RILEGGI LA CONFERENZA - Stirpe: "Vestiremo il vestito che possiamo permetterci. Lascerei il posto a uno con un progetto serio"

Dopo aver rischiato la Serie C, il Frosinone Calcio volta pagina e spera di andare incontro a una stagione ben più felice. L'inizio dell'annata calcistica 2025/26 in casa giallazzurra viene segnato dalla conferenza stampa del presidente Maurizio Stirpe, iniziata alle ore 15:26 della giornata odierna nella sala stampa dello Stadio 'Benito Stirpe' di Frosinone.
La conferenza stampa è finita.
RILEGGI LA CONFERENZA IN DIRETTA - FRASI CLAMOROSE PRONUNCIATE DA STIRPE SU VARI TEMI:
Inizia la conferenza. Queste le prime parole di Stirpe: "Buonasera a tutti e grazie di essere intervenuti. Partiamo facendo il bilancio di ciò che è stata la stagione passata, anzi della seconda metà, perché la prima metà è riassunta molto bene - ed è ancora attuale - nella lettera che inviai ai tifosi il 31 gennaio. Di quella lettera mi piace ricordare tre aspetti:
1) Noi iniziavamo una stagione dove eravamo reduci da una retrocessione molto dolorosa, soprattutto per le modalità, per com'è avvenuta. Perdere una categoria importante come la Serie A negli ultimi due minuti del campionato è stato sicuramente uno shock importante per tutta la società;
2) Proprio per questo motivo, capendo bene quali potevano essere le ripercussioni, avevamo detto ai ragazzi che chi non se la sarebbe sentita, noi l'avremmo messo nella condizione di poter partire e quindi trovare la possibilità di avere un futuro al di fuori della nostra società.
3) Poi è inziata una fase... abbiamo scelto un allenatore che pensavamo potesse essere funzionale a quello che era il momento della società, dotato della competenza necessaria per gestire quelle situazioni di complessità che noi abbiamo poi toccato con mano nei mesi successivi... E abbiamo cercato col mercato, essendo coerenti col principio che avevamo in pratica professato alla fine della stagione, cioè quindi abbiamo atteso sul mercato che si trovasse la sostituzione di chi voleva andare via per prendere i sostituti in seguito. Tutto questo non è andato bene. Non è che lo dico io: lo dicono i risultati. Malgrado avessimo iniziato bene, perché non siamo stati bravi ma neppune fortunati (basti ricordare la partita d'andata col Modena o la partita d'andata con lo Spezia, o la partita con la Carrarese, dove se noi avessimo segnato per primi la partita avrebbe avuto un esito diverso), probabilmente tutto questo avrebbe potuto fare morale e forse non arrivare al primo epilogo negativo della stagione che è stato l'esonero dell'allenatore Vivarini, che naturalmente ha le sue responsabilità, come le ha le società, e secondo me non è stato neppure fortunato nell'accadimento degli episodi che si sono succeduti. In quel periodo si è iniziato a palesare il primo e forse il più grave problema della stagione, che sono stati gli infortuni. Abbiamo iniziato con Greco: la prima fase secondo me è stata gestita bene ed era la più critica, perché con infortuni molto gravi, Greco ha dovuto fare di necessità virtù. Però, sembra paradossale, ma ha fatto il meglio e ha dato il meglio proprio quando non c'erano i giocatori. La parabola negativa coincide con la seconda metà della partita contro il Sassuolo, il 14 dicembre: stavamo facendo una buona gara, poi anche a Mantova ci siamo sciolti. Poi ci siamo ripresi con Salernitana e Juve Stabia, e poi abbiamo avuto un mese di gennaio veramente, fortemente negativo: non tanto per la pesantezza dei risultati, quanto per le prestazioni che non sono state all'altezza della situazione. Mi riferisco soprattutto alla prestazione col Sudtirol, che è stata veramente negativa. Poi abbiamo avuto il periodo delle due partite in casa: una giocata abbastanza bene, col Catanzaro, dove abbiamo tenuto bene testa all'avversario, e poi c'è stata la partita con la Reggiana, che ci ha indotto ad avere un momento di riflessione importante su quello che doveva essere l'immediato futuro. Abbiamo deciso anche qui per l'esonero dell'allenatore, ed è arrivato Paolo Bianco, e abbiamo fatto bene fino al 29 marzo, ovvero fino alla partita con la Sampdoria: il Frosinone in quel periodo ha fatto vedere tutte le potenzialità che pensavamo ci fossero a inizio stagione. Poi c'è stato un momento di calo nelle ultime partite: secondo me non abbiamo materializzato nel modo giusto le potenzialità che abbiamo avuto con Cosenza e Cittadella, ma anche nella partita contro il Pisa possiamo dire che secondo me forse con un po' più di attenzione e accortezza non avremmo rubato il pareggio. Poi siamo arrivati al momento dei playout".
