-Avellino: il voto a Dionisi e l'analisi sull'espulsione di Calvani

Contro l'Avellino, il Frosinone ha trovato il secondo successo stagionale, il primo in campionato dopo quello in casa del Monza in Coppa Italia. La buona prestazione, coronata dalle reti di Koutsoupias e Marchizza, ha dato segnali incoraggianti anche in vista del continuo della stagione, nonostante l'espulsione di Calvani al 62' che ha lasciato la squadra di Alvini in inferiorità numerica.
Quella che, in termini numerici, è stata forse una delle poche sbavature dell'arbitro Dionisi, ha in realtà rischiato di compromettere pesantemente l'andamento della gara, con il Frosinone che ha sofferto il maggiore ritmo degli avversari nell'ultima mezz'ora di gioco. Andando ad analizzare quanto accaduto, cerchiamo di spiegare il perché il cartellino rosso sembra, a nostro avviso, eccessivo.
Nel tentativo di fermare l'avanzata di Russo sulla corsia di sinistra, il difensore del Frosinone Gabriele Calvani ha allungato il piede destro in direzione del pallone, trovando però soltanto il piede destro dell'avversario. Il pestone, secondo l'arbitro de L'Aquila, ha dunque interrotto una "Chiara azione da gol".
Secondo la "Regola 12" del Regolamento del Giuoco del Calcio 2025, è passibile di espulsione chi "nega la segnatura di una rete o un’evidente opportunità di segnare una rete a un avversario il cui movimento complessivo è verso la porta di chi commette un’infrazione punibile con un calcio di punizione".
La posizione del giocatore dell'Avellino, che correva in direzione della linea corta del campo e non verso la porta di Palmisani, era in ogni caso defilata rispetto all'area di rigore, in direzione della quale c'erano altri quattro calciatori (due per squadra). Tra gli altri elementi da valutare, sempre dal regolamento di cui prima, troviamo infatti:
• La distanza tra il punto in cui è stata commessa l’infrazione e la porta
• La direzione generale dell’azione di gioco
• La probabilità di mantenere o guadagnare il controllo del pallone
• La posizione e il numero dei difendenti
Tutti i punti, come evidenziato, avrebbero potuto portare Dionisi ad una sanzione diversa (un cartellino giallo, oltre al calcio di punizione). Nonostante il dialogo con la sala VAR, anche in queste circostanze prevale la decisione in campo del direttore di gara, che ha invece optato per l'espulsione diretta.
Per queste ragioni, il nostro voto all'arbitro abruzzese non può che essere insufficiente.
VOTO A DIONISI: 5