Dominio, solidità e sicurezza: Frosinone, a Bari prova da vera capolista

Lo 0-0 del “San Nicola” nel big match contro il Bari ha rappresentato un ulteriore passo compiuto dai giallazzurri verso la promozione diretta in Serie A
12.03.2023 10:45 di  Roberto De Luca  Twitter:    vedi letture
Fabio Grosso
Fabio Grosso
© foto di Frosinone Calcio

Padrone del campo, solido e consapevole di aver scavato un solco forse incolmabile per le inseguitrici. Lo 0-0 del “San Nicola” nel big match di giornata contro il Bari, di fatti, ha rappresentato un ulteriore passo compiuto dal Frosinone verso la promozione diretta in Serie A. Ennesima grande prestazione quella sciorinata dai giallazzurri, mancati soltanto in termini di cinismo negli ultimi metri.

ATTEGGIAMENTO - Per il resto, il rettangolo verde ha lasciato in eredità soltanto aspetti positivi a cominciare dal +12 conservato sui pugliesi, attualmente secondi a pari punti col Genoa che giocherà oggi. Il tutto a 9 giornate dalla fine della stagione. Una partita affrontata col piglio della capolista, preparata in maniera perfetta da Fabio Grosso. Il dominio territoriale è stato evidente, così come la fluida padronanza del palleggio con un eloquente 60% di possesso palla che la dice lunga. Nelle due fasi il Leone ha evidenziato un’organizzazione collettiva da far paura, semplicemente superiore a chiunque in questo campionato cadetto a senso unico. Almeno nei piani alti di una classifica che da tempo, in vetta, parla ciociaro. 

LE SCELTE - La mossa di schierare Oyono terzino sinistro è stata una bella intuizione. Le scorribande offensive del talento gabonese hanno rappresentato una costante del match, facilitate dalla costruzione a tre dietro con Sampirisi bloccato e che ha limitato parecchio, nella preventiva gestione dei duelli, le rare risalite del Bari. Osservando le posizioni medie dei giocatori, non a caso, quel che emerge è una disposizione in campo molto somigliante ad un 3-4-3 illuminato in mediana dalla qualità di Boloca e Gelli. In due hanno giocato 179 palloni, disegnando geometrie a suon di qualità senza subire la pressione di uno stadio gremito di spettatori. Se nel caso del primo lo stupore ormai è nullo, per il secondo invece la sorpresa diventa inevitabile: fino allo scorso 31 gennaio militava in C con l'Albinoleffe, ora distribuisce calcio in B con innata disinvoltura. Come fosse un veterano, davvero tanta roba. 

LAVORO “SPORCO” E OCCASIONI… SCIUPATE - Nella fase di non possesso, invece, di enorme utilità è stato il lavoro sporco condotto da Mulattieri su Maiello. Il play biancorosso, ex di turno, ha una media di 70 tocchi della sfera a gara. Ieri ne ha giocati appena 55, a causa proprio di questo prezioso oscuramento delle linee di passaggio messo in atto dal 9 frusinate che ha creato non poche difficoltà allo sviluppo della manovra rivale. Un compito che lo ha tenuto lontano dall’area, cosa che invece è accaduta col subentrato Moro: clamoroso l’errore davanti a Caprile, univocamente al tap-in fallito da Rohdén nella prima frazione. Imprecisione sottoporta, l’aspetto realmente "storto" dell’ennesimo pomeriggio da incorniciare. Discorso a parte lo merita Turati, superlativo in avvio su Ricci nell’unica occasione in cui è stato realmente coinvolto. Manifesta superiorità, la volata verso l’Olimpo del calcio tricolore continua.