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, l'ultima curva di quella bellissima storia

Domenica 26 maggio 2024, una data che deve andarsi ad aggiungere a tutte quelle che abbiamo ripercorso e che hanno contrassegnato i momenti belli sotto la gestione del presidente Maurizio Stirpe
23.05.2024 11:30 di  Tuttofrosinone Redazione   vedi letture
Fonte: Frosinone calcio Magazine
Frosinone, l'ultima curva di quella bellissima storia
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I giallazzurri di mister Di Francesco hanno conquistato con le unghie la possibilità di ottenere la salvezza con la spinta di uno stadio intero

Tutte belle e tutte impossibili per gli avversari. Tutte una diversa dall’altra. Tutte con il marchio indelebile del Frosinone sotto la gestione del presidente Maurizio Stirpe. In un crescendo rossiniano che ha mescolato nelle ultime 22 stagioni tonnellate di gioie, sofferenze, abbracci, fiumi di lacrime di felicità e pure qualche amarezza. E perché no, tra il sacro e il profano, i soliti riti mai svelati, scongiuri, preghiere. Il prossimo 16 giugno saranno 21 anni di presidenza di Maurizio Stirpe. Con lui alla guida – oltre gli uomini che lo hanno accompagnato in questi due decenni di calcio – 22 campionati professionistici. Stagioni di stabilità, al di là della categoria di appartenenza. Di crescita della struttura e delle infrastrutture. Di affermazione del marchio. Aspetti fondamentali per un Club di una provincia di poco più di 500 mila abitanti che si trova a ‘combattere’ tra giganti e poteri. Domenica notte il Frosinone avrà messo alle spalle una stagione di serie A che tutti sapevamo avrebbe portato la squadra di Di Francesco a giocarsi la salvezza fino all’ultimo secondo dell’ultima giornata. Nervi saldi, cuore in mano e gambe in collo. I 90’ e passa più lunghi il Frosinone ha conquistato la possibilità di giocarseli in casa, con la spinta di propri tifosi. Anche questo bisogna metterlo in conto.

LE DATE DA RICORDARE – Dicevamo dei 22 campionati dalla serie C2 (2) alla serie A (3), passando per la serie C1 (5), serie B (12). Vale la pena di ricordare le date-cardine del Frosinone nel Terzo Millennio, ripercorrerle in un mosaico di flash. Ognuno ha scritto un capitolo di storia giallazzurra, ognuno sommato al successivo ha permesso di arrivare alla giornata di domenica 26 maggio 2024. Quella più importante. La salvezza in serie A – da conquistare tutti insieme – per una piccola realtà come il Frosinone equivale alla vittoria di un Mondiale per Club. Il Frosinone che per anni ha cercato di identificarsi in un modello, può diventare a sua volta il vero modello di calcio sostenibile tagliato su misura per una Società di provincia.

