TF - Massimo De Feo: "Derby, Frosinone favorito. Ricordo con orgoglio il gol che segnai a Latina"

Il grande giorno sta finalmente per arrivare: domani, allo stadio "Domenico Francioni" di Latina, andrà di scena il derby del basso Lazio che vedrà i pontini contrapporsi con il Frosinone di Pasquale Marino. Mentre sale sempre di più l'attesa alla vigilia del big match, abbiamo colto l'occasione per intervistare Massimo De Feo, l'uomo che - andando a segno nel lontano 1993 - ammutolì il 'Francioni' e regalò il derby ai canarini.
Ecco le sue parole esclusive ai nostri microfoni...
Caro Massimo, era il 14 febbraio 1993 quando il derby contro il Latina fu deciso da un tuo gol: quale ricordo conservi di quella giornata?
“Un’emozione indelebile che non dimenticherò mai. Andare a segno in un derby non è cosa da poco ed a Frosinone ho avuto modo di percepirlo. Rivivo ancora nella mia mente, attimo per attimo, quella sfida: una soddisfazione che non ha eguali. E’ un orgoglio che ti riempie l’anima, del quale andrai fiero per sempre”.
Quanto fu significativo per il Frosinone espugnare il 'Francioni' in una stagione così difficile?
“Diciamo che quell’anno la vittoria nel derby fu tra le poche note positive. Nonostante l’entusiasmo che ci suscitò quel trionfo, i gravi problemi societari influenzarono inevitabilmente in negativo i risultati successivi, costringendoci a vivere una stagione molto tormentata”.
Proprio nell’annata 1992/93, il Frosinone riscontrò notevoli difficoltà: una delicata situazione economica costrinse la squadra a raggiungere la salvezza solo agli sgoccioli di un campionato assai complicato. Traguardo che può comunque considerarsi un'impresa viste le condizioni in cui versava il club?
“Come già anticipato in precedenza, si trattò di una stagione complicata dato che le condizioni economiche della società andavano sempre a peggiorare. Ritengo che sia stato qualcosa di miracoloso essere riusciti ad ottenere la salvezza all’intero di quel contesto. In seguito all’esonero del Mister, il secondo allenatore Tosoni a mio avviso aveva tutti i requisiti per fare bene, ma non gli fu data la possibilità che, secondo me, avrebbe meritato”.
A più di vent'anni di distanza dall'addio, quale bilancio puoi trarre riguardo la tua avventura in Ciociaria?
“Solo il fatto di aver indossato la maglia giallazzurra rimane per me un motivo di vanto anche ai giorni d’oggi. Posso rassicurare che, nonostante sia stato tormentato da numerosi infortuni, abbia sempre fatto il possibile per dare il massimo. Frosinone è una città che fa parte del mio cuore ed ho sempre lottato per difendere i suoi colori”.
Qual era il tuo rapporto con i compagni di squadra?
“Devo riconoscere che all’interno dello spogliatoio canarino in quegli anni era venuto a formarsi un grande legame tra noi calciatori. Un rapporto bellissimo e cordiale, impostato sull’ironia ma sempre nei limiti del rispetto. Eravamo un gruppo unito, tanto che anche oggi mi sento con molti dei miei ex-compagni. La forza era la nostra unità”.
Avendo intrapreso in seguito anche una carriera da allenatore, come ti sei sentito nell'affrontare le questioni di spogliatoio da un punto di vista opposto rispetto a quanto fossi abituato in precedenza?
"E’ una prospettiva completamente diversa: bisogna saper guidare e motivare la propria squadra, oltