Conferenza stampa - Guido Angelozzi: "Mai soddisfatto del mercato, esulterò in caso di salvezza"

04.09.2023 12:11 di  Stefano Martini  Twitter:    vedi letture
Conferenza stampa - Guido Angelozzi: "Mai soddisfatto del mercato, esulterò in caso di salvezza"
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Terminata la sessione estiva di calciomercato e archiviate le prime tre giornate del campionato di Serie A, questa mattina nella sala stampa del Benito Stirpe ha parlato il direttore dell'area tecnica del Frosinone Calcio Guido Angelozzi. Queste le sue parole:

"Buongiorno a tutti. Prima di iniziare devo dire che tutto questo lavoro è stato fatto grazie al Presidente che con tanta difficoltà ci ha dato la possibilità di fare tutto questo. Ancora non ho fatto i conti ma sicuramente sono andato fuori budget. Quando ha capito che certe operazioni potevano andare in porto, mi ha dato il via libera. Ringrazio lui e Zoino. Abbiamo fatto tutto questo non solo grazie a me e al Presidente ma anche grazie a tutti coloro che lavorano alle mie spalle a partire da Piero Doronzo. Lui è colui che guida tutto. Grazie di cuore perché da solo non lo potrei fare. Il Frosinone ha un'organizzazione di grandissimo livello".

Le due operazioni più importanti: Boloca e i tre della Juve?

"Quella di Boloca l'operazione più importante. C'erano tante difficoltà e in partenza tutti erano pessimisti. Lavorando in un certo modo a mettere in mostra dei calciatori abbiamo dovuto provarci di un calciatore come Daniel. C'è stata una plusvalenza importante e abbiamo anche avuto la possibilità di prendere due calciatori che hanno già fatto la Serie A come Harroui e Marchizza. Da lì è partito tutto. Nella trattativa abbiamo messo anche in mezzo Turati. La trattativa con la Juve non è stata facile, da un mese stavamo dietro ai calciatori. Poi con un po' di fortuna e rapporti costruiti nel tempo siamo riusciti a prendere due nazionali e Kaio Jorge che due anni fa prima dell'infortunio era considerato un fenomeno. Barrenechea ci ha aiutato a convincere gli altri due. Con la Juventus abbiamo ottimi rapporti anche extra calcistici che aiutano. Aiutano perché abbiamo messo in atto un progetto e gli altri credono in quello che stiamo facendo, come accaduto anche col Bayern Monaco".

Nonostante la grande campagna, lei non è mai contento. Cosa è mancato in questo mercato?

"Non sono mai soddisfatto. Anche col difensore non sarei soddisfatto. Abbiamo provato in tutti i modi di prendere Ferrari perché lo conosco. Il ragazzo voleva venire e lo ringrazio. All'ultimo il Sassuolo lo ha tolto dal mercato. Volevamo prendere un difensore perché al momento Kalaj ha un infortunio e non si sa quando tornerà disponibile. Abbiamo tre centrali, il mister ne voleva un altro oltre Okoli e poteva essere Gunter, Katic o Ferrari. Il mio difensore sono sincero era un altro, ma ho peccato di presunzione e lo ha preso il Torino: Sazonov. Avevo concentrato anche una somma importante per comprarlo perché lo avevamo visto agli europei. Fino alla fine ci ho provato ma c'è stato chi è stato più bravo di me. L'ultimo giorno al 99% avevamo chiuso per Katic, poi ci sono stati dei disguidi con la società e ho fatto saltare tutto. Hanno cambiato tre quattro volte i numeri e alla fine ho deciso di non farmi prendere dal collo. Era importante il difensore ma non mi piace farmi ricattare. Io vengo da un posto in cui minacciano e non mi piace. L'unico rammarico è questo ma abbiamo una rosa abbastanza eclettica ma all'occorrenza Marchizza può fare il centrale. C'è anche Lusuardi che ha belle prospettive, vediamo. Se c'è un'occasione che riteniamo opportuna non ci tireremo indietro. Non è una situazione che ci deve demoralizzare. Alla fine sono stato io a dire no, perché non mi piace farmi ricattare. Rispetto gli impegni anche rimettendoci i soldi ma non mi piace farmi prendere per il collo".

Siamo partiti con l'obiettivo di abbassare il tetto ingaggio e di ringiovanire la squadra. Da quali giocatori ti aspetti un campionato eccellente?

