Focus difesa giallazzurra: un reparto sotto assedio dagli infortuni, ma salvato dal "Dna" tattico di Alvini

27.10.2025 13:30 di  Tuttofrosinone Redazione  Twitter:    vedi letture
Focus difesa giallazzurra: un reparto sotto assedio dagli infortuni, ma salvato dal "Dna" tattico di Alvini
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La retroguardia del Frosinone è stata, finora, il reparto più tormentato e messo alla prova dall'inizio della stagione. Mister Alvini ha dovuto fare i conti con una vera e propria emergenza cronica, una sfortuna che ha costretto il tecnico a rimescolare continuamente le carte e a lanciare spesso in campo formazioni inedite.

L'elenco degli assenti in difesa è, purtroppo, lungo e pesante e spiega in parte l'alternanza di prestazioni della squadra.

L'Emergenza cronica

Da capitan Riccardo Marchizza, che manca all'appello praticamente dalla gara di Palermo (ad eccezione dei 7 minuti giocati contro il Sudtirol), fino al recente stop di Ilario Monterisi (lesione al bicipite femorale), la lista è lunga:

L'out a più riprese di Giorgio Cittadini, la mancanza di Davide Biraschi, la lunga assenza di Niccolò Corrado e le defezioni di altri elementi hanno impedito ad Alvini di trovare una linea difensiva stabile e affiatata. L'unica costante è stata la necessità di ruotare gli uomini e adattare i superstiti, con un inevitabile dispendio di energie, come evidenziato dai crampi di Bracaglia a Genova.

Dalle porte inviolabili ai gol subiti

Il rendimento difensivo ha rispecchiato questa instabilità forzata. Dopo aver mantenuto la porta inviolata nelle prime due giornate di campionato (un segnale incoraggiante), il meccanismo si è inceppato: nelle successive sette partite, il Frosinone ha sempre incassato almeno un gol.

Questo alternare grandi prestazioni a disattenzioni è il sintomo più evidente di una difesa che, pur lavorando con grande abnegazione, non ha potuto sviluppare l'automatismo e l'intesa che solo la continuità può garantire. Nonostante le difficoltà, finora il Frosinone ha dimostrato di non voler rinunciare al suo DNA tattico. Il merito va ascritto ad Alvini e al suo staff, capaci di inculcare un sistema di gioco che è esso stesso la prima forma di difesa:

La Difesa inizia davanti: i giallazzurri non aspettano l'avversario, ma iniziano la loro fase difensiva molto in alto, attuando un pressing aggressivo e organizzato sulla costruzione avversaria. Questo approccio ha il duplice vantaggio di recuperare palla in zone pericolose e, soprattutto, di allontanare il pericolo dalla propria area, riducendo il tempo e lo spazio per l'azione avversaria.