SUL CASO BRESCIA - "Oggi devo fare pubblicamente un plauso sia alla FIGC che alla Lega: mai come in questo caso, la giustizia è stata tempestiva, mai come in questa occasione. La sequenza degli accadimenti è tale per cui nulla si può eccepire da un punto di vista procedurale per quanto riguarda l'operato della Covisoc, della FIGC e della Lega. Per cui io non riesco veramente a capire tante volte le recriminazioni o le letture che ci sono dietro le letture di certi provvedimenti. Una volta tanto che la giustizia riesce ad arrivare prima e ad esprimere una sentenza giusta, prima che si verifichino eventi inutili...".
LA FRECCIATINA ALLA SALERNITANA - "La disputa dei playout sarebbe stata inutile, perché il Frosinone avrebbe rivendicato le sue ragioni in tutte le sedi e tutti gli avrebbero dato ragione. Forse qualcuno pensava di trarre qualche profitto da questo tipo di situazione. Parliamo sempre di una giustizia che non funziona in Italia, in questo caso la giustizia sportiva ha lavorato alla perfezione e ha fatto ciò che doveva fare".
STIRPE CONTRO CELLINO - "Noi non siamo stati fortunati: abbiamo rispettato le regole. Se ci troviamo qui, è perché abbiamo rispettato le regole: questo non vuol dire che siamo stati fortunati! Dal punto di vista morale, etico e operativo siamo migliori di quelli che alla fine si trovano in una situazione di difficoltà, che io non auguro a nessuno e non auspico a nessuno".
SALVI SENZA FORTUNA - "Parlare di fortuna in questo caso significa non avere chiari i valori della vita: se non si rispettano le regole, è giusto che non si vada avanti. Il Frosinone è stato perfettamente aderente e coerente. Se si fosse saputo prima, saremmo stati in una situazione psicologica diversa e avremmo raggiunto il risultato (la salvezza, ndr) prima. Io non avevo nessuna paura dei playout: la squadra stava bene, moralmente eravamo a posto, forse qualche d'un altro avrebbe avuto dei problemi. Qualcuno pensava che fosse un vantaggio giocare contro il Frosinone: la cosa mi fa ridere, non avremmo avuto paura di fare qualunque cosa fosse stato lecito fare. E non avevamo paura di giocare il playout. Sapevo che sarebbe stato un anno molto difficile, poi è stato aggravato anche dagli infortuni".
"A TAVOLINO"? NO, GRAZIE - L'obiettivo minimo era non fare disastri: l'obiettivo è stato raggiunto, sul campo. Abbiamo raggiunto questo risultato SUL CAMPO, non a tavolino. A tavolino esiste solo chi rispetta le regole e chi non rispetta le regole. Rispedisco al mittente ciò. Il risultato l'abbiamo raggiunto sul campo: in maniera faticosa, ma l'abbiamo raggiunto".
SULLA PRIMAVERA - "La Primavera ha vinto il campionato, devo fare un plauso ad Alessandro Frara il cui lavoro è stato perfetto, e a tutto lo staff".
SETTORE FEMMINILE - "Complimenti al settore femminile, la disputa di una finale di Coppa Italia è stato veramente un buon evento. Purtroppo noi in tutte le partite che contano contro lo Spezia, siamo stati sfortunati: come per gli uomini, così per le donne... nelle partite che contano, gli altri sono stati più bravi di noi".
