Serie B, domani sera comincia la nona giornata con Modena-Empoli. Sfida delicata quella tra Sampdoria e Frosinone

La nona giornata di Serie B si apre domani sera con l’ormai classico anticipo del venerdi sera, tra Modena-Empoli. Frosinone di scena sabato a Genova
23.10.2025 09:00 di  Francesco Cenci   vedi letture
Serie B, domani sera comincia la nona giornata con Modena-Empoli. Sfida delicata quella tra Sampdoria e Frosinone
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© foto di Federico Serra

La nona giornata di Serie B si apre venerdì con l’ormai classico anticipo del venerdi sera, tra Modena-Empoli (ore 20.30) e si chiude domenica col posticipo Bari-Mantova, fischio d’inizio alle 17.15.

Bell’anticipo quello tra emiliani e toscani, tra due squadre che vivono un momento particolare. Il Modena di Sottil domenica ha pareggiato a Palermo (1 1), “rischiando” di vincere nel finale: una bella risposta a chi ancora non crede che gli emiliani possano lottare per la promozione diretta, la cronaca intanto ci dice che hanno superato un bell’esame di maturità, anche perché sono gli unici imbattuti (assieme al Palermo), hanno la miglior difesa del campionato (4 gol al passivo, come i siciliani) e col miglior attacco (14 reti segnate). Numeri che dicono come il Modena in solo testa ci sta tutto, non è un primato casuale, i canarini potrebbero anche durare fino alla fine e riportare Modena in quella A che manca dal 2004. Ma attenzione all’Empoli,
dalla scorsa giornata sotto la guida di Dionisi che ha rilevato Pagliuca, tornando sulla panchina toscana che resta alla base della sua carriera (portò l’Empoli in A nel 2021). Alla prima uscita coi toscani, Dionisi ha guadagnato un punto prezioso in casa col Venezia, dimostrando che l’Empoli può rientrare nell’alta quota della B. Modena permettendo.

Nello scorso turno l’Avellino ha perso il derby con la Juve Stabia a Castellammare. Il tecnico Biancolino aveva un po’ snobbato la sfida, non considerandola un derby, atteggiamento che non ha pagato e che ha portato alla seconda sconfitta in campionato (l’altra, risaliva alla prima giornata, 2-0 a Frosinone). Poco male, l’Avellino resta comunque la migliore delle 4 neopromosse dalla C e un piazzamento ai playoff resta alla portata, specie se, al rientro dall’infortunio, si dovesse vedere in avanti il miglior Tutino, giunto in estate in prestito dalla Samp e non ancora sceso in campo. Lo Spezia, invece, è sempre più ultimo e ancora a secco di vittorie. E la società, a livello di scelta tecnica, sta facendo pasticci che rendono la situazione ancora più complicata. Due settimane fa il tecnico D’Angelo stava per essere esonerato, si pensava a Longo per la sostituzione. Poi tutto è sfumato. Dopo il ko interno col Cesena dello scorso turno (1-2), pareva tutto fatto per la sostituzione con Pagliuca, fresco di esonero dall’Empoli. Ma anche questo cambio è sfumato. Così lo Spezia resta guidato da un allenatore che di fatto è sfiduciato da almeno due turni, non le condizioni ideali per costruire la riscossa. Anche se,
sulle scelte dello Spezia, pesa l’ingaggio di D’Angelo, uno dei più onerosi della B, entrato nel mirino della nuova proprietà statunitense già a giugno, dopo la A sfumata in finale playoff. E prima di accollarsi l’ingaggio di un altro allenatore, ci si pensa bene.

L’Entella di Chiappella viene dal momento più bello della sua storia, il successo nell’inedito derby ligure sulla Sampdoria (3-1), risultato che tutta Chiavari aspettava da sempre. E ora, mentre patron Gozzi diventa il Consigliere federale espresso dalla B, bisogna continuare a battere il ferro finché è caldo. Fare altri 3 punti col Pescara vorrebbe dire provare a fare un campionato da centro-classifica, lontano da ogni patema. Senza dimenticare che il miglior piazzamento in B dell’Entella è un 9° posto. Migliorarsi dunque, vorrebbe dire fare i playoff. E il Pescara che sbarcherà a Chiavari non se la passa tanto bene (oggi farebbe i playout col Bari). Nello scorso turno, col 2-2 interno con la Carrarese, gli abruzzesi hanno rimontato uno 0-2, segno che i valori non mancherebbero (l’attacco ha segnato 13 gol, solo uno meno del Modena capolista). Il tecnico Vivarini non è ancora ufficialmente in discussione, quest’anno in B le panchine saltano col contagocce. Ma se continua così, presto lo sarà, anche se la società è restia nell’assumere un nuovo tecnico per questioni di bilancio.

