Nella "Notte dei Leoni" doppietta di Daniel Ciofani. Quanto manca un bomber oggi?

Ieri, 27 maggio, si è giocata al Benito Stirpe la partita di beneficenza intitolata "La Notte dei Leoni" che ha visto protagonisti leggende del calcio e personaggi dello spettacolo, uniti per una grande causa sotto i colori della storica Nazionale Attori, da anni impegnata nel sociale. Tra i giocatori coinvolti anche l'ex bomber ciociaro Daniel Ciofani che per il Leone in 227 partite ha segnato ben 77 gol e servito 25 assist. Una punta vera, fisica, capace di segnare e far segnare creando spazi per gli inserimenti dei centrocampisti. E lo ha dimostrato anche ieri sera, in una gara senza agonismo, siglando due gol magnifici: il primo in girata sul primo palo, mentre il secondo con un delizioso cucchiaio a tu per tu.
Eppure è forse dall'addio del gigante di Avezzano che al Frosinone manca una punta vera. Ci ha provato lo scorso anno Walid Cheddira, arrivato direttamente dal Bari dopo una stagione incredibile ma anche l'attaccante italo-marocchino, nonostante i 7 gol, non è stato la punta che ci si aspettava. E poi Cuni, Sene, Ambrosino, Pecorino, Tsadjout, nessuno ha rispettato le attese, anzi, si sono rivelati alquanto inefficaci per il reparto offensivo giallazzurro.
Dopo stagioni segnate da una drammatica carenza di un vero bomber, il Frosinone si trova di fronte a una scelta cruciale: investire finalmente su un attaccante di peso. La mancanza di un finalizzatore capace di fare reparto da solo e garantire un costante flusso di gol è stata evidente, e ha pesato notevolmente sulle prestazioni della squadra.
L'arrivo di un centravanti esperto non sarebbe solo una soluzione immediata al problema gol, ma rappresenterebbe anche un investimento strategico per il futuro. Un profilo di questo tipo potrebbe infatti affiancare e guidare i giovani talenti come Kvernadze e Cichero, trasmettendo loro quella mentalità vincente e l'esperienza necessaria per crescere. Costruire il "Frosinone del Futuro" passa anche attraverso la valorizzazione dei giovani, e un leader in attacco può accelerare questo processo.