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, il Sindaco Riccardo Mastrangeli a "Bordocampo Serie B" : "Stirpe un signore nella vita e gran manager. Col Genoa una vittoria per arrivare primi ed onorare al meglio il percorso fatto"

09.05.2023 10:15 di  Francesco Cenci   vedi letture
Riccardo Mastrangeli
Riccardo Mastrangeli

Il Sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli è stato ieri sera ospite della trasmissione “Bordocampo Serie B”, andata in onda su Teleuniverso. Tanti i temi trattati dal Primo Cittadino del capoluogo ciociaro: dalle sensazioni per la terza promozione in A della storia ottenuta dai giallazzurri, passando per le prospettive ed i futuri progetti in vista della Serie A del prossimo anno. Queste le parole di Mastrangeli.

Sindaco, si è ripreso dai festeggiamenti per la Serie A conquistata?

“Emozionalmente ancora no. C’è ancora grande emozione e come comune di Frosinone stiamo preparando una bella sorpresa per tutti i calciatori ed i dirigenti del Frosinone Calcio. Speriamo anche che tutto questo possa culminare con un grande festeggiamento con tutti i tifosi, proprio nella città di Frosinone. La promozione in Serie A ottenuta è un evento importante, per cui stiamo lavorando da qualche giorno per realizzare questo evento importante. E’ giusto coinvolgere tutta la città in questo bellissimo evento. Ieri abbiamo iniziato a porre testa ed attenzione su questo argomento. Siamo ancora tutti emozionalmente coinvolti da questo successo e vogliamo dare una grande gratificazione a questi ragazzi che hanno portato Frosinone, la città ed il nome di Frosinone alla ribalta per la terza volta a livello nazionale. Quindi ci sembra giusto dare loro una testimonianza di attenzione”.

Un traguardo del genere come la Serie A, non è facile da raggiungere ed è comunque frutto di una programmazione

“Assolutamente sì. Il bello della vita poi è anche e soprattutto questo: vivere momenti di emozioni come questi, con il trasporto che abbiamo e stiamo avendo in questi giorni”.

Che aria si respira in città?

“In città si respira un’aria di grande emozione, trasporto e felicità.  Questo lo si percepisce dai tanti nastri che avvolgono ormai tutta la città. C’è però anche una certa compostezza, perché si vuole attendere la fine del campionato per dar modo alla gente ed ai tifosi di poter festeggiare in maniera compiuta. Dico anche, visto che ci sono i presupposti, di festeggiare da primi in classifica, perché penso che ce lo meritiamo in maniera concreta”.

Il blasone delle squadre che si trovano in basso alla classifica rende ancora più merito alla grande impresa compiuta dal Frosinone, che ad inizio campionato non veniva inserita, tra le favorite del campionato. Poi invece…

“Il Presidente Stirpe in questo è maestro di scaramanzia e fa bene ad essere così. Insieme alla Società abbiamo costruito lo stadio comunale in 18 mesi. Lo abbiamo fatto perché se si ritorna un po' indietro nel tempo, avevamo la prospettiva di dover andare a giocare le nostre gare a Pescara. Quindi ci siamo rimboccati le maniche in una maniera folle. Poi, insieme all’amministrazione guidata da Nicola Ottaviani ed insieme alla squadra, siamo riusciti costruire questo stadio che è un vanto per la nostra città, ed anche fuori dalla Ciociaria veniamo presi come esempio e modello di stadio, sia sotto il profilo della bellezza e della visibilità del campo che sotto il profilo economico-finanziario. In un anno e mezzo siamo riusciti a costruire lo stadio e questo è un motivo di vanto, sia per la squadra ma anche per il Presidente Stirpe e per il Cavaliere benito stirpe, al quale l’impianto è intitolato. Quindi e’ questo per tutti noi motivo di grande emozione. E tra me e me, spesso dico che quell’anno fu un anno speso bene”.

La Serie A sarà una responsabilità anche a livello amministrativo?

“La Serie A sarà una grande responsabilità perché saremo sotto gli occhi di tutti. Quindi bisognerà dare anche all’esterno una testimonianza di essere una città all’altezza ed adeguata al contesto. Tutti gli investimenti che partiranno da desso a qualche mese, serviranno proprio a dare una spinta verso questo tipo di percorso”. A seguito delle elezioni dei sindaci di Anagni e Fiuggi, ci incontreremo per costruire una rete di pacchetti per coloro che vorranno venire a vedere la città di Frosinone, ma anche organizzare dei percorsi culturali. Si potrebbero studiare anche dei weekend per dare la possibilità alle persone che vengono di vistare quelle che sono le nostre città, proprio come facciamo noi quando andiamo fuori per seguire le trasferte”.

