TG, Gentile: “Rispetto alla Coppa Italia il Torino col Frosinone usufruirà di un aspetto psicologico superiore”
Fabrizio Gentile è stato intervistato in esclusiva dai colleghi di TorinoGranata.it. Con Gentile, giornalista che segue il Frosinone e collabora con la redazione sportiva di Radio Anagni, abbiamo parlato della partita che si disputerà domenica allo stadio Stirpe fra i ciociari e il Torino.
Che Frosinone deve aspettarsi il Torino, che in Coppa Italia era stato battuto ed eliminato dai giallazzurri poco più di un mese fa?
“Il Frosinone rispecchierà fedelmente quelli che sono stati fin dall’inizio di stagione i dettami di Eusebio Di Francesco: una squadra pronta ad esprimere un calcio propositivo e offensivo e che prova sempre a giocare in velocità, che effettua spesso e volentieri cambi di gioco da una parta all’altra del campo, che gioca sulle fasce e puntando sul ritmo. In chiave Frosinone sarà fondamentale l’apporto di calciatori importanti come Matías Soulé e a centrocampo si aspetta il rientro di un elemento fondamentale per gli schemi, sia in fase propositiva sia in quella di interdizione, qual è Luca Mazzitelli. Il centrocampo deve essere ricostruito nel senso che nelle ultime settimane il Frosinone ha dovuto fare a meno non solo di Mazzitelli per infortunio muscolare, ma anche di Abdou Harroui, che da inizio stagione aveva fatto vedere tutto il suo valore. Il Frosinone con tutti gli avversari, che giochi con il Torino con il Milan o con l’Empoli, ha sempre lo stesso atteggiamento in campo e cerca sempre di fare il suo gioco: pressing altissimo, grande ritmo e impostare l’azione dal basso senza buttare mai via il pallone anche se pressato e provando sempre ad uscire dalla propria area con il fraseggio. Palla bassa per poi costruire l’azione. Spesso e volentieri è andata bene, però nei minuti finali della partita causa stanchezza e cali di concentrazione talune volte è incorso in qualche pericoloso errore”.
Il Frosinone segna parecchio ha già realizzato 20 gol, 7 in più del Torino, però ne subisce abbastanza finora 24, mentre il granata ne hanno incassati 8 in meno. E’ questo il problema della squadra?
“Proprio per l’atteggiamento che ha in campo il Frosinone. Di Francesco come allenatore ha un’impostazione, per quanto riveduta e corretta, un pochino zemaniana. Il mister crede che per salvarsi sia inutile fare barricate, ma si deve ottenere l’obiettivo attraverso il buon calcio e giocando, come spesso dice lui in quasi tutte le conferenze stampa, senza paura cercando di aggredire l’avversario. E’ una filosofia un po’ zemaniana e per lui la miglior difesa è l’attacco: più si tiene lontano l’avversario dalla propria area meglio è. Spesso però, lo si è visto anche con il Milan, basta un lancio lungo e se la trappola del fuorigioco viene applicata male gli avversari, in particolare i centrocampisti che vengono da dietro, si possono trovare soli davanti al portiere. Questa è un pochino una pecca del calcio di Di Francesco e mettiamoci pure che a causa degli infortuni in primis e poi del calo di condizione, il Frosinone era partito fortissimo e per sopperire a qualche carenza tecnica e all’inesperienza aveva puntato moltissimo sul ritmo, ma è chiaro che perdendo appunto un po’ la condizione atletica qualche pecca la si comincia ad intravedere”.
Il Torino nella partita con l’Atalanta ha visto ri-sbloccarsi Zapata, che ha segnato una doppietta, e anche Sanabria ha segnato su calcio di rigore. Questi sono i giocatori granata che forse teme di più il Frosinone e poi c’è la difesa guidata molto bene da Alessandro Buongiorno?
