Momenti indimenticabili del Frosinone: le pagine che hanno fatto innamorare i tifosi

01.09.2025 00:00 di  Tuttofrosinone Redazione  Twitter:    vedi letture
Momenti indimenticabili del Frosinone: le pagine che hanno fatto innamorare i tifosi
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Dalla prima, storica promozione in Serie A al titolo di Serie B del 2023, passando per lo stadio nuovo e una notte da sogno a Napoli: ripercorriamo i momenti che hanno definito l’identità del Frosinone e che ancora oggi scaldano il cuore dei suoi tifosi. Cosa li rende così speciali? E come hanno cambiato la percezione del club dentro e fuori dal campo?

Nel giro di vent’anni il Frosinone è passato dall’essere una “provinciale” ambiziosa a club capace di vivere picchi memorabili: tre promozioni in Serie A (2015, 2018, 2023), un titolo in cadetteria con numeri da grande e una clamorosa impresa in Coppa Italia a Napoli. Allo stesso tempo, i tifosi hanno affrontato anche momenti duri, come la retrocessione del 26 maggio 2024 dopo lo scontro diretto con l’Udinese e il contestuale sorpasso-salvezza dell’Empoli. Questi eventi, presi insieme, raccontano una comunità sportiva che sa esultare e soffrire con la stessa intensità.

E l’impatto fuori dal campo? Le promozioni e le serie utili influenzano le quote e l’attenzione sulle scommesse calcio: quando una squadra inesperta in A mostra continuità o quando una neopromossa domina la B, gli operatori ricalibrano le valutazioni, e anche i tifosi più scettici iniziano a guardare ai numeri con occhi diversi. Qui il punto è capire come i risultati cambiano la percezione del rischio e la lettura delle partite nel grande ecosistema del calcio.

La prima Serie A (2015): il giorno che ha cambiato tutto

Il 16 maggio 2015 il Frosinone scrive una pagina storica: per la prima volta vola in Serie A. È il salto che trasforma un sogno collettivo in realtà e accende definitivamente l’orgoglio dei ciociari. La promozione arriva al termine di una stagione di continuità e solidità, con i giallazzurri capaci di tenere il passo delle migliori fino allo strappo decisivo di maggio. Per la Serie A era la 65ª squadra “nuova” dall’era a girone unico: un ingresso che ha allargato la mappa del massimo campionato e messo Frosinone sulla cartina del grande calcio.

Quel primo anno di A è duro, ma resta iconico anche il primo punto: un 1-1 all’ultimo respiro allo Stadium contro la Juventus campione in carica, fotografia perfetta del carattere con cui il Frosinone ha imparato a stare tra i grandi.

Il Benito Stirpe (2017): una casa moderna che cambia l’ambizione

Nel 2017 il club inaugura il Benito Stirpe, impianto di proprietà, all-seater da 16.227 posti. Non è solo cemento e seggiolini: è un segnale di crescita strutturale, con spazi pensati per famiglie e tifosi, visibilità ottima e un’esperienza da stadio al livello delle migliori piazze italiane. Per Frosinone e provincia significa anche avere un luogo identitario, dove i ricordi si accumulano stagione dopo stagione.

Uno stadio proprio incide sulla stabilità economica e sulla competitività: più matchday revenue, maggiore attrattività per sponsor e giocatori. Non a caso, negli anni successivi il club consolida la presenza ai vertici della B e si affaccia più volte alla A.

Il titolo di Serie B (2023): numeri da grande e un progetto chiaro

Il 1° maggio 2023, con il 3-1 alla Reggina, il Frosinone di Fabio Grosso blinda la promozione con tre turni d’anticipo. È la terza volta in A, ma con una differenza: stavolta arriva da campione. A fine stagione i giallazzurri chiudono a 80 punti, con 63 gol fatti e appena 26 subiti: cifre che riassumono equilibrio, organizzazione e qualità diffusa.

C’è anche un dato che i tifosi ricordano con orgoglio: le 20 “clean sheet” del portiere Stefano Turati, primato del torneo 2022/23. Non solo promozione, quindi, ma una vetta raggiunta con una fase difensiva d’élite e un’identità precisa.

Le notti che fanno storia: il 4–0 al Napoli e la resa del 2024

19 dicembre 2023, Stadio Diego Armando Maradona: il Frosinone elimina il Napoli dalla Coppa Italia con un clamoroso 4-0. È una di quelle partite che entrano subito nella memoria collettiva: intensità, coraggio, lucidità nei momenti chiave. Per i tifosi è la prova che la maglia può osare ovunque, persino sul campo dei campioni d’Italia. La vittoria vale i quarti di finale della Coppa Italia maggiore per la prima volta nella storia del club.

Poi arriva l’altra faccia del calcio, quella che fa male ma cementa l’identità. Il 26 maggio 2024 il Frosinone perde 0-1 in casa con l’Udinese (rete di Keinan Davis nella ripresa) e scivola in zona retrocessione proprio all’ultima curva. In contemporanea, l’Empoli batte la Roma con un gol al 93’: la combinazione dei risultati condanna i giallazzurri alla B per un solo punto. È una ferita sportiva, certo, ma anche uno snodo emotivo: il giorno in cui il tifo – compatto – si è riconosciuto nella squadra nonostante l’epilogo.