SU ANGELOZZI - "Non possiamo tacere sul fatto che Angelozzi abbia lasciato l'area tecnica. Il mio rapporto con Guido è datato, lo conosco da 22 anni, da prima di diventare presidente. Ho un rapporto di stima e di affetto con lui, ora anche di gratitudine. Nella storia del Frosinone ha fatto quattro cose: 1) Ha compiuto la rivoluzione post-Covid, noi venivamo da un'impostazione e da una struttura di costi che era molto, molto pesante. E avevamo delle situazioni cristallizzate molto, molto pesanti. Lui ha traghettato dal vecchio al nuovo;
2) C'è stato un cambiamento nel metodo di lavoro: spingere sulla valorizzazione dei giovani e sul trading. In Serie B questo è il fattore determinante non per creare dei tesoretti da reinvestire, ma per andare incontro alla riduzione delle perdite che si generano in queste categorie. La somma dei diritti TV, di quello che ricavi con gli azionisti e con gli sponsor... non arriva a coprire neanche il 60% dei costi, a meno che non si ragioni in ottica di trading. Bisogna scommettere: a volte si riesce a portare a casa il risultato, altre no. Con Guido Angelozzi questo metodo di lavoro ha dato dei risultati. Se si è potuta fare la Serie A in un modo dignitoso, senza svenarci, è stato frutto del suo metodo di lavoro;
3) Ha modificato il sistema di relazioni che il Frosinone aveva all'esterno: oggi siamo molto più credibili, anche nelle negoziazioni. Partiamo da una base diversa, c'è stato un salto di qualità;
4) Lascia una struttura societaria più resiliente. Per cui grazie di cuore, Frosinone sarà sempre casa sua. Posso solo fargli i migliori auguri per questa stagione che per lui sta per iniziare. E vi propongo anche di fargli un applauso". I giornalisti presenti in sala e lo stesso Presidente fanno l'applauso.
SUL CDA DEL FROSINONE CALCIO - "Io sono il Presidente del Consiglio d'Amministrazione. Eravamo in 4 nel CdA: è uscito Guido Angelozzi, restano Rosario Zoino (consigliere delegato alla finanza e al controllo) e Piero Doronzo (consigliere delegato alla gestione dell'attività operativa). Ognuno dei due consiglieri delegati avrà i poteri di firma che aveva in precedenza".
NUOVO ALLENATORE E NUOVO DIRIGENTE - "Il responsabile della gestione sportiva sarà presentato nella prossima settimana da Piero Doronzo. L'abbiamo già individuato, ma per la sua situazione contrattuale non può ancora essere presentato oggi. Il nuovo allenatore è già stato identificato, anche lui ha una situazione contrattuale. Non avete individuato un nome su quelli che avete riportato. Frara resta responsabile del settore giovanile. L'allenatore sarà presentato nella prima, se non addirittura nella seconda, settimana di luglio. Ci tengo a rassicurare i tifosi: stiamo lavorando già da 10 giorni alla nuova stagione".
RITIRO PRE-CAMPIONATO - "Il 17, 18 e 19 luglio il Frosinone si allenerà a Ferentino, poi dal 20 luglio all'8 agosto si allenerà sul Terminillo. L'allenatore vuole partire un mese prima della data del primo impegno ufficiale, che abbiamo il 17 agosto. Chi è scaramantico, faccia gli scongiuri: è 17 in entrambi i casi".
CAMPAGNA ABBONAMENTI - "Ho già chiaro tutto, ma oggi non la annuncio. Voglio che i tifosi possano scegliere se abbonarsi o meno, dopo aver visto il nostro lavoro delle prossime 2-3 settimane. Per evitare ciò che è successo l'anno scorso, che non mi ha fatto piacere. Non si è tifosi del Frosinone solo quando si vince o quando bisogna andare in Serie A. Abbonarsi è un gesto di generosità nei confronti della società. Stesso discorso per gli sponsor. Nel calcio si interviene per generosità, non per profitto. Non ho mai visto nessuno guadagnare col calcio e chi lo dice, forse ha perso più di tutti. Se volete vincere per forza, ve lo dico: non ci venite allo stadio! Suggerisco ai tifosi di farsi l'abbonamento solo per essere solidali nei confronti della società. Se la società non merita secondo voi, non ci venite! Io sono qui per aiutare il territorio e resto solo per questo motivo".