"L'anno scorso abbiamo vinto il campionato con la squadra più giovane del torneo. Io sono innamorato dei giovani. Io mi aspetto, ma in realtà tutta la piazza... sapendo che la Serie A è un altro sport, deve ambire alla salvezza. Non mi interessa chi fa meglio o peggio, l'obiettivo è lo stesso. Alla terza stagione in A la salvezza sarebbe un sogno per tutti quanti. Siamo tutti sotto esame, tutti vogliamo fare un campionato bellissimo e salvarci. Il calciatore che oggi sta emozionando è Francesco Gelli e lo scorso gennaio: era fuori rosa all'Albinoleffe. Questa è una grande soddisfazione per tutti. Ci sono tanti calciatori importanti"

È arrivato Di Francesco ed è tornato Monterisi. Ci parli di loro due...

"Tornando al mister, lo conosco bene perché è stato un mio giocatore, mio allenatore a Sassuolo e con lui ho avuto la fortuna di andare in Europa League. Senza offesa è un allenatore non c'entra nulla col Frosinone, lo conosco come le mie tasche. È venuto per il rapporto che ha con me, poi gli ho fatto conoscere il Presidente portandolo a cena. Siamo andati ad Acuto a cena in un ristorante che era anche chiuso, ha aperto solo per noi. Ora non so come andrà a finire l'annata ma ci divertiremo perché attua un calcio molto propositivo come Grosso. Ha uno staff molto qualificato. Il preparatore atletico è un preparatore di livello internazionale. Le altre società vedono che abbiamo persone qualificate. Monterisi sapevamo che era bravo ma non era nostro. Grazie ai rapporti con Corvino e al figlio di Corvino siamo riusciti a portarlo qui. Ce l'hanno quasi regalato ma abbiamo il 50% sulla sua futura rivendita e dopo tre partite è un calciatore chiacchierato".

Mercato delle uscite: ci dà un giudizio?

"C'è stata qualche risoluzione di contratto. Noi all'inizio avevamo difficoltà a fare delle operazioni e quindi dovevamo abbassare il monte ingaggi. Ho dovuto regalare due calciatori: Ricci e Insigne, perché avevano degli ingaggi alti. Li ho regalati perché erano due operazioni troppo importanti in quel momento: mi sono tolto due pesi importanti e con l'operazione Boloca siamo partiti. Avevamo fatto un budget che poi non è stato rispettato per colpa mia, ma è stato fatto perché poi c'era lo spazio per farlo, anche l'anno scorso tante entrate le abbiamo fatte alla fine. C'è stato qualche calciatore che non è voluto andare via tipo Bidaoui. Borrelli ha chiesto di andare a giocare, Szyminski anche era un po' combattuto ad andare via. Volevamo però difensori strutturati. Caso lo volevano in B ad inizio mercato, qualche timida richiesta ma nulla di importante. C'era chi voleva Oyono ma dopo Boloca abbiano scelto di non vendere pezzi importanti".

Oggi lei è più fiducioso per la salvezza rispetto ad inizio mercato? Angelozzi sogna di avere una carta di credito illimitata per il mercato?

"È il mio sogno ma è dura. Non è cambiato rispetto a inizio mercato perché tutte si sono rinforzate. Il Genoa lotta per salvarsi e guardate che mercato ha fatto. Tutte le squadre sono forti. All'inizio tutti ci davano per spacciati. Ora sono molto preoccupato nonostante so che abbiamo un allenatore bravo e giovani interessanti. Ora devono arrivare Bourabia, calciatore che ha esperienza in A, Reinier, Okoli e Ibrahimovic che sono giovani. Il Napoli ha perso contro la Lazio che veniva da due sconfitte. Ogni gara è una guerra, ma con lavoro e compattezza andiamo a sfidare tutti. A Udine abbiamo fatto una bella gara. Portafoglio? Mi interessa mettere le mie idee al di là del portafoglio. A me piace poter decidere, portare avanti le mie idee e per questo lavoro volentieri"

Il mercato è cambiato tanto con l'arrivo degli Arabi. Il Frosinone è andato avanti con tanti giovani presi. Quanto hanno influito gli arabi anche nel suo lavoro?

"È stato sempre così il mio modo di lavorare, ovunque sono andato. Mi piace sempre lavorare con i giovani che hanno un potenziale e rischiare in prima persona. Non ho mai lavorato in un club di prima fascia in cui c'è una filosofia diversa. Meglio che sono arrivati gli arabi che mettono soldi, perché in Italia tutte le società sono indebitate".

Gelli è un giocatore importante. Ha il contratto in scadenza?

