KICK OFF, Pettenò: "Il Brescia si considera parte lesa. Squadra in vacanza"

Nella puntata di KICKOFF di ieri sera, 19 maggio, si è parlato inevitabilmente del terremoto che in queste ore ha sconvolto tutta la Serie B. Ossia il possibile deferimento del Brescia per un mancato pagamento, la sospensione dei play out e la conseguente retrocessione della squadra del Presidente Cellino con una riprogrammazione dei playout stessi tra Sampdoria (invece che Frosinone) e Salernitana o addirittura una Serie B a 22 squadre nella prossima stagione. Sull'argomento è intervenuto Fabio Pettenò di Bresciasport.net
Ciao Fabio, cosa sta succedendo a Brescia?
"Un Brescia che si dice truffato per il pagamento dei contributi, un Massimo Cellino pensate che è già un volato a Londra, quindi ha già abbandonato l'Italia e dunque non sarà presente giovedì in tribunale. Questa sera c'è stato un lungo confronto con appunto i legali del Brescia Calcio, ma soprattutto la manifestazione dei tifosi in piazza della Loggia. Quello che è un dissenso ormai diciamo consono contro Massimo Cellino ancor più manifestato con striscioni evidenti presenti in tutta la città".
La squadra è tornata ad allenarsi?
"Considerarsi parte lesa, quindi addirittura provare a non far sì che questa penalizzazione venga attuata ovvero non cia sia non nemmeno un punto di penalizzazione, ma addirittura un nulla di fatto. Qualcuno in giornata parlava della possibilità di schierare, una difensiva basata sulla riduzione della pena, quindi punto e di conseguenza anche la partecipazione ad eventuali Play out. Di fatto questo non sarà la strategia del Brescia che si dice come detto parte lesa ed è per questa ragione che la squadra in questo momento è ancora in vacanza, non è stata richiamata nonostante ieri si vociferava che Rolando Maran fosse in città".
Quindi esclusa l'ipotesi patteggiamento quindi Brescia?
"Di fatto questa non sembra essere la linea che Massimo Cellino vuole perseguire perché si sente parte lesa del tutto e quindi con il pagamento che di fatto è stato effettuato con l'acquisto appunto di questi crediti di imposta che poi in realtà si sono rivelati vani ed è questo appunto la difensiva, sulla base sulla quale si lavorerà e gli avvocati stanno lavorando così facendo il Brescia non ha richiamato per il momento la squadra di fatto considerato il risultato sportivo come ancora attendibile".
Quella situazione che è capitata che hanno riportato i giornali su Micheli che praticamente si è allontanato è una chiacchiera giornalistica o era una cosa conosciuta a Brescia?
"Esattamente qualche giorno prima perché non in linea con quelle che erano le volontà del presidente, appunto di acquistare quelli che erano i crediti d'imposta per pagare, appunto gli F24. Quindi per quanto riguarda appunto gli F24 Micheli non era d'accordo perché secondo lui la pratica adottata non era quella consona. Di fatto c'è stata da parte del Brescia la volontà di affidarsi ad una società milanese con sede in via Monte Napoleone, che risultata però essere di fatto stata una truffa ai danni di Cellino".
Andando all'atto pratico però il pagamento non è avvenuto. Difficile parlare di buona fede...
"Diciamo che sì la buona fede si può mettere in conto però se poi ad onor del vero tu vai ad aprire quelli che sono tra virgolette le scatole economiche di fatto poi non ci sono dentro i soldi ed è chiaramente aperta poi tutta la procedura della giustizia sportiva. In questo caso, infatti su questo che rischia, cioè si ragiona. Questo perché poi il discorso Ufficio Entrate e fiscalità vera e propria, quindi parliamo di tribunali veri discorso sportivo.
Chiaramente ha spesso dei parametri chiaramente diversi sotto questo punto di vista. Io sono al corrente appunto di questa operazione che era praticamente fatta questi cinque milioni che chiedeva Cellino sarebbero stati pagati una giornata odierna oppure al più un domani questa situazione chiaramente non si potrebbe verificare in questo momento perché tutto fermo.
Ovviamente attenzione anche quelli che sono le scadenze perché adesso invece si rischia tantissimo oltre quello di scivolare in Serie C, allo stesso tempo deve comunque adempiere al pagamento di quelli che sono le fideiussioni, ma allo stesso tempo anche di quelli che sono in questo momento i debiti nei confronti appunto del credito d'imposta."