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, l’elogio di Jeda: «Veloce e verticale, il segreto è la mentalità»

L'ex attaccante del Cagliari e attuale commentatore tecnico di Helbiz Live a "TuttoFrosinone": «Grande lavoro della società e di Grosso, ecco i risultati»
03.03.2023 10:45 di Roberto De Luca Twitter:    vedi letture
Da sx a dx Jeda e un'esultanza
Da sx a dx Jeda e un'esultanza

Imprendibile, imperante e inarrestabile. Più semplicemente, Frosinone. Perché la fotografia delle tre “I” aiuta a definire le cifre identificative dell’attuale capolista cadetta. Numeri straordinari, ricerca ostinata del miglioramento e innata predisposizione alla vittoria. Con la classifica che lo certifica in maniera eloquente, univocamente ai verdetti del rettangolo verde. E tra gli addetti ai lavori la meraviglia è totale, come nel caso di Jeda Capucho Neves: «Ad inizio stagione - ha affermato a TuttoFrosinone - non avrei mai immaginato che i giallazzurri potessero essere così dominanti. Detto chiaramente, stanno facendo un percorso in solitaria. Una storia a parte in una Serie B altamente competitiva».

DOMINIO - Cinquantotto punti totalizzati, +11 sul Genoa e +12 sul Bari. Cammino arduo per le inseguitrici, con un orizzonte ormai delineato a 11 giornate dalla fine e diretto verso il sogno Serie A. L’ultimo step della marcia ciociara ci riconduce a Ferrara, dove mercoledì scorso è arrivato un convincente 2-0 firmato Lucioni-Caso. La risposta migliore dopo il ko interno col Parma: «Sembra strano dirlo - l’analisi di Jeda - ma anche venerdì allo “Stirpe”, nonostante la sconfitta rimediata, la prestazione fornita è stata positiva. Gli episodi hanno fatto la differenza, incidendo su una partita storta che, nell’arco di un anno, può starci. Però è importante sottolineare, spingendoci oltre le logiche del risultato, che finora non c’è stata neanche una formazione che sia riuscita a mettere sotto il Frosinone». Con la Spal serviva reagire subito e la squadra di Grosso lo ha fatto: «Una prova densa di mentalità e solidità, non mi sorprende più nulla».

MENTALITÀ - Così come non stupisce più la brillantezza delle idee trasmesse ai suoi dal tecnico, Fabio Grosso. E l’attuale volto di Helbiz Live non ha dubbi: «Grosso ha diffuso la mentalità che, oggi come oggi, serve necessariamente per imporsi a grandi livelli. In campo questo lo si può cogliere con facilità». In termini tattici, alcuni aspetti in particolare hanno colpito positivamente: «Il Frosinone esalta al massimo le due fasi di gioco: ordinato e compatto a livello difensivo, micidiale nelle transizioni dopo il recupero palla. Sanno come muoversi negli spazi e lo fanno andando a 3000 all’ora. Io sono rimasto stupito dalla velocità con cui riescono a condurre il pallone negli ultimi metri, dando verticalità alla manovra. È davvero impressionante e ritengo che questo fattore faccia davvero la differenza». Così come un’altra dote di rilievo: «Mi piace il fatto che, nella costruzione, non vengano dati punti di riferimento ai rivali. Nessuno è mai bloccato sulla propria posizione. Guardate Caso che, spesso, va a cercarsi lo spazio centralmente, oppure Boloca che nei tre di centrocampo gira tanto. L’intercambiabilità rappresenta un elemento di forza».

I PROTAGONISTI - Parte tecnica da un lato, parte societaria dall’altro. Perché dietro a certi risultati c’è la condivisione di un programma di crescita ben definito, a cominciare dalla vision lungimirante del presidente, Maurizio Stirpe. E posta in essere in sede di allestimento dell’organico dal direttore, Guido Angelozzi: «Lo conosco bene - il pensiero - ed è una "vecchia volpe" del calcio. Sa dove mettere le mani e dove andare a prendere i giocatori, ponendo davanti ad ogni altra cosa la meritocrazia e il talento. Può sembrare scontato, ma fidatevi che non lo è affatto in un mondo molto particolare come quello calcistico». Tra i giocatori messi in mostra dal Leone, il piacere per gli occhi di Jeda ha trovato esaltazione in due interpreti: «Boloca e Caso, indubbiamente. Il primo perché ha qualità di livello. Dal come porta palla alla lucidità nel distribuire gioco, oltre alla duttilità nelle rotazioni in mediana. Il secondo, invece, è uno che crea sempre i presupposti per la superiorità numerica: veloce e forte nell’uno contro uno, la classica ala moderna che determina». Volti di un Frosinone sempre più lanciato verso la massima serie.