Roberto Stellone: "Bisogna resettare dopo Cagliari. Frosinone squadra che gioca bene, merito dell'allenatore e di tutta la società"

01.11.2023 10:15 di  Francesco Cenci   vedi letture
Roberto Stellone: "Bisogna resettare dopo Cagliari. Frosinone squadra che gioca bene, merito dell'allenatore e di tutta la società"
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© foto di Federico Gaetano

Una sconfitta che avuto dell'incredibile e che ha lasciato sorpresi per il modo in cui è avvenuta, quella subita in rimonta per 4-3 dal Cagliari sul Frosinone. Ora, la parola d'ordine per i ragazzi di Di Francesco è resettare quanto accaduto e pensare all'impegno valido per i sedicesimi di finale di Coppa Italia, contro il Torino. Match che avrà luogo giovedì alle 21:00, presso lo stadio "Olimpico Grande Torino".L'ex allenatore giallazzurro, artefice della prima storica promozione in A dei canarini Roberto Stellone, è intervenuto nella trasmissione radiofonica "Sotto al Sette è l'ora del Leone", andata in onda su Radio Day e condotta da Roberto De Luca e Stefano Martini. L'allenatore romano, ha commentato così l'inizio di stagione della squadra di Di Francesco e la rocambolesca sconfitta, subita dal Frosinone domenica scorsa contro il Cagliari. con il risultato finale di 4-3 in favore dei sardi. Così Stellone.

Mister lei ha vissuto e scritto pagine importanti della storia calcistica sia del Torino che del Frosinone. Ci può raccontare qualche aneddoto delle sue esperienze con queste due società?

"A Torino ho vissuto 4 anni da calciatore, che sono stati belli ed intensi. Quella granata è una piazza importante, con una tifoseria altrettanto importante. Io fui il primo acquisto in sede di mercato che operò il presidente Cairo. Fummo in grado di vincere subito il campionato e poi ho vissuto gli altri 3 anni in Serie A. Fu un periodo ricco di emozioni e in cui mi sono trovato bene. Rimango legato alla piazza Torino. Mi sono trovato benissimo e spesso capita di andare a vedere anche gli allenamenti. Frosinone l'ho vissuta un pò meno come calciatore perchè ero agli ultimi anni della mia carriera calcistica, però poi ho vissuto anche in Ciociaria annate intense e ricche di emozioni e soddisfazioni. Lì ho avuto la fortuna di compiere le mie prime esperienze da allenatore, prima della Berretti e poi con la straordinaria cavalcata dalla C alla B e dalla B alla a con la Prima Squadra. In A facemmo comunque una bella stagione, ed a Frosinone è nato anche mio figlio. Anche alla Ciociaria sono rimasto molto legato, vado spesso ad osservare le partite. Inoltre sono molto amico di mister Eusebio Di Francesco, che recentemente mi ha dato anche la possibilità di andare ad osservare una settimana di allenamenti. Sono contento di quello che sta facendo Di Francesco e del percorso che sta avendo il Frosinone. Dispiace per come è andata questa ultima partita a Cagliari, ma sono incidenti di percorso che possono capitare. I ragazzi ora devono subito resettare e pensare a questa gara di Coppa Italia, che è importante. Magari giocherà qualche ragazzo che è stato finora impiegato meno per permettere a qualcuno di rifiatare. Sarà comunque una partita importante per il Frosinone per provare tante cose e passare il turno".

L'allenatore in termini psicologici, dopo una sconfitta come quella di Cagliari, come la gestisce in termini mentali?