Che valore ha secondo lei, il nome di Maurizio Stirpe e della famiglia Stirpe, in un momento neanche troppo facile dal punto di vista umano per loro, nella costruzione di questa impresa e del modello Frosinone in un calcio italiano che, oggettivamente, di esempi positivi ne dà pochi ultimamente?

“Come detto in questi giorni, va dato merito alla famiglia Stirpe per aver costruito tutto questo. Il Presidente Maurizio rappresenta oggi la famiglia, però va ricordato anche Benito prima di lui che aveva sempre grande entusiasmo e con la sua grande energia disse sempre che avrebbe voluto portare il Frosinone in Serie A. Queste parole sono scolpite sempre nella mente e nel cuore di tutti i tifosi. Il Presidente Maurizio rappresenta non soltanto l’unità pensante, ma anche quella che dà energia alle parole. Arrivare per tre volte in Serie A non è un’impresa semplice, ed il modo in cui ci si è andati poi in questa stagione è stato assolutamente straordinario, senza nessun tipo di smagliatura e recriminazione. Il Presidente Stirpe è una grande persona, un signore nella vita ma anche e soprattutto un bravissimo manager. Non posso poi, esonerarmi dal ricordare anche Curzio Stirpe, perché è stato colui che ha seguito tutti i lavori man mano nella costruzione dello stadio. Curzio aveva sempre l’idea in mente di dover arrivare all’obiettivo, quindi devo dire che il motore della costruzione di questo impianto è stato proprio lui. Questa è una cosa che non posso non ricordare, perché è la verità. Il fratello del Presidente era un brillante professionista, ma anche un uomo che sapeva dove dover arrivare, ed insieme ci siamo arrivati. Oggi Maurizio rappresenta il punto di riferimento di tutti quanti, ma l’intera famiglia ha incarnato questa grande voglia di arrivare in Serie A e dare una dimensione nazionale al Frosinone”.

Per la prossima stagione ci saranno novità inerenti alla strada per la tifoseria ospite?

“Stiamo lavorando su questo aspetto, che è stato oggetto proprio di una riunione tenutasi l’altro ieri con il mio Ufficio Tecnico. Ci siamo già messi in contatto con l’Ufficio Tecnico della Provincia e la priorità verrà data proprio alla strada di collegamento. Quindi auspichiamo che venga tradotta in tempi oltremodo brevi. Questo è ciò che possiamo fare.  Per l’altra strada invece, ci sono problemi che esulano dal Comune. Preferiamo andare su questo tipo di assetto per scaricare e far defluire i tifosi, in maniera particolare quelli ospiti”.

Nella squadra, c’è un giocatore che l’ha colpita di più rispetto agli altri?

“Sono tutti bravissimi, ad iniziare dal mister fino ad arrivare all’ultimo componente della squadra. Non ho preferenze particolari e anche se le avessi, non sarebbe giusto esplicitarle nei confronti di un gruppo che ha vinto d’insieme. E’ giusto quindi che il Sindaco, come un dirigente, non abbia preferenze nei confronti di qualcuno”.

Molti calciatori, sia attuali che del passato hanno spesso rimarcato il fatto che Frosinone sia una città estremamente accogliente e vivibile..

“Frosinone è una città che ha una grandissima tradizione ed ospitalità. Questo è un aspetto connaturato geneticamente nella nostra gente. A Frosinone si sta bene. Io ho avuto modo di frequentarmi al di fuori del campo con alcuni giocatori e devo dire che loro hanno sempre avuto un grande afflato con il tessuto cittadino, che li ha sempre amati. La città ha i calciatori nel cuore e questo in maniera ancora maggiore avverrà il prossimo anno con la serie A. la Ciociaria ha proprio nel suo dna l’accoglienza”.

Che cosa si aspetta dalla partita di sabato contro il Genoa?

Mi aspetto una vittoria perché dobbiamo assolutamente onorare tutto il percorso che è stato fatto finora. Un cammino svolto senza nessun tipo di smagliatura: bisogna quindi chiuderlo nel migliore dei modi. Questo è l’incitamento che faccio alla squadra ed incrocio le dita perché vorrei festeggiare da primo in classifica”.