, indimenticabile, torneo cadetto di marca ciociara. La redazione di TuttoFrosinone.com ha contattato in esclusiva proprio l'uomo il cui nome, quel forse lontano 11 Giugno, riecheggiò lungo un'intera Provincia. A parlare ai nostri taccuini è il giust'appunto pocanzi citato Marco Martini.
Marco, grazie alla splendida marcatura che nella finale play-off col Grosseto siglasti, ti sei guadagnato a pieno titolo un posto d'onore nella storia del Frosinone Calcio. Che effetto ti fa essere indissolubilmente e per sempre legato ai vessilli gialloazzurri?
"Per me è un grande onore. Mi gratifica che la stampa ogni tanto mi cerchi. Ciò vuol dire che la gente si ricorda di me ed io davvero ne sono onorato. Significa che, nel mio piccolo, qualcosina nel calcio ho fatto. Sono contento e ringrazio moltissimo il popolo gialloazzurro del quale conservo dei grandi ricordi. Quella al Frosinone è stata un'esperienza che mi ha consentito anche di giocare pochi anni in Serie B comunque per me gratificanti".
Cos’è che di quell' 11 Giugno meglio ricordi, quel qualcosa cui a distanza di anni ancora ti capita di pensare?
"Mi capita di pensare che molte volte, quando deve capitare, capita. Io quella partita non dovevo giocare, purtroppo si infortunò Ginestra e dovetti entrare a 20' dall'inizio del primo tempo. Dopo pochi minuti feci gol. Molte volte nel calcio, come nella vita, quando deve capitare, capita. Bisogna cogliere l'attimo. Ogni tanto mi soffermo a pensare questa cosa e son felice d'aver colto quell'attimo, per l'appunto. Per me rimane un qualcosa di storico e lo rimarrà per sempre. Chiaramente il tempo passa, magari qualcuno se ne dimentica, ma io non me ne dimenticherò mai".
Il Matusa in queste ultime due stagioni si è dimostrato vera e propria roccaforte della squadra canarina. Allo stesso tempo tu ben conosci questo Stadio avendoci giocato non solo nel campionato di C 2005/06, ma anche in quello di B 2007/08 e parte dello 08/09. Che ricordo conservi del pubblico ciociaro?
"Dei ciociari ricorderò sempre il grande calore, il grande attaccamento alla Maglia tastabile anche in giro per la Città. Veramente gente di cuore, gente passionale, gente che dà tanto, delle brave persone. Io ho conosciuto davvero brava gente oltre che persone che danno tanto di cuore. Gente che apprezza chi si impegna e dà tutto per la Maglia. Ho un bellissimo ricordo".
Il Frosinone in Serie A è il risultato di una progettualità figlia d’un ciclo che nel Presidente Stirpe trova artefice primario. Un ciclo del quale anche tu, nella sua fase primordiale, hai fatto parte. Quando hai saputo della massima serie conquistata dai canarini, cosa hai provato?
"Più che altro credo sinceramente sia giusto che una Società come questa vada avanti. Quando un Presidente ed una Società investono molto, investono del tempo e soprattutto fanno le cose in maniera seria, meritano di ottenere determinati risultati. Anche io, nel mio piccolo, ci sono passato. Dieci anni fa le cose si facevano per bene ed ora, credo si facciano ancora meglio. La Società è seria al pari del Presidente Stirpe. Quest'ultimo ha sempre lavorato bene e sempre ha mantenuto la parola data su tutto. Io davvero posso essere la prova di tutta la serietà e di tutto l'affetto che mi è stato dato. La meritocrazia molte volte paga: Frosinone ne è l'emblema".
Dell'attuale rosa del Frosinone qual è il giocatore che più ti piace?
"Io sono un attaccante e da tale ritengo che la coppia lì in avanti sia ben assortita. Ciofani è un buonissimo giocatore, proprio come Dionisi. Credo siano due giocatori che si completano, due giocatori molto intelligenti. Ciofani, inoltre, è uno che sa come si fa gol. Credo siano entrambi dei buoni giocatori. In campo sanno giocare a calcio. Al di là delle qualità fisiche e tecniche, infatti, ritengo appunto sia necessario sapere com'è che si gioca. Proprio per questo li reputo degli ottimi giocatori".
La tua opinione in merito al mercato gialloazzurro?
"Vedo che la Società si sta muovendo bene e che ancora ha degli obiettivi. Credo faranno le cose come lo scorso anno, evitando, cioè, di compiere il passo più lungo della gamba. Faranno degli acquisti oculati come sempre hanno fatto così da disputare un campionato di prim'ordine cercando di salvarsi".
L'anno prossimo in Serie A tiferai Frosinone, giusto?
"Sì! Lo voglio vedere, soprattutto in casa. Le partite me le guarderò volentieri. Ho seguito il Frosinone anche lo scorso anno in Serie B, ma quest'anno lo seguirò con molto più interesse".