"Non ho visto la partita. Osservavo il fatto che il Frosinone conduceva 0-3 e seguivo il risultato senza poter assistere alla gara. Mi è dispiaciuto tanto per come è finita, perchè rivedendo i gol e le azioni, si può dire che si sia trattato di situazioni un pò incontrollabili. Nei giocatori in campo può essere subentrato il timore che il Cagliari avrebbe potuto recuperare la partita, e quindi in maniera inconscia si gioca con un pizzico di paura. Il Cagliari che giocava in casa e non aveva più nulla da perdere è andato all'arrembaggio, e sono capitati questi 4 gol subiti in venti minuti. Non mi è mai capitata una situazione del genere e non so come si gestisca. Di certo, con l'esperienza che Di Francesco ha, sia da calciatore che da allenatore, saprà toccare le corde giuste. Bisogna resettare, prendere quanto di buono è stato fatto nei primi 70 minuti del match e lavorare per far sì che queste cose non capitino più. Ora bisogna pensare a questa sfida e poi a quella contro l'Empoli che sarà importantissima per dare continuità al gran lavoro, che fin qui mister Di Francesco sta facendo".

Come si gestiscono i giovani all'interno della singola partita? La loro mancata esperienza va allenata in maniera particolare?

"I giovani assorbono e danno tanto in molti aspetti ad un allenatore. Logicamente, può mancare un pizzico di esperienza in certe situazioni  nell'arco della partita. Per assurdo, un giovane calciatore ad una sconfitta del genere, potrebbe anche reagire meglio rispetto ad un altro con più esperienza e navigato. Tutto ciò che accade in una partita fa accumulare esperienza. Tutti, sia giovani che meno giovani, devono cercare di ripartire immediatamente. E' una sconfitta, quella del Frosinone a Cagliari, che scoccia per come è avvenuta, ma il Frosinone continuerà a comportarsi come fatto finora perchè è una squadra che gioca bene. Ho visto la gara di Bologna in cui non meritava di perdere, oltre che potuto osservare una settimana di allenamenti intensi da parte di mister Di Francesco. Faccio quindi i complimenti all'allenatore, a tutta la società che ha scelto uomini e persone giuste".

Nella proposta del Frosinone c'è un elemento di modernità che l'ha colpita maggiormente?

"Il Frosinone è una squadra in grado di proporre il lavoro che svolge durante la settimana. Questo è in primis un motivo di orgoglio per un allenatore, perchè vuol dire che è seguito e che i ragazzi hanno sì delle qualità, ma che assecondano a 360° il mister ed il suo staff. Per quello che ho potuto vedere, il Frosinone fa un grande lavoro fisico, d'intensità e soprattutto di costruzione del gioco. Chiunque giochi non spreca mai un pallone. Pur essendo una squadra neopromossa, i giallazzurri hanno un palleggio importante durante le partite, non trascurando però, anche le conclusioni verso la parta avversaria. Il Frosinone gioca bene ed ha personalità. Anche in alcune gare in cui viene pressata forte dagli avversari, la squadra riesce comunque ad uscire dalla prima pressione e a creare delle situazioni offensive pericolose. Stanno facendo un gran lavoro".

C'è qualche elemento in questo Frosinone che avrebbe voluto allenare nelle sue esperienze. magari proprio a Frosinone?

"E' stata costruita una squadra competitiva, prendendo i giocatori giusti nell'ultima fase del mercato, e questo non è mai facile farlo. In ogni reparto ci sono 2 giocatori per ruolo, questo è importante anche a livello di gestione della squadra. Ci sono giocatori di esperienza che si mescolano bene con i più giovani. Io ho allenato Turati alla Reggina, ed è un portiere forte che ha fatto bene l'anno scorso e sta facendo benissimo quest'anno. Soulè, che alla Juve aveva poco spazio, sta dimostrando di avere grandissima qualità e che fa entrambe le fasi di gioco con grandissima concentrazione. Si fa fatica oggi, a trovare il giocatore che sta rendendo meno in squadra. Tutti stanno facendo un ottimo lavoro e di questo, come detto, vanno i meriti al Direttore Angelozzi e al mister Di Francesco".

Pubblicato da Tuttofrosinone.com su Martedì 31 ottobre 2023