OBIETTIVO - "L'obiettivo è mantenere la categoria. Non è scontato. Secondo obiettivo: consolidamento dell'equilibrio economico-finanziario. Aumentare i ricavi, diminuire i costi. Si può fare solo in questo modo: non c'è niente da fare. Il risultato è importante, ma è ancora più importante il modo in cui si raggiunge il risultato. Vedrete molti più fondi e sempre meno proprietari come me: perché non ce la fanno! Ci sono tanti problemi".
STIRPE SUGLI SPONSOR - "La base è debole. Gli sponsor possono e devono fare di più per questa squadra. Abbiamo bisogno di vicinanza e solidarietà, abbiamo bisogno di sentirci amati. O si creano le condizioni che si creano sempre più verso l'autosufficienza, oppure si legano le vicende del Frosinone Calcio alle vicende mie, ma così non ci sono equilibrio e stabilità per programmare il futuro. Ci avete detto che non abbiamo comprato un centravanti, ma non ce lo possiamo permettere: in una società come la nostra, è impossibile poter spendere 3-4 milioni per un attaccante. Dobbiamo giusto investire sulla competenza organizzativa dei dirigenti".
SULLE INFRASTRUTTURE - "Non abbiamo campi. Dobbiamo andare in giro per tutta la Provincia e non abbiamo dei luoghi stabili per fare l'attività, soprattutto per il settore giovanile. Ho deciso che quest'anno, costi quello che costi, io devo chiudere il cerchio di questo problema, quindi devo avere due campi almeno in sintetico per far svolgere tutta l'attività del settore giovanile, qui a Frosinone, e non a casa del diavolo. E poi voglio fare il secondo campo in erba per la squadra entro agosto 2026".
SU SETTORE GIOVANILE E FEMMINILE - "Quei 6-7 calciatori bravi che abbiamo della Primavera, mi imporrò, devono giocare in prima squadra. Bisogna metterci la faccia. Dobbiamo far sviluppare anche il settore giovanile e quello femminile. Molti calciatori della Primavera 1 devono essere di qui: della Provincia di Frosinone! Ci deve essere empatia tra il territorio e chi viene qui a giocare, voglio identità. E poi voglio che noi siamo espressione di valori positivi. Voglio vedere energia e coraggio. Magari con limiti dal punto di vista tecnico, ma in campo bisogna sudare e lottare".
SULLA GENEROSITÀ - "Voglio generosità verso chi ti viene a guardare".
Alle ore 16:16 iniziano le domande. Stirpe ha parlato da solo per 50 minuti.
16:16 Domanda: "Lei ha fatto la panoramica di come sono andate le cose. Noi più volte, senza nulla togliere a ciò che è stato fatto, abbiamo sottolineato la mancanza di giocatori che potevano sopportare o supportare un campionato del genere. Abbiamo rischiato di andare in Serie C".
Stirpe risponde: "Sì, ma siamo rimasti in Serie B".
Domanda: "I giovani che hanno giocato l'anno scorso in prima squadra, potranno mantenere il ritmo della Serie B? Secondo me, no".
Stirpe risponde: "I nostri giovani sono ricercati sul mercato da molte società, il mercato ci sta dicendo esattamente il contrario di quello che dici tu. Questi giovani hanno vinto quattro partite di seguito, hanno vinto a Marassi, hanno ripreso in mano una situazione abbastanza compromessa alla fine di gennaio. Ci sono stati momenti in cui la squadra non c'era proprio: alcune situazioni da parte vostra non sono state enfatizzate, voi siete stati severi a non tenerne conto. Abbiamo avuto addirittura 14 giocatori della prima squadra fuori rosa. Quando la squadra c'era, ha saputo rispondere. Non sono presuntuoso, io faccio errori, tutti fanno errori. Questi errori sono stati pagati eccessivamente. Il trading serve non per investimenti futuri, ma per ripagare tutti i debiti che sono stati fatti".