Superati alcuni momenti no a inizio stagione, il Monza di Bianco sta venendo fuori: è reduce da due vittorie di fila, è in zona playoff a -4 dalla capolista Modena e a -2 dal Palermo secondo, cioé dalla zona promozione diretta. Insomma, la crescita degli ultimi tempi fa pensare che i brianzoli possano dire la loro anche per i primi due posti. Del resto il Monza, nei pronostici d’inizio stagione, era considerato la terza forza della B, dietro a Palermo e Venezia. Il test con la Reggiana di Dionigi può dire molto sulla consistenza del Monza. Perché anche gli emiliani vengono da due vittorie di fila che hanno portato a respirare aria di playoff. Visto il valore della squadra, già sarebbe un ottimo risultato una comoda salvezza. Ma non va sottovalutato il gran lavoro che sta facendo Dionigi con la Regia. Era sbarcato a Reggio Emilia il 31 marzo, con la squadra che pareva destinata alla C. L’ha mantenuta in B senza passare per i playout e ora sta facendo ancora meglio. Il segreto? Dionigi si sente realizzato perché, dopo tanto girovagare da giocatore e allenatore, finalmente può lavorare nella città dov’è nato. E ciò pesa tantissimo.

Nella Sampdoria, debutto assoluto da primo allenatore di Salvatore Foti, ex attaccante che a livello giovanile era quotatissimo. Poi non mantenne tutte le promesse e ha iniziato presto da allenatore, lavorando prima per Giampaolo poi per Mourinho, di cui è stato il vice. Ora invece, formalmente, sarà il vice di Gregucci, già utilizzato dalla Samp dei “manciniani” alla fine della scorsa stagione e ora richiamato per metterci il patentino da allenatore che Foti (37 anni, l’età del suo unico bomber di spicco, Coda), ancora non ha. Insomma, la formula è la stessa che adottò il Como due annate fa quando lanciò Fabregas, sotto la tutela di Roberts. Foti vive a Genova da tanti anni, è legatissimo ai colori blucerchiati e ciò può essere un indubbio vantaggio, conosce la piazza alla perfezione, non sarà un tecnico paracadutato da chissà dove. Ma vista la totale inesperienza da primo allenatore, è anche una scommessa, come lo era il suo predecessore Donati che gli lascia i blucerchiati al terz'ultimo posto, dopo aver incassato 5 sconfitte, oltre a una vittoria e 2 pari. E il Frosinone? Nelle prime sei giornate, quando era andato anche in testa, era probabilmente la squadra con più gamba di tutta la B. Ma da due turni, in cui sono arrivate le sconfitte di Venezia (3-0) e nello scorso turno in casa col Monza (0-1), i ciociari di Alvini hanno perso la brillantezza della prime uscite, quando mettevano sotto quasi chiunque. Di mezzo, c’è anche una lunga lista d’infortunati che penalizza Alvini nelle scelte, soprattutto a centrocampo. Frosinone che comunque resta al 3° posto, a -4 dal Modena capolista e che dimostra di avere tutti i mezzi per fare una stagione da parte sinistra della classifica, almeno.

Il Sudtirol di Castori non vince da 3 partite ma continua a viaggiare in acque abbastanza tranquille (12° posto con 10 punti). Nello scorso turno, col pari di Mantova (1-1 passando per primi in vantaggio), sono comunque arrivate indicazioni positive. In avanti Pecorino, in prestito dalla Juve Next Gen, ha segnato il suo 2° gol in questo campionato. Potrebbe insomma essere un’alternativa ad Odogwu che inizia ad avere i suoi annetti ma che rimane fondamentale per il Sudtirol, anche come uomo assist. Il Cesena di Mignani, con la vittoria di La Spezia firmata da una doppietta di Frabotta (la prima in carriera), ha interrotto la serie negativa di due ko di fila e si è riportato a -2 dal Palermo secondo, assieme a Frosinone e Monza: davvero niente male. E attenzione: le 4 vittorie dei romagnoli sono arrivate tutte in trasferta, il Sudtirol è avvisato…

La Carrarese di Calabro è in serie positiva da 4 partite, nelle quali ha raccolto 6 punti, in classifica è al 10° posto, a due lunghezze dalla zona playoff: per quel che finora ha mostrato la squadra apuana, un pensierino agli spareggi promozione, lo si potrebbe anche fare. Il Venezia però, come i toscani in serie positiva da 4 gare con 8 punti raccolti, dopo l’1-1 di Empoli nello scorso turno, è chiamato al cambio di passo in trasferta, dove non ha ancora vinto. Per non correre il rischio che chi è in testa scappi (il Modena è a +5, il Palermo a +3). Ma attenzione, perché allo Stadio dei Marmi, già nella scorsa annate, la Carrarese ha già raccolto scalpi illustri.

