L'impronta di Alvini: identità, gruppo e un Frosinone "Sanguigno" che conquista la piazza

25.09.2025 12:30 di  Tuttofrosinone Redazione  Twitter:    vedi letture
L'impronta di Alvini: identità, gruppo e un Frosinone "Sanguigno" che conquista la piazza
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© foto di Stefano Martini

Siamo solamente a fine settembre ma il bilancio del lavoro di mister Massimiliano Alvini in questo avvio di stagione non può che essere ampiamente positivo. Al tecnico toscano vanno fatti, per ora, solo grandi complimenti.

Arrivato in estate in una società che ha attraversato una profonda rivoluzione, cambiando l'intera area tecnica dopo le delusioni della passata stagione e scegliendo di ricostruire la squadra ripartendo da tantissimi giovani, Alvini ha compiuto un vero e proprio miracolo di gestione. In pochissimo tempo, ha saputo imprimere una chiara identità al Frosinone, ha creato un gruppo solido e, cosa non meno importante, ha ricompattato l'ambiente ricreando entusiasmo attorno ai canarini.

Il carisma che esalta la Ciociaria

Inizialmente accolto con un pizzico di scetticismo da parte della piazza, Alvini ha rapidamente dimostrato di possedere quelle precise caratteristiche che esaltano il pubblico di fede canarina: è un tecnico sanguigno, con una visibile fame di vittoria e capace di trasmettere grinta.

Il Frosinone che scende in campo è l'immagine fedele del suo allenatore: lotta, si sacrifica su ogni pallone ed è capace di esprimere anche un buon calcio, come testimoniato anche dall'ottimo primo tempo giocato contro il Cagliari, squadra di categoria superiore, in Coppa Italia.

Oltre gli ostacoli

Non vanno dimenticati i già tantissimi infortuni della rosa a cui si è dovuto far fronte in queste prime settimane. Eppure, il tecnico è stato finora magistrale nel gestire le rotazioni: chiunque è sceso in campo, dai titolari alle seconde linee, ha saputo dare il suo contributo. L'ampio turnover e l'esordio di tanti giovani nel primo tempo di Cagliari ne sono la lampante riprova.

A prescindere da come proseguirà l'intensa stagione, ad Alvini va già riconosciuto un grandissimo lavoro per aver saputo gettare basi solidissime in un contesto di profondo rinnovamento. Il Frosinone ha ritrovato la sua anima combattiva, e il merito è tutto del suo condottiero.

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