, Greco: dalla Primavera alla Prima Squadra, ma poi l'esonero...

Dopo il travagliato avvio con Vivarini, il Frosinone ha cercato una scossa promuovendo un volto nuovo, o quasi: Leandro Greco. Arrivato in estate con il compito di guidare la formazione Primavera e con un progetto di crescita graduale verso la prima squadra, la sua ascesa si è rivelata molto più rapida del previsto. Dopo cinque vittorie in altrettante gare con l'Under 19, l'esonero di Vivarini lo ha catapultato in una realtà ben più complessa e impegnativa.

Un battesimo di fuoco per un esordiente

Per Greco si è trattato della prima esperienza alla guida di una prima squadra professionistica, e come normale che sia, ha mostrato un'inevitabile acerbità. Si è trovato di fronte una situazione a dir poco complicata: una squadra praticamente distrutta dalla retrocessione dalla Serie A e dal deludente inizio di campionato. Molti calciatori si sentivano ancora da massima serie, ma la realtà del campo raccontava una squadra che faceva acqua da tutte le parti.

Greco ha avuto il merito di ripartire dalle basi, cercando di dare maggiore solidità alla difesa e optando per un cambio di modulo al 3-5-2. Ha messo tutti sull'attenti, dimostrando di non guardare in faccia nessuno e di essere disposto a far giocare anche i giovanissimi classe 2006 piuttosto che calciatori affermati ma senza la giusta fame. Un segnale forte che ha cercato di scuotere l'ambiente.

Tra difficoltà tattiche e limiti della rosa

Nel suo percorso, Greco ha commesso qualche errore, fisiologico per un esordiente in un contesto così difficile. Tuttavia, il suo operato ha permesso al Frosinone di rimanere a galla, conquistando 17 punti in 17 gare. Ha dovuto fare i conti con l'assenza di attaccanti a disposizione, tanto da dover chiedere di poter utilizzare Canotto in un ruolo non suo. A centrocampo, poi, si è trovato spesso a dover schierare due 2006 e un 2005, a testimonianza delle difficoltà e delle scelte obbligate.

Il mercato di gennaio e l'esonero "di scossa"

Il mercato di gennaio del Frosinone è stato importante, ma forse tardivo, portando in Ciociaria calciatori di valore ma che non giocavano da mesi. Nonostante le richieste, Greco non ha ricevuto un attaccante in grado di finalizzare il gioco, aspetto che ha continuato a pesare sul rendimento offensivo. Poco dopo la chiusura del mercato, l'esonero: una decisione che ha avuto la parvenza più di voler dare una scossa all'ambiente piuttosto che di veri e propri demeriti tecnici, soprattutto considerando che Greco non ha di fatto potuto contare su Kone, Bohinen, Di Chiara e Lucioni, quattro dei cinque rinforzi arrivati a gennaio.

La sua esperienza, seppur breve e complessa, ha gettato le basi per la salvezza e ha rappresentato un'importante tappa formativa per un giovane allenatore come Leandro Greco.