Assieme allo Spezia ultimo, il Catanzaro di Aquilani è l’unica squadra di questa B a non aver ancora vinto una partita: dopo 6 pareggi nelle prime sei uscite, sono arrivati due ko che hanno fatto scattare l’allarme rosso, con la squadra nei pressi dei playout, pur avendo un organico non molto dissimile da quello che nelle ultime due annate ha portato Catanzaro ai playoff. La discussione su Aquilani è iniziata, per l’ex centrocampista la fiducia è a tempo, la società lo aspetterà per le prossime due partite, dopo il Palermo ci sarà il Mantova nel turno infrasettimanale, partita che non si potrà fallire. Il Palermo invece, è in linea con l’obiettivo stagionale di salire direttamente in A. Certo, con Inzaghi non sta arrivando quel dominio sul campionato - stile Sassuolo nel 2024/25 - che qualcuno, con un po’ di superficialità, prevedeva a inizio stagione. Ma comunque la squadra non ha ancora perso e certe partite “solo” pareggiate in casa, coi predecessori di Superpippo probabilmente si sarebbero trasformate in disfatte. E comunque, questo Palermo l’impressione di esprimersi meglio in trasferta. E vincere anche a Catanzaro, dopo essersi imposti a Bolzano e La Spezia, potrebbe portare al Palermo una classifica più vicina alle potenzialità della squadra.

Grande attesa a Padova, con l’Euganeo che per l’occasione allargherà la capienza: nei veneti potrebbe debuttare il Papu Gomez che ha finito di scontare la squalifica di due anni per doping ma l’esordio è in dubbio per un problemino muscolare. C’è molta curiosità per il ritorno in campo del 37enne fantasista argentino, Campione del Mondo nel 2022 e già anima di Catania e soprattutto Atalanta, prima del famoso litigio con Gasperini. In questi mesi il Papu si è sempre tenuto in forma e dal 19 agosto, per regolamento, ha potuto iniziare ad allenarsi con la sua nuova squadra. Fra l’altro, il Padova di Andreoletti sta girando bene, anche senza di lui: dopo la vittoria di Catanzaro nello scorso turno, la zona playoff dista un solo punto. E con il Papu in più nel motore, chissà… La Juve Stabia invece, è passata in poche ore dal paradiso all’inferno: dopo la vittoria nel derby sull’Avellino (2-0), la squadra di Abate s’è portata al 7° posto, con gli stessi punti del Venezia. Martedì però, l’Antimafia ha messo il club in amministrazione giudiziaria per presunte infiltrazioni della camorra nelle attività della società, primo caso in B dopo quelli di Crotone e Foggia in C. Da capire quanto questo provvedimento si potrà riverberare sul rendimento in campo della squadra. La magistratura non esclude che possano essere rinviate alcune partite dei campani, nell’attesa che il club venga “bonificato”.

Il turno si chiude domenica pomeriggio con una sfida salvezza che mette i brividi. Sia Caserta nel Bari che Possanzini nel Mantova, se non si giocano la panchina, poco ci manca, visto che ad oggi il Bari farebbe i playout e il Mantova retrocederebbe direttamente. Ma il fatto che si ritorni in campo subito, per il turno infrasettimanale, potrebbe dare un’ulteriore chance. Il Bari ha già perso 4 partite e l’ultimo ko, sabato in casa della Reggiana, è stato abbastanza desolante: Bari che passa col solito Moncini (l’unica buona notizia di quest’inizio di stagione) e poi, dopo il rosso a Nikolaou, ne prende tre, consegnandosi agli avversari. Possanzini invece, viene da due pari-brodino, ad Avellino e in casa col Sudtirol che poco hanno cambiato la classifica ma perlomeno la squadra ha smesso di perdere (già 5 i ko). E così, anche per un debito di riconoscenza che tutta Mantova ha con Possanzini, si va avanti ancora con lui. Ma per quanto, ancora? Non va dimenticato che la scorsa primavera il Mantova a un certo punto s’impiantò di brutto e rischiò di ritornare subito in C. Ma Possanzini, che a Mantova lavora quasi coi poteri di un allenatore-manager all’inglese, rimase in sella e risolse brillantemente una situazione delicata come l’attuale. Chissà, magari andrà così anche questa volta.

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