Il Brasile liquida la Corea del Sud: 3-0 al 29', il resto della gara è una formalità e termina sul 4-1. Verdeoro ai quarti tra le risate, mentre Pelé non risponde più alla chemio

05.12.2022 23:30 di  Andrea Pontone  Twitter:    vedi letture
Il Brasile liquida la Corea del Sud: 3-0 al 29', il resto della gara è una formalità e termina sul 4-1. Verdeoro ai quarti tra le risate, mentre Pelé non risponde più alla chemio
© foto di Il Messaggero

Comunque vada a finire questo Mondiale, il Brasile è tornato "Brasile", corrispondendo all'idea platonica che ogni appassionato di calcio ha della Nazionale verdeoro: tecnica, qualità, rapidità di pensiero e gioco collettivo mirato alla finalizzazione, con esultanze allegre. Il famoso "calcio bailado" del Novecento riappare finalmente nella manifestazione più importante, pur con evidenti e inevitabili correzioni moderne. Il c.t. Tite giocò molto male le sue carte nel 2018, salvo poi vincere la Copa América l'anno successivo e quindi mettere al sicuro il suo posto sulla panchina della Seleção. Questo Mondiale è necessario per superare l'onta della sconfitta del 10 luglio 2021 al Maracanã contro l'Argentina nella finale della coppa continentale. L'incontro con l'Albiceleste è in programma per la semifinale: qualora, infatti, il Brasile dovesse sconfiggere la Croazia, affronterebbe la vincente di Olanda-Argentina (con i tulipani che, tuttavia, per mole di gioco espressa e per spirito di gruppo appaiono sulla carta leggermente favoriti). L'ottavo contro la Corea del Sud è facile quanto bere un bicchier d'acqua: al 29' i verdeoro sono già avanti per tre reti a zero (a segno Vinicius, poi Neymar su rigore e infine Richarlison). Gli asiatici provano anche ad essere propositivi in attacco, ma è straripante in attacco il Brasile. Il 4-0 di Paquetà al 36' chiude definitivamente i conti. Nel finale di gara, gol della bandiera siglato da Paik Seung-ho. La notizia di un Pelé in fin di vita, che non risponde più alla chemioterapia e quindi trasportato nel reparto cure palliative, giocherà un ruolo fondamentale nel percorso di questa Seleção: nella sua testa, ogni calciatore brasiliano chiamato alla vittoria del Mondale penserà "io non sono Pelé". Proprio per questo motivo, sarà ancora più importante farsi trovare uniti, con uno spirito di gruppo che possa nascondere i difetti dei singoli e quindi valorizzare di conseguenza tutto lo scacchiere brasiliano. Al momento, l'armonia in campo c'è: la scena più emblematica di tutte è Thiago Silva - leader della difesa - che in posizione di trequartista imbuca per il 3-0 di Richarlison. Piccoli, grandi segnali. In genere chi vince la Coppa del Mondo ha un percorso che è fatto di svolte: la prima è stata rappresentata dal gol-vittoria di Casemiro contro la Serbia. La seconda dimostrazione di forza, invece, è aver spazzato via una Corea del Sud che ha eliminato l'Uruguay. Ora per i verdeoro una sfida cruciale: eliminare dal Mondiale la medaglia d'argento in carica, ovvero i croati, che con entusiasmo e innovazione stanno ritrovando lo spirito frizzante del 2018.