Stirpe ad un giornalista: "Il Frosinone merita la Serie B e non la Serie C? Questo lo dici tu. Ci sono molte città in Serie C più importanti di Frosinone, ad esempio Catania. Tu pensi che per diritto divino devi stare in Serie B. Tu stai in B se lo meriti e se hai un ambiente che ti consente di poter sviluppare questo discorso. Cioè, pretendere che io faccia gli investimenti... io non li faccio gli investimenti, perché non ce li ho i soldi per farli! Capito? Io quello che posso mettere, lo metto, con generosità. Ma io, quello che non ho, non lo metto. Sono molto più trasparente di tanti altri".
Domanda: "La Serie B a mio avviso è il massimo che il Frosinone può avere, forse anche troppo. Dall'ultima stagione, quale insegnamento trae?".
Stirpe risponde: "Mi aspetto alcune cose che sono mancate. Voglio identità, interazione con il territorio. Voglio valori morali, il Frosinone non è un luogo di passaggio, bisogna essere in sintonia. Molti calciatori, non faccio nomi, non sapevano per quale motivo erano qui. Queste cose io non voglio vederle più. Se non interverranno i dirigenti, interverrò io".
Domanda: "Chi sarà l'allenatore della Primavera?"
Stirpe risponde: "L'allenatore della Primavera sarà Giancarlo Marini, che lavorava nello staff tecnico della prima squadra.
Domanda: "C'è all'orizzonte qualche aiuto concreto da parte degli sponsor, o rimarrà da solo?"
Stirpe risponde: "Non c'è nessun investitore interessato a subentrare o partecipare. Il discorso è questo. Bisogna essere generosi. Il primo che deve essere generoso sono io, nel senso che se viene qualcuno che ha un progetto serio, che riesce a garantire delle cose che io non posso fare... tu ti devi alzare, e lasciare il posto. Questo significa essere generosi. Come lo è continuare a starci, a fare quello che posso fare, un giorno se vogliamo alzare il valore della società... un giorno si presentasse qualcuno, non ho alcuna posizione ostativa, ma voglio solo un progetto serio a medio-lungo termine. Oggi non ha bussato nessuno da me".
SUL CAMPO SPORTIVO - "Parteciperemo al bando in Corso Lazio e proveremo a riqualificare il campo di Torrice. A Morolo io ho aspettato un anno e mezzo, in queste situazioni il tempo non è una variabile indipendente... Nel 2023 sono andato per la prima volta a Morolo. Con tutta la buona volontà, vediamo: ma comunque non penso, perché non voglio creare delle illusioni. Morolo è fuori tempo massimo".
SU CASTAGNINI E MARAN - "Non posso fare nomi (sorride, ndr). Maran non sarà l'allenatore del Frosinone. Vivarini e Greco non saranno allenatori del Frosinone. Ho troppo rispetto nei confronti dei tifosi", dice Stirpe.
SULL'AVELLINO - "L'Avellino ci mise a disposizione il campo, noi rispondiamo con vicinanza e solidarietà: per le prime partite casalinghe dell'Avellino, ci siamo messi a disposizione".
LUCIONI NON RESTA - "A me sarebbe piaciuto se fosse rimasto qui, ma doveva restare qui da giocatore. Avrei avuto piacere che rimanesse. La sua figura è importante".
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PRE-CONFERENZA:
15:26 Maurizio Stirpe è entrato in sala, con quattro minuti d'anticipo.
15:18 Sono presenti alcuni rappresentanti della società Frosinone Calcio, tra cui Massimiliano Martino (responsabile della comunicazione), Manuel Pasquini (social media manager), Alessandro Isidori (collaboratore dell'ufficio stampa) e Remigio Ripa (professionista del marketing digitale).
15:15 In sala stampa è tutto pronto: è già stato attivato lo schermo con gli sponsor e sono già state fatte le prove dei microfoni. Mancano solo gli ultimi addetti ai lavori e in seguito entreranno i rappresentanti della società.