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, le parole di mister Marini dal ritiro della Primavera

14.07.2025 17:30 di  Tuttofrosinone Redazione  Twitter:    vedi letture
Frosinone, le parole di mister Marini dal ritiro della Primavera

Mister, inizia una nuova avventura, primo giorno di raduno. Quali le sensazioni e quali le prospettive?

"Le sensazioni sono buone perché una parte dei ragazzi li conoscevo, che venivano spesso con noi ad allenarsi in prima squadra. La voglia è tanta, non vediamo l'ora di iniziare. Oggi è il primo giorno di scuola e vediamo quello che possiamo fare. Però le aspettative, io mi aspetto tanto da loro perché sono in grado di far bene. Hanno fatto vedere quello che sono capaci di fare e mi aspetto molto da loro, ma allo stesso tempo io devo dare molto a loro per essere ricambiato".

Primavera 2, Primavera 1. Cosa cambia? Quali sono le differenze in campo e soprattutto qui stiamo parlando anche nel caso della squadra Primavera di un piccolo cantiere in allestimento.

"Io devo essere sincero, non sono molto esperto di questi campionati però la parola stessa lo dice. La Primavera 1 è una competizione, insomma, dove ci sono squadre importantissime dove spendono tanti soldi anche per fare delle squadre competitive, prendono giocatori già pronti per la prima squadra. Noi, le aspettative, come ti ho detto prima, sono buone, ho buone sensazioni. Poi sta sempre il campo a dimostrare quello che siamo. E quello che io dico sempre ai ragazzi, e quelli che abbiamo sempre allenato, è la voglia e la partecipazione che ci mettono, la passione che ci mettono a venire al campo e migliorarsi. Quella fa la differenza, fa tutta la differenza, perché se ogni ragazzo ha un difetto e noi riusciamo ad entrare e a migliorarlo, ogni ragazzo, migliorarlo anche di un solo difetto, io sono sicuro che vedremo totalmente un'altra squadra. Questo dipende però dalla buona volontà. Io sono sicuro che loro ce l'hanno, che si vogliono mettere in competizione con gli altri ragazzi delle squadre importanti e quindi sono molto fiducioso".

Mister, l'anno scorso era nello staff della prima squadra, quest'anno ha scelto di prendere lei in mano la squadra ripartendo dalla Primavera. Le chiedo cosa l'ha spinta a fare questa scelta?

"Ma la Primavera veramente mi riporta indietro di qualche anno, perché oggi è il primo giorno, sto vivendo delle sensazioni che ho vissuto 42 anni fa, una vita fa, e mi metto nei panni dei ragazzi e la sto rivivendo con quella stessa sensazione che ho vissuto io quando ho fatto la Primavera. E io sono grato alla società che mi ha scelto e spero, il mio obiettivo è questo, di non deludere le persone che mi hanno scelto e cercare di fare il meglio possibile. Sicuramente sbaglierò come tecnico, ma la cosa che ci tengo più di tutti è quella di non sbagliare come persona nei confronti dei ragazzi".

Mister, il Presidente è stato chiaro, anche per la prima squadra sarà importante attingere appunto dalla rosa della Primavera. Le chiedo, ha già parlato con Alvini? Se sì, cosa vi siete detti?

"No, devo essere onesto, non ho parlato con il mister, ma certamente la Primavera è una squadra sempre attenzionata dalla prima squadra. Noi l'abbiamo visto l'anno scorso, abbiamo preso diversi giocatori che poi hanno dimostrato di poterci stare. Io me lo auguro per loro  che abbiano questa crescita sotto tutti i punti di vista, sia tecnici che comportamentali, ma anche caratteriali, perché è questo che poi vanno alla ricerca. Hanno un vantaggio loro, gliel'ho spiegato oggi nella prima riunione che abbiamo fatto, che io ho fatto 13-14 anni nelle prime squadre, quindi so quello che serve quando arriva un ragazzo dalla Primavera in prima squadra. E quindi io vorrei accelerare questo processo di crescita perché già so quello che aspetta a loro e quello che si aspettano gli allenatori della prima squadra".

Mister, oggi primo giorno di allenamento, come abbiamo  detto. Se ci può dire qualcosa in più, magari sulla sua idea tattica, insomma, se le piace un calcio propositivo, più attendista, insomma, qualcosa dal punto di vista tattico...

"Sì, sì, ma a tutti piace il calcio propositivo, piace vincere, piace giocare bene. Alcune volte è possibile, alcune volte no. Però la cosa che ci tengo più di tutti è giocare bene. Più delle volte, quando si gioca bene, si riesce a vincere le partite. E comunque un'idea ce l'abbiamo, piacerebbe riproporre un 4-3-3, però dipende sempre. Io sono allenatore e devo mettere nelle condizioni giuste i giocatori di rendere. Questo è il mio pensiero. Probabilmente poi in campo ne esce fuori un'altra di idea e devo essere veloce di pensiero a cercare di cambiare immediatamente questa cosa. Però l'idea è quella di fare un calcio sempre offensivo, ma anche difendersi con una squadra molto compatta, come blocco squadra. Quindi questo dobbiamo fare, ragionare nelle due fasi da squadra".