Finisce nel peggiore dei modi il playout di B. Gara sospesa: la Samp resta in B, Salernitana in C

Sul 2-0 in favore della Sampdoria, la gara è stata sospesa al minuto numero 65 per lancio di oggetti in campo da parte dei tifosi della Salernitana
23.06.2025 07:00 di  Francesco Cenci   vedi letture
Finisce nel peggiore dei modi il playout di B. Gara sospesa: la Samp resta in B, Salernitana in C
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È finita nel peggiore dei modi la sfida fra Salernitana e Sampdoria, ritorno dei playout di Serie B. Sul punteggio di 2-0 in favore della Sampdoria, la gara è stata sospesa al minuto numero 65 per lancio di oggetti in campo da parte dei tifosi della Salernitana. Dopo una lunga pausa, le squadre sono tornate in campo ma l'arbitro è stato costretto a sospendere di nuovo la partita, questa volta in maniera definitiva.

Finisce quindi 2-0 per la Sampdoria, anche se il risultato non sarà omologato, con il club blucerchiato che otterrà il 3-0 a tavolino. La sostanza però non cambia, la Sampdoria si salva, la Salernitana retrocede in Serie C.

Alla Salernitana già serviva quasi un miracolo in partenza per salvarsi, la Samp invece aveva bisogno soltanto di una gara ordinata per mantenere il vantaggio di due gol e soprattutto la Serie B. La prima grande occasione della partita capita sul sinistro di Soriano al 20’: il centrocampista calcia dal limite, Ghidotti si distende e devia in corner con un grande intervento. Passano 10’ e succede di tutto. Prima la Salernitana segna con Ferrari - lesto su calcio d’angolo a insaccare - ma Doveri annulla tutto per un tocco di mano, poi dopo 240 secondi passa la Samp. Su cross dalla destra la palla finisce sul destro di Coda, che da centravanti vero spacca la porta e insacca. Intervallo amaro per la Salernitana che rientra in campo e sa che o segna tre gol in 45’ o finisce in C. E invece due minuti dopo l’inizio della ripresa punge la Sampdoria. Di nuovo. Stavolta con Giuseppe Sibilli, bravo a ribattere in rete dopo una gran parata di Christensen su Coda. Da qui in poi a Salerno succede di tutto. I disordini vincono sul gioco: la gara si ferma, non riprenderà più. Probabilmente avrebbe comunque vinto la squadra di Alberico Evani (in quel momento avanti di 4 gol sugli avversari) ma alla fine il risultato lo deciderà il giudice sportivo.