Un passo indietro del tempo, ci riporta alla 34.a giornata della stagione 2002-’03, campionato di serie C2, stagione terribile. Maurizio Stirpe era uno dei soci del Frosinone che si salvò all’ultima partita a Brindisi, quell’1-0 che evitò la retrocessione in serie fu la spinta a quanto accadrà nel film dei 21 anni successivi. L’anno dopo, è il 9 maggio 2004, il Frosinone vince 1-0 a Melfi, alla 34.a giornata del campionato di serie C2 2003-2004 ed è promosso in serie C1 dove mancava da 17 anni. In panchina Ivo Iaconi, il dg è il compianto Enrico Graziani. E’ il primo campionato da presidente di Maurizio Stirpe. Quella successiva, 2004-’05, sarà una stagione di assestamento, il Frosinone esce in semifinale playoff col Mantova. E veniamo alla stagione 2005-’06. L’11 giugno 2006 segna un traguardo storico: il Frosinone di Ivo Iaconi batte in finale playoff il Grosseto di Massimiliano Allegri ed è promosso per la prima volta nella sua storia in serie B. Il primo campionato di serie B, nel 2006-’07, è da fr tremare i polsi. Ci sono Napoli, Juve, Genoa, Bologna, Verona, Lecce, Bari. Il Frosinone di Ivo Iaconi sgomita, soffre. L’ipoteca alla permanenza tra i Cadetti la mette a Crotone, alla 40.a, vincendo 3-2 sui pitagorici. La salvezza la ottiene la settimana dopo in casa, 2-0 all’Albinoleffe. Due giornate da ricordare. La serie B è competitiva ai massimi livelli. Nella stagione 2009-’10, il Frosinone di Guido Carboni (che aveva rilevato Moriero) si salva sotto il traguardo: vince alla 41.a ad Ascoli (2-1) e poi si prende il pareggio in casa con la Triestina dell’ex Arrigoni che va ai playout. A proposito di date da ricordare con l’evidenziatore: è la stagione 2013-’14 di Lega Pro. Il Frosinone dopo 5 anni di B infatti era retrocesso al termine del campionato 2009-’10. Tre anni di Inferno e poi quel 7 giugno 2014, la storia di ripete: il Frosinone allenato da Roberto Stellone, il dg è Ernesto Salvini, batte il Lecce (3-1) nella finale di ritorno dei playoff di serie C1 e torna in serie B. I giallazzurri sull’onda dell’entusiasmo infilano il ‘double’: al termine della stagione di serie B 2014-’15 arrivano per la prima volta in serie A. Le date spartiacque sono due: alla 39.a Frosinone-Bologna 2-1 e alla 41.a Frosinone-Crotone 3-1. Con i felsinei l’allungo, con i calabresi le mani sulla serie A. Dove i giallazzurri rimangono un anno, però. In serie B la promozione sfuma nonostante i 72 punti finali, sfuma per un errore di… calcolo a Benevento: bastava un pari, i giallazzurri cercarono di vincere e persero. La stagione 2017-’18 è quella del ritorno in serie A. In panchina c’è Moreno Longo. Con il Foggia in casa è una trappola, i satanelli fanno 2-2 ed obbligano allo spareggio col Palermo. Il 16 giugno 2018 il ‘Benito Stirpe’ vive la sua prima pagina di storia dopo l’inaugurazione a fine settembre 2017, il 2-0 (all’andata vittoria dei siciliani 2-1) ai rosanero riporta i giallazzurri nella massima serie. Che sembra una maledizione, i canarini ridiscendono in B. L’anno dopo, campionato 2019-’20, in panchina Alessandro Nesta, tra tante pagine colorate l’amarezza della doppia finale playoff con lo Spezia: persa in casa 1-0 e vinta fuori 1-0. Ma a salire in A, quel 20 agosto bollente, sono i liguri per miglior piazzamento. E’ la stagione della pandemia, il calcio si ferma il 6 marzo e riprende il 26 giugno. Il Frosinone in B ci rimarrà tre Grosso, ad ottobre il direttore dell’Area Tecnica è diventato Guido Angelozzi. Due date da ricordare, in chiave salvezza: alla 35.a il 3-1 al Pisa ipoteca la salvezza, la settimana successiva la vittoria a Ferrara (1-0) la consolida. Un anno di transizione e poi con Grosso la terza promozione in serie A. Il campionato 2022-’23 è un soliloquio giallazzurro, il Frosinone festeggia la promozione al ‘Benito Stirpe-Psc Arena’ in una notte di pioggia del 1 maggio 2023, battendo un’altra calabrese, la Reggina, 3-1. Corsi e ricorsi storici. E adesso l’ultimo sforzo. Il 26 maggio 2024.

