Palermo-Frosinone, su Raimondo andava fischiato rigore. Ecco perchè

Rubrica: l'angolo del regolamento
Partita: Palermo-Frosinone, 2.a giornata Serie B 2025-2026
Casistica: fallo su calciatore in fuorigioco
Regolamento pp. 85-86: "In situazioni in cui un calciatore in posizione di fuorigioco si muove verso il pallone con l’intenzione di giocarlo e subisce un fallo prima di giocare o di tentare di giocare il pallone, o di contenderlo a un avversario, viene punito il fallo in quanto si è verificato prima dell’infrazione di fuorigioco".
In altre parole, la colonna portante del ragionamento è che la posizione di fuorigioco di un calciatore non è di per sé punibile, ma lo diventa nel momento in cui il calciatore prende parte attiva nel gioco con una azione attiva.
Quindi, qualunque infrazione avvenga prima della concretizzazione del fuorigioco deve essere punita, di fatto annullando la posizione di fuorigioco.
Nel caso specifico, l'attaccante del Frosinone, in posizione di fuorigioco, si allontana dal proprio marcatore, va verso la porta, ma evidentemente e chiaramente senza alcun impatto riconducibile ad una questione regolamentare, sugli avversari, e subisce una trattenuta fallosa da parte di Diakité.
La scelta corretta è quella di sanzionare il difendente con il calcio di rigore, ma senza alcun provvedimento disciplinare (né giallo per aver fermato una promettente azione d'attacco, SPA; né rosso per aver negato una chiara segnatura di una rete, DOGSO) poiché la traiettoria del pallone non permette di valutare una eventuale evidente occasione di segnare una rete o una promettente azione d'attacco.
Quindi, era RIGORE per il Frosinone.
Si ringrazia per la consulenza il portale "arbitralmente.org".