Jeda Capucho Neves a "Sotto al Sette, è l’ora del Leone": "Frosinone grande società, con un Presidente che ha voglia di investire nel futuro"

18.10.2023 12:30 di  Francesco Cenci   vedi letture
Jeda Capucho Neves a "Sotto al Sette, è l’ora del Leone": "Frosinone grande società, con un Presidente che ha voglia di investire nel futuro"
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© foto di Marco Farinazzo/TuttoLegaPro.com

Durante la puntata di ieri di "Sotto al Sette, è l’ora del Leone", programma radiofonico andato in onda su Radio Day e condotto da Stefano Martini e Roberto De Luca, l'ex attaccante del Cagliari ed ora opinionista di Sportitalia, Jeda Capucho Neves, ha dato la sua opinione sulle buone prestazioni offerte in questo avvio di campionato dal Frosinone di Eusebio Di Francesco. Queste le parole del brasiliano sul brillente inzio di stagione giallazzurro.

Jeda, ti iscrivi anche tu tra gli addetti ai lavori che sono rimasti stupiti da questo grande inizio di stagione da parte del Frosinone?

"Assolutamente si. Credo che in questo inzio di campionato ci sono state due squadre che sono state delle grandissime sorprese, il Frosinone ma anche il Lecce. Oltre che il bel gioco, in queste due squadre si percepisce anche grande entusiasmo da parte dell'ambiente. Sono contento di questo bell'inizio di stagione da parte del Frosinone, soprattutto perchè la società giallazzurra ha dato una grande opportunità a mister Di Francesco, che negli ultimi anni aveva fatto un pò di fatica ed era stato un pò lasciato da parte da qualcuno che non credeva più in lui. Sono contento quindi, per il momento che sta vivendo a Frosinone. Penso che una società organizzata com'è quella del Frosinone, che ha al suo interno persone capaci, è giusto che faccia bene".

Sei sorpreso oppure no, dal fatto che anche le cosiddette 'piccole' adesso provino a praticare un calcio propositivo come le grandi, a differenza magari di qualche anno fa dove questo molte volte non si verificava?

"Sono stupito da questo aspetto, ma in maniera positiva. Mi piace questo trend che negli ultimi anni è cambiato, perchè anche le cosiddette piccole, adesso hanno capito che il calcio va prima di tutto giocato e non bisogna essere la vittima sacrificata di turno. Le partite vanno giocate tutte, il livello delle grandi squadre contemporaneamente è leggermente sceso e questo ha fatto sì che il campionato si sia più equilibrato. E' giusto che anche le altre squadre riescano a venir fuori e che riescano a mettere in mostra quei giovani calciatori che non hanno tanta opportunità di mettersi in mostra nelle big. Credo che la programmazione in una società e dare fiducia e tempo ad un allenatore, alla fine paga. Mi far piacere vedere che anche le piccole riescono a far bene, perchè il campionato in questo modo si rende più interessante".

Tra i singoli, c'è qualche giocatore che ti ha stupito particolarmente nel Frosinone? Si parla tanto di Soulè e Barrenechea...

"Mi ha colpito positivamente tutto il collettivo del Frosinone. Soulè e Barrenechea sono due giocatori che io ho seguito già nell'Under 23 della Juve, commentando qualche partita. Non sempre nei grandi club questi giocatori riescono a trovare spazio, così come fanno nelle piccole. Ora Soulè e Barrenechea stanno ripagando la fiducia che il Frosinone ha dato loro e stanno dimostrando di essere calciatori di assoluta prospettiva. Soulè è un giocatore di grandissima qualità, che va fatto crescere e a cui va data l'opportunità di mettersi in mostra. Il giocatore che più mi ha stupito e che avevo già visto esprimersi molto bene in Serie B con i giallazzurri è Giuseppe Caso. Non pensavo che potesse far bene anche in A e che fosse solamente il classico giocatore da Serie B. Invece Caso sta dimostrando di poter giocare bene anche in massima serie".

Qual è il tuo pare su un attaccante come Walid Cheddira...

"Non si discute la qualità del calciatore. A differenza di Cheddira, Caso per esempio, è un giocatore brevilineo, rapido e con una mentalità ben delineata, in grado di saltare l'uomo sia in Serie B che in Serie A. Cheddira è un giocatore diverso: con grande velocità e potenza ma che si deve ancora abituare a questo campionato, sapendo che il livello in Serie A è un pò più alto e che fare gol non è così scontato e semplice. La cosa più importante però, è quella di non pensare solo esclusivamente al gol. Bisogna prima di tutto giocare bene, prima o poi la rete arriva. Per Cheddira è solo una questione di tempo, perchè è un centravanti che ha qualità".

Si ricorda un siparietto che avesti con il Direttore Angelozzi, che affermò che se tu avessi ancora giocato, ti avrebbe preso nella sua squadra...

"I dirigenti capaci come lo è Angelozzi e come quelli di un tempo, oggi si possono contare su le dita di una mano. Angelozzi lo metto sul piano della bravura di Corvino e Galliani. Questi sono dirigenti che hanno un'esperienza tale da non far fatica ad acquistare i calciatori. Già il fatto di partite da un allenatore che in questi anni non aveva fatto bene, dimostra la qualità del dirigente. Angelozzi ha dimostrato di essere una delle "vecchie volpi" del calcio italiano. Faccio i complimenti per il lavoro che stanno svolgendo, non solo ad Angelozzi, ma a tutta la società. Una società che si è strutturata partendo da uno stadio che è una meraviglia. Già da questo aspetto si capisce che il Presidente ha voglia di investire nel futuro della squadra".