LE ALTRE – Penultimo turno di serie A spalmato su 4 giorni e sorprese a go-go. La dichiarazione dell’ad della Lega, De Siervo aveva sgombrato il campo da illazioni e desiderata piovute da più parti: “La contemporaneità per la salvezza? Non si può giocare tutti insieme”. Amen. E così si comincia con Fiorentina-Napoli, il 2-2 finale fa arrabbiare il tecnico degli azzurri Calzona che il 26 maggio volterà pagina e si tufferà nell’avventura degli Europei. Ha preso un Napoli in zona Europa e dentro la Champions, con lui è scivolato esattamente a metà classifica. Non tutte le responsabilità sono da ascrivere al tecnico vibonese ma evidentemente l’impatto sulla squadra non è stato quello che si aspettava anche lui stesso. A Napoli tutti si chiedono cosa sia mai accaduto nel marzo 2023, in piena stagione trionfale. Misteri che solo il patron De Laurentiis dovrà svelare, nel frattempo continua il pressing su Gasperini che ha portato alla finale di Coppa Italia (persa nella bolgia dell’Olimpico costata la panchina al vincitore Allegri). Ma si sa che andarci vicino conta solo a bocce. L’Atalanta nel frattempo vince 2-0 a Lecce, con i salentini che una volta messa in cassaforte la salvezza hanno mollato mentalmente. Più o meno si dice così. Neroazzurri quinti, con la testa rivolta alla finale di Europa League con il Bayer Leverkusen. Un successo da parte di DKT & soci schiuderebbe le porte della Champions anche alla Roma che, battendo 1-0 il Genoa in casa con un gol di Lukaku, ha in tasca il sesto posto. Duello vinto al fotofinish con la Lazio  che non va oltre l’1-1 in casa dell’Inter. Al vantaggio di Kamada risponde un gol di Dumfries a 3’ dal 90’ viziato dall’inesistente punizione assegnata ai neroazzurri perché Felipe Anderson tocca il pallone in maniera evidente. Un attimo prima Pavard aveva toccato caviglia di Castellanos e pallone in area, per l’arbitro tutto regolare. Dettagli che spostano parecchio sia in chiave Champions ma per effetto-domino anche in chiave salvezza: con la Lazio vittoriosa e a -1, la partita di Empoli avrebbe imposto un diverso atteggiamento mentale alla stessa Roma.

La 37.a ha sancito anche il crollo del Milan, sconfitto in casa del Torino 3-1. Per i granata resta la chance Conference da dividersi con la Fiorentina che dovrà giocarsi la finale ma non potrà perdere terreno in campionato per non restare a mani vuote nel caso di sconfitta ad Atene. Milan e Torino che hanno la testa oltre Pioli e Juric: in rossonero potrebbe arrivare Fonseca ma si vocifera di De Zerbi che nel frattempo ha lasciato un contratto di 32 ml di sterline al Brighton, per la panchina del Toro c’è Vanoli. E veniamo alle partite della domenica e del lunedi della 37.a All’ora di pranzo della domenica si salva il Cagliari con il 2-0 al Sassuolo che retrocede in B dopo 11 anni. In contemporanea, mentre il Frosinone passa a Monza 1-0, a Udine succede di tutto: gol annullato all’Empoli nel primo tempo e mentre la partita si avvia a chiudersi sullo 0-0, un tocco di Samardzic in area spiana la strada del vantaggio all’Empoli, con Niang che infila col brivido il gol del vantaggio al 90’. Al 7’ di recupero rigore per l’Udinese per una ingenuità di Fazzini e stavolta Samardzic non sbaglia. Pari e patta, il thriller continua all’ultima giornata. Infine la coda del lunedi. Il Verona passeggia sulle spoglie della Salernitana (2-1 con piccolo brivido finale per i veneti) e si salva (anche per i veneti come per il Lecce il discrimine è rappresentato da 2 punti…), mentre alla sarabanda del gol di Bologna, la Juve affidata a Montero (con Thiago Motta pronto a salpare verso la Continassa), passa dall’Inferno del 3-0 alla gioia del 3-3 conquistato nel giro di 8’, pari che tiene in corsa per il terzo posto. E vissero tutti felici e contenti. Montero inizia con una ‘remuntada’, l’ombroso Thiago ha dichiarato che presto comunicherà al patron le sue intenzioni. L’allenatore più simpatico e bravo infatti non è italiano, non è oriundo e non allena in Italia ma in Premier, in Inghilterra al Liverpool, ed è un tedesco: Jurgen Klopp. L’Anfield – i suoi tifosi sapevano dell’addio da tre mesi – lo ha salutato come si conviene ad un Grande del Calcio mondiale. Gli allenatori di casa nostra dovrebbero tanto imparare dal teutonico pluridecorato che sorride come solo un bambino sa fare.