"Gli scade nel 2026, abbiano anticipato già prima del campionato l'opzione per il prolungamento perché sapevamo che è bravo".

Come è nata l'idea di prendere Reinier?

"Ci arrivano tante segnalazioni e ci è arrivata questa segnalazione. L'ho visto e sapevo che è bravo, ma sai: col Real Madrid... Ho incontrato Braida a Milano e gli ho chiesto di sentire Ancelotti per delle informazioni. Carlo ne ha parlato benissimo, consideriamo anche è un 2002 ancora giovanissimo. Ci ha detto che era sul mercato e che avrebbe parlato con la società. Lui è un extracomunitario, la settimana dopo ci siamo rivisti a Milano anche con Oscar Damiani e ci ha avvisato che lo stavano dando. Nella mia testa in quel momento non lo potevo prendere perché avevo l'intenzione di prendere il difensore russo natulizzato georgiano. La fortuna è stata che ha lo stesso procuratore di Kaio, si sono sentiti e anche lui lo ha convinto a venire qui. Solitamente le visite le facciamo a Roma ma non c'era tempo e le abbiamo fatte e Milano. Mercoledì arriverà il permesso per farlo giocare".

Che emozione è stata trattare con il Real Madrid?

"Emozione anche per me, non solo per i tifosi. Anni fa sono stato a Madrid per Vucinic ma era l'unica volta che ho trattato con loro. Questa è stata la seconda ed è stata una soddisfazione anche per me. Anche col Bayern Monaco abbiamo fatto due trattative importanti".

Come è nata l'operazione Ibrahimovic? È pronto per giocare?

"È nata perché con il nostro scouting seguiamo tutti e lo avevamo già visto ai mondiali giovanili in Colombia. Della Serie B c'eravamo noi e il Parma. Ibrahimovic è un 2005, ora sta in nazionale Under-19 tedesca lo aggreghiamo in prima squadra: anche lui troverà spazio. Rosa completa, ci manca un difensore".

Esiste la possibilità che il Frosinone si consolidi in Serie A?

"È la speranza di tutti, principalmente del Presidente. Lo vedo molto euforico e attaccato alla squadra. Il sogno è quello ma è un percorso difficile. Lui mi ha dato il via per determinate operazioni. È venuto in trasferta con noi a Udine. Io lo spero, è un sogno che mi piace. Quando andai a Sassuolo che ha un bacino piccolo come qui ma che ha un territorio ricco che qui non c'è, l'ufficio marketing incassava 8-10 milioni dalle aziende lì intorno. Il Frosinone ha la fortuna di avere la famiglia Stirpe, di avere lo stadio che conoscono in tutta Europa. Empoli è già più vicina a questa dimensione. L'Atalanta come il Sassuolo ha un territorio ricco".

Direttore lei ha parlato di un gruppo affiatati e di livello. Cosa l'ha spinto a venire?

"Conosco il Presidente da 20 anni e questa amicizia mi ha convinto. Pensa che mi fecero il contratto già all'epoca e me lo fecero all'azienda perché ero in A col Perugia. Gaucci non mi lasciò andare e mi mando a Catania. Saltò tutto all'epoca ma i rapporti sono rimasti e dopo la finale di Spezia ci siamo sentiti e mi ha richiesto di venire. Da grande cosa voglio fare? Mi piace quello che faccio. Finché ce la faccio continuo".

Quale trattativa l'ha fatta esultare? E in che caso esulterà a fine stagione?

"Quella di Okoli perché l'Atalanta mi ha fatto morire. Un giorno me lo davano, un giorno no... ma volevo chiudere da un mese. Avevamo lasciato libera la maglia numero 5 per lui. Il giorno prima della chiusura ho mandato un messaggio di bluff dicendo che non lo volevo più. Mentre poi eravamo a cena con Reinier la sera mi chiama il direttore dell'Atalanta e mi dice che me lo avrebbe dato. Ho detto a Piero di fare subito tutte le pratiche ma ci siamo accorti che mancava un documento perché volevano che il ragazzo prolungasse prima il contratto. Pensavo che saltasse nuovamente tutto invece il giorno dopo ce l'abbiamo fatta. Posso esultare solo con la salvezza altrimenti non sarei contento".

In prospettiva cosa ha costruito per la prossima estate?

"Ci posso mettere idee e conoscenze ma il lavoro lo fanno loro perché preparare i contratti non è facile. Sono un po' stanco ma tra due giorni sarò già carico. Ora viene il difficile, ovvero amalgamare la rosa".

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