TATTICA - Alvini Lavora anche all'ipotesi doppio attaccante

24.10.2025 12:30 di  Tuttofrosinone Redazione  Twitter:    vedi letture
TATTICA - Alvini Lavora anche all'ipotesi doppio attaccante
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© foto di Stefano Martini TuttoFrosinone

Le due recenti battute d'arresto del Frosinone, culminate con la prestazione opaca contro il Monza, hanno messo in luce un problema tattico di cruciale importanza per mister Massimiliano Alvini: il sistematico annullamento degli esterni offensivi da parte delle difese avversarie. Giocatori di talento e dribbling puro, come Ghedjemis e Kvernadze, sono stati costantemente raddoppiati e isolati, spegnendo di fatto la pericolosità offensiva dei giallazzurri.

La lezione del Monza e i precedenti sperimentali

L'esigenza di trovare contromisure efficaci è massima in vista della prossima gara. Tuttavia, la soluzione che Alvini sta studiando non è affatto un'improvvisazione, bensì una mossa che affonda le radici in precedenti esperimenti tattici.

Il tecnico giallazzurro sta intensificando il lavoro sull'ipotesi del doppio attaccante, un accorgimento già messo in pratica in alcune porzioni di gara significative, come quelle contro Venezia e Monza e, precedentemente, contro Mantova e Cesena.

Questi test in campo hanno fornito ad Alvini i dati necessari per valutare l'efficacia di questa mossa nel distendere la manovra e offrire alternative concrete all'azione centrale o ai dribbling degli esterni.

Zilli e i "mobili": il bilanciamento offensivo

Il principio del doppio attaccante è chiaro: distribuire il peso e creare dilemmi alla difesa, impedendo di concentrare il raddoppio sui soli laterali. In questo caso ci sarebbe la coesistenza di due profili differenti:

Il pivot statico: Un attaccante centrale, verosimilmente Zilli, usato come punto di riferimento fisico, essenziale per la protezione palla e per far salire la squadra.

L'elemento mobile: Un compagno più dinamico e veloce, come Vergani o Raimondo, che opera con maggiore libertà, magari partendo da una posizione più esterna o muovendosi in profondità per attaccare gli spazi.

Questa soluzione non solo aggiunge una presenza in più nell'area di rigore, ma costringe i difensori a dividere le attenzioni, liberando potenzialmente dai raddoppi i giocatori di fantasia come Ghedjemis e Kvernadze, che potrebbero finalmente tornare a esprimersi nell'uno contro uno decisivo.

La sfida contro la Sampdoria diventa così il banco di prova ideale per dimostrare che il Frosinone ha imparato dai recenti errori e che è pronto a mostrare una nuova veste tattica, più imprevedibile e bilanciata, sotto la guida di Massimiliano Alvini.

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