Sassuolo, Boloca: "Sogno la salvezza. Il problema di quest'anno? È stato mentale"

16.05.2024 11:30 di  Tuttofrosinone Redazione  Twitter:    vedi letture
Fonte: sassuolonews.net
Sassuolo, Boloca: "Sogno la salvezza. Il problema di quest'anno? È stato mentale"
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Daniel Boloca, centrocampista del Sassuolo, è intervenuto  presso il Teatro Carani di Sassuolo al convegno "Generazione S con i giovani: dialoghiamo su sport, scuola e lavoro" per parlare di se stesso e del suo percorso, come si legge su SassuoloNews.net: "Sono partito dalle popolari, dal quartiere delle Maddalene a Chieri. Ho avuto il sogno come tutti i ragazzi di poter arrivare nel calcio professionistico. I miei genitori hanno fatto tanti sacrifici per me, arrivano dalla Romania, hanno fatto un percorso molto complicato e sono arrivati qui in Italia senza niente e si sono dovuti costruire da zero. Io sono partito dal Torino, ho fatto il mio primo anno nelle giovanili lì, poi ho fatto 6 anni bellissimi alla Juventus e dopo quell’esperienza sono passato al Chieri per poi fare la mia prima esperienza fuori casa in Slovacchia. Lì ho visto com’è la vita perché si vive in modo diverso, ci sono meno soldi rispetto all’Italia, ed è un Paese umile. Non conoscevo la lingua, facevo fatica a comunicare, ma tutti mi sono sempre stati a fianco per integrarmi al meglio e questo mi ha aiutato a formarmi come uomo e calciatore".

Come ha proseguito invece?
"Sono passato nei dilettanti dove inizialmente non giocavo, andavo in tribuna, per demeriti miei. Io dò sempre una colpa a me per un passaggio difficile perché si è sempre responsabili, bisogna capire dove si sbaglia per migliorare. Mi mancava quella determinazione che poi ti permette di raggiungere certi traguardi, poi quando ho capito che serviva il duro lavoro, la dedizione, il miglioramento, sono riuscito a rendermi protagonista nei dilettanti e da lì ho fatto il salto tra i professionisti nel Frosinone grazie ad Angelozzi che ha creduto in me e da lì è iniziata la mia storia tra i pro. Ho fatto quei 3 anni dove sono riuscito a crescere come un calciatore, ho visto un mondo diverso rispetto a quello dei dilettanti, non ti fanno mancare niente e hai tutto a disposizione per migliorare. Io sono cresciuto come uomo e anche fisicamente perché le infrastrutture ti permettono di lavorare al meglio"