INTERVISTA TF – Gennaro Ciotola (Ds): “Non ho mai avuto il minimo dubbio sul fatto che i ciociari vincessero questo torneo cadetto "

25.05.2023 13:30 di Francesco Cenci   vedi letture
Gennaro Ciotola, Ds
Gennaro Ciotola, Ds

Abbiamo oggi il piacere di intervistare Gennaro Ciotola, Direttore Sportivo ed ex scouting, tra le altre squadre, di Spal e Cagliari.

Allora Gennaro, una stagione chiusa dal Frosinone con ogni record conquistato e con la terza promozione in Serie A nella storia del club. Qual è il tuo giudizio sul campionato dei ciociari?

“Il mio giudizio è quello di una promozione mai messa in discussione dal Frosinone. I giallazzurri hanno dominato il campionato dall’inizio alla fine ed a tratti sono stati devastanti. E’ stata un’annata straordinaria, non ho mai avuto il minimo dubbio sul fatto che i ciociari vincessero questo torneo cadetto”.

Qual è stato secondo te il segreto del successo giallazzurro?

“Partiamo da un presupposto fondamentale: ad inizio anno, almeno sulla carta, c’erano formazioni “più attrezzate” del Frosinone, per arrivare in Serie A in maniera diretta. Bisogna fare i complimenti a mister Grosso che ha saputo plasmare un gruppo coeso e forte ed al ds Angelozzi, che ha saputo formare la squadra in maniera sostenibile ed oculata. Inoltre, tutti quei calciatori che sono stati presi e che venivano chiamate “scommesse”, sono state vinte. Ma dietro a tutto questo c’è una società seria e solvibile come lo è quella del Frosinone, che ha saputo investire sulle infrastrutture, aspetto questo fondamentale nel calcio di oggi”.

Qual è la qualità professionale che ti ha colpito dall’arrivo di mister Grosso sulla panchina del Frosinone ed in quale aspetto secondo te è migliorato il tecnico abruzzese, rispetto alle sue precedenti esperienze?

“Mister Grosso ha iniziato la sua carriera da allenatore in piazze “calde” o difficili sotto l’aspetto ambientale. In alcuni casi o non ha finito la stagione o è subentrato a campionato in corso. Il Frosinone invece gli ha dato piena fiducia  in questi 2 anni e lui l’ha sfruttata alla grande. Io faccio riferimento sempre alla società in generale, perché quando si ha a che fare con una proprietà come quella del Frosinone che lascia lavorare i propri tesserati in maniera tranquilla, i risultati alla fine si ottengono. Grosso è un allenatore molto bravo nella gestione del gruppo e nel migliorare i giocatori che la società gli mette a disposizione, senza avere troppe pretese. Ma soprattutto è un mister che fa crescere i giovani calciatori”.

Condividi il modus operandi della società giallazzurra in ottica mercato: valorizzare tanti giovani di prospettiva, nell’ordine delle idee di attuare un calcio sostenibile?

“Condivido in pieno il modus operandi della società ciociara, fatto sulla sostenibilità e solvibilità, con lo scopo di non andare mai oltre i ricavi: una chiave questa fondamentale per il futuro. Mi aspetto che nel prossimo mercato si faccia affidamento su qualche calciatore di qualità, magari tra quelli presi in prestito quest’anno, per creare un patrimonio di proprietà e non solo per le altre squadre. Ecco, in futuro mi aspetto che il Frosinone valorizzi un po' di più i calciatori di sua proprietà e non solo quelli in prestito. Creare valorizzazione e rivendere. Anche perché in panchina c’è anche un allenatore che è capace di farlo”.

Si è spesso parlato della grande differenza di livello tra il campionato di Serie A e quello di Serie B. Credi che con i giusti rinforzi sul mercato e mantenendo l’ossatura della squadra che ha vinto il campionato cadetto, il Frosinone potrà dire la sua anche in massima serie?

“Sicuramente tra il campionato di Serie B e quello di Serie A c’è un divario importante. Non bisogna mai commettere l’errore di stravolgere l’organico. E’ ovvio che la prossima sarà una stagione difficile e di sofferenza per il Frosinone per mantenere la categoria. Credo che i giallazzurri dovranno puntellare la squadra dove serve, con un mix di giocatori giovani e di esperienza e dando continuità al lavoro svolto in questi due anni, mettendo in rosa 6-7 calciatori di esperienza per la categoria”.

Qual è stato a tuo giudizio, il calciatore che più si è  messo in evidenza in questa stagione per il Frosinone. Quale invece, quello che più è cresciuto sotto la gestione tecnica di Fabio Grosso?

“Io ho un debole per Giuseppe Caso, calciatore che tecnicamente mi piace tantissimo e che sono sicuro che anche in Serie A potrà dimostrare il suo valore ed imporsi. Anche Borrelli, che è una punta e strutturata e fisica è cresciuto tanto sotto la guida di Fabio Grosso. Di attaccanti italiani non ce ne sono tanti in giro e mi aspetto da lui un ulteriore step di crescita. Turati può diventare un grande portiere. Gli stessi Moro e Boloca sono cresciuti molto. Mulattieri invece, si è confermato una certezza”.

Qual è stata la squadra rivelazione della serie B appena conclusa e quali le compagini da cui ti saresti aspettato di più?

“Il SudTirol ha rappresentato sicuramente la sorpresa di questa Serie B, ma non per quello che riguarda noi addetti ai lavori. Anche a Bolzano c’è un progetto serio, fatto di investimenti oculati e infrastrutture di livello: non c’è nulla da fare, questo rappresenta il futuro. Chi segue questa linea trae del giovamento. Il Benevento, ad esempio, ha speso 21 milioni di euro in questa stagione ed è retrocesso in C. Questo dimostra che ne si possono spendere anche 50: non conta quanti soldi spendono ma il modo in cui lo si fa. Benevento e Spal sono le delusioni più clamorose di questo campionato”.

Per finire: siamo alla viglia dell’inizio dei playoff. Quale è la squadra che a tuo giudizio parte con i favori del pronostico?

“Tutto può accadere nei playoff. Mi aspetto molto però, dal Cagliari e dal Bari. A mio parere, una di queste due squadre citate andrà in Serie A. Il Parma la vedo come una squadra troppo altalenante, mentre i sardi con mister Ranieri in panchina possono avere una marcia in più, oltre che una rosa di livello assoluto”.