Massimiliano Alvini: il meticoloso tecnico dell'uomo su uomo

08.07.2025 17:30 di  Luca Colafrancesco   vedi letture
Massimiliano Alvini: il meticoloso tecnico dell'uomo su uomo
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Ci sono allenatori che per raggiungere 806 panchine impiegano una carriera mentre il neo-allenatore del Frosinone, Massimiliano Alvini, l'ha fatto a soli 55 anni. Da ben 25 si dedica al calcio ogni estate, anno dopo anno, dal Signa al Quarrata, passando per il Tuttocuoio, la Pistoiese, l'Albinoleffe, la Reggiana, il Perugia, la Cremonese e lo Spezia, per giungere lo scorso anno al Cosenza, e ora iniziare questa nuova avventura con il Frosinone. Una esperienza che se dovesse andare bene lo avvicinerebbe sempre più al traguardo delle 1000 panchine che per un allenatore sono un gran bel risultato. 

Ma qual è il metodo, quali sono i principi che hanno fatto diventare Alvini un allenatore così speciale? Alvini è stato uno dei primi in Italia, e all'inizio l'unico in Serie B, a portare in campo uno stile di gioco molto offensivo che potremmo definire uomo su uomo. Cioè nella fase di non possesso la squadra si spinge in un pressing aggressivo a tutto campo, appunto uomo su uomo, per asfissiare gli avversari fin dalla prima linea seguendo il modello di Gasperini e Juric. Impone marcature strette in ogni zona del campo e appena recupera palla punta a verticalizzare, sfruttando la mobilità degli esterni e della trequarti per trasformare il pressing in opportunità offensive.

Per farlo è obbligatoria una difesa alta con una linea a 3 che può transitare a 5 in caso di abbassamento degli esterni, come potrebbero essere i gemelli Oyono o Marchizza. Nomino questi elementi della rosa giallazzurra perché potrebbero fare al caso di Alvini avendo gamba e spunti in entrambe le fasi. I 3 difensori centrali, come Monterisi o Calvani (mercato permettendo), devono accorciare la distanza tra le linee spingendo il centrocampo ad avanzare sugli attaccanti. I due centrali appena nominati hanno le caratteristiche per salire e stare sugli attaccanti per togliere spazio di manovra agli avversari. Servono giocatori fisici e rapidi che sappiano leggere le dinamiche di gioco e scappare indietro quando la situazione lo richiede. Insomma, distanze corte tra i reparti e assalto all'avversario non sono per tutti. 

La fase di possesso invece potrebbe somigliare a quella di Maurizio Sarri con enfatizzazione dell'ampiezza e triangolazioni ravvicinate. I terzini/esterni si allargano, i centrocampisti creano superiorità e le due punte, una fisica come potrebbe essere Gori (se arrivasse) attaccante 2004 di grande prospettiva, e una più brevilinea, fanno il classico gioco uno incontro e uno lungo, per aprire più soluzioni. In più il tecnico di Fucecchio fa della meticolosità e della disciplina i suoi punti di forza. Uno studio approfondito degli avversari, anche grazie ai video, ma anche l'adattamento a tattiche variabili rendono il metodo di Alvini quasi impeccabile.

Ora in questa nuova avventura il ds Castagnetti dovrà costruire un gruppo in grado di seguire i suoi dettami tecnici e tattici. C'è grande entusiasmo sia da parte del mister che da parte di tutto l'ambiente Frosinone. In più, statistica interessante, l'anno successivo a ogni retrocessione, le squadre allenate da Massimiliano Alvini hanno sempre centrato i play off. Finora è successo due volte, ma come si dice non c'è due senza tre...