“Sì. Le squadre di Juric sono sempre tutte pericolose. Sicuramente Zapata dopo un periodo di difficoltà, sembrava un lontano parente di quello visto a Bergamo, adesso anche al Torino sta facendo vedere, proprio contro la sua ex squadra, di che pasta è fatto e quale sia il suo spessore di attaccante. Penso che al di là di Zapata del Torino si deve temere il collettivo e la buona organizzazione di gioco. Credo che Juric sia un bravissimo allenatore per cui il Frosinone deve temere l’organizzazione di gioco dei granata e l’esperienza maggiore che ha nella gestione delle partite in Serie A. Per quel che riguarda la fase difensiva, il Torino in Buongiorno ha trovato un giovane baluardo, che ha meritatamente esordito anche con Spalletti in Nazionale e il commissario tecnico è stato molto attento e puntuale nell’inserirlo nella rosa degli Azzurri e penso che si a stata una delle convocazioni veramente meritate perché sono diversi mesi che Buongiorno sta facendo vedere tutto il suo valore e finalmente ha raggiunto anche questo obiettivo. Del Torino il Frosinone deve temere sicuramente Zapata, Tonny Sanabria che pian pianino si è ripreso il Torino, dopo essere stato asfittico in zona gol, ma è soprattutto l’organizzazione che si deve temere della squadra granata”.
Nell’ultima partita in cui si sono affrontate le due squadre, anche se era in Coppa Italia, il Frosinone ha vinto e eliminato il Torino, ma quanto c’è di diverso da allora, era il 2 novembre, a oggi nelle due formazioni?
“Potrebbe sembrare una frase fatta, ma secondo me di diverso c’è soprattutto la condizione fisica da parte del Frosinone che comincia a venir meno, anche se poi darà tutto perché ha ragazzi giovani quindi le energie di sono. E da parte del Torino un approccio psicologico migliore perché nella partita di Coppa Italia i granata non erano al meglio dal punto di vista fisico e psicologico e soprattutto ambientale, ricordo che alla fine della partita ci furono sonori fischi per la sconfitta e l’eliminazione da parte dei tifosi. Adesso a distanza di poche settimane la situazione dal punto di vista fisico e psicologico è totalmente cambiata e sicuramente a seguito della vittoria con l’Atalanta per tre a zero i bioritmi legati all’aspetto psicologico saranno sicuramente superiori. Le squadre sono le stesse, ma, ripeto, le componenti fisiche e psicologiche sono cambiate quindi sarà tutt’altra partita”.
Nel Torino a centrocampo ci saranno delle variazioni di formazione in quanto Linetty è squalificato e per lo stesso motivo al Frosinone mancherà Barrenechea. Questo cambierà qualche cosa nel preparare la partita da parte di Di Francesco?
“Sì. Esistono gli schemi e Di Francesco gioca con il 4-3-3, ma ha spesso ribadito che esistono dei numeri sulla carta però poi in campo ci si adegua sempre all’avversario che si ha di fronte. Per cui sulla carta il Frosinone gioca con il 4-3-3, ma in base agli uomini che sono a disposizione e a come si mette in campo l’avversario durante la partita lo schema è soggetto a cambiamenti del tutto elastici. E va ricordato che sulla fascia sinistra Riccardo Marchizza è infortunato, a causa della rottura del tendine starà fuori almeno fino a marzo-aprile, e Pol Lirola non è in buone condizione quindi sulla corsia di sinistra il Frosinone è un po’ in emergenza. Probabilmente giocherà o Ilario Monterisi spostato appunto a sinistra oppure Luca Garritano, che è un centrocampista che può essere adattato a terzino in fase difensiva anche se fisicamente è un po’ bassino e potrebbe soffrire i palloni alti”.
Se il Frosinone potesse sottrarre un giocatore al Torino chi sarebbe?
“Come ho detto prima, è l’organico del Torino il punto di forza dei granata, ma Zapata per la fase offensiva, Ilic, che è un buonissimo calciatore davvero bravo essendo dotato di buoni piedi e visione di gioco, e Buongiorno: questi sono i tre calciatori che se si potesse andrebbero tolti al Torino”.