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, Giuseppe Caso a 'Calciomercato.com': "Vincere aiuta a lavorare con serenità. Siamo una squadra giovane che deve crescere di settimana in settimana"

07.11.2022 14:30 di Francesco Cenci   vedi letture
Giuseppe Caso
Giuseppe Caso
© foto di Frosinone Calcio

Intervistato dai colleghi di 'Calciomercato.com', l'esterno d'attacco giallazzurro Giuseppe Caso ha parlato a 360° del momento che sta vivendo il Frosinone e lui stesso, a livello personale. Questo un estratto dell'intervista all'attaccante nativo di Castellamare di Stabia.

 "E' stato bello tornare a giocare a Cosenza, in un posto dove ho passato un anno intenso e importante. Lì ho raggiunto diversi obiettivi. Ringrazio tutti per l'accoglienza che ho ricevuto".

"Vincere aiuta a lavorare con serenità. Siamo una squadra giovane che deve crescere di settimana in settimana".

Chi è il leader dello spogliatoio?
"Beh, Lucioni. È una figura importantissima, ci dà consigli ogni giorno. Lo ringrazieremo per sempre".

A te cosa dice?
"Mi ripete di lavorare sempre più forte, quando vede che sembro dare qualcosa in meno è subito lì a spronarmi. Siamo anche vicini nello spogliatoio, quindi non si scappa".

Con Mazzitelli fate le sfide su chi ha più cultura calcistica, come vanno?
"Io vivo di calcio, ma siamo tutti e due molto bravi. Ci sfidiamo sulle carriere dei giocatori o sul numero di trofei vinti da una società".

Qual è il campionato che segui di più?
"Chiaramente la Serie A, ma anche la Premier League la guardo sempre con piacere".

In Primavera eri compagno di squadra di Chiesa, che ricordi hai? 
"Di un ragazzo alla mano. Andavamo a cena fuori insieme, ci divertivamo. Poi, in campo si trasformava e diventava determinato come lo vediamo oggi".

Ci racconti un aneddoto con lui? 

"Ricordo una partita con la Primavera, a Chiavari, sotto il diluvio. Giocavo sotto età, per noi era una gara importantissima e quel giorno io e Federico eravamo titolari nel tridente d’attacco. Finì con una mia doppietta e un suo gran gol".

Nel giorno dell'esordio, dall'altra parte c’era anche CR7.
"Debuttare in Serie A è il sogno di tutti, ma farlo contro una leggenda dà un'emozione unica. Lì per lì pensavo solo a entrare bene, a fine partita mi sono reso conto di chi avevo davanti. E sono andato a salutarlo".

Che ricordi hai di quell’esordio?
"La prima azione: sono partito da dentro la nostra area, ho saltato Dybala e poi Bentancur mi ha fatto fallo quasi a metà campo prendendosi un giallo".

E non ti viene voglia di raggiungerli in Serie A?
"Ora penso a fare il massimo con il Frosinone che ha creduto in me e ha fatto un investimento importante".

A maggio scorso Mancini ti ha convocato a Coverciano per lo stage. Ci racconti quel momento?
"Ero nel Cosenza, l'ho saputo a poche ora dalla finale playout di ritorno. In quel momento non mi sono goduto la notizia perché dovevo pensare alla partita, poi la serata è diventata perfetta: salvezza conquistata e convocazione in Nazionale. E' stato un onore aver fatto quello stage, ora sogno di indossare la maglia azzurra in una partita".

Cosa vi aveva detto il ct?
"Che i ragazzi convocati sarebbero stati seguiti, ed effettivamente qualcuno poi è stato chiamato in Nazionale. Io lavoro per raggiungere quell'obiettivo".