Tabanelli: "Frosinone è una piazza stimolante. L'obiettivo è la Serie A, daremo il massimo"

31.01.2020 12:30 di  Andrea Pontone  Twitter:    vedi letture
Tabanelli: "Frosinone è una piazza stimolante. L'obiettivo è la Serie A, daremo il massimo"

Andrea Tabanelli, nuovo acquisto giallazzurro, ai microfoni di Media Center Frosinone ha parlato in questo modo riguardo l'addio al Lecce: "Un calciatore deve sentire la fiducia della società e dell'allenatore, per essere stimolato: quando vedi che dall'altra parte non c'è voglia di continuare un percorso... Insomma, diciamo che un giocatore ha bisogno di essere stimolato non solo a parole, ma anche con i fatti. Il Frosinone mi ha mostrato tanta fiducia, e per un calciatore questa è la cosa primaria. Ho scelto subito Frosinone".

Sul 'Benito Stirpe': "Non c'ero mai stato, ma è uno stadio che parla da solo. Nuovo, con gli spalti vicini al campo... Bellissimo. Qui ci sono tutti i presupposti per fare calcio, ad alti livelli. Frosinone è una grande piazza, si è affermata da anni nel calcio che conta. Penso che gli obiettivi di questo club siano quelli di raggiungere la massima serie. Non è facile vincere il campionato tutti gli anni, ma credo che già da quest'anno si possa dare il massimo per essere promossi. Venire a giocare in una piazza dove si respira passione è una motivazione per un calciatore: qui ci sono strutture nuove e un pubblico caldo, che ti fa sentire importante. Spero di dimostrare subito in campo grande voglia, nella speranza che i risultati ci accompagnino nel nostro percorso".

Sulle sue caratteristiche tecniche: "Prediligo maggiormente la fase offensiva: mi piace inserirmi e dare un aiuto agli attaccanti. Ma devo badare ad entrambe le fasi".

Sul tempo libero: "Per noi giocatori la giornata è tutta dedicata al calcio. Non ho grandi passatemi, al massimo posso giocare con gli amici alla playstation. Preferisco passare il tempo con la mia fidanzata Sara e con la mia bambina, che ha 5 mesi. Mi piace il calcio, per divertirmi 

Sui social: "Bisogna essere intelligenti ad usarli, a volte sono armi a doppio taglio. Però io li uso in una maniera piuttosto moderata. E' giusto comunicare con chi ti segue ed è appassionato a ciò che fai. Cerco sempre di trasmettere un po' di allegria e spensieratezza. La vita va vissuta col sorriso".

Sul suo percorso calcistico: "Ho iniziato a giocare da piccolino nel paese dove sono nato, vicino Ravenna. Mio padre era un grande appassionato di calcio. Era molto bravo, ma non ha mai giocato ad alti livelli. Mi ha trasmesso questa passione: da lì in poi è stato un crescendo. Ho fatto tutta la trafila nel settore giovanile del Cesena, poi ho esordito in prima squadra e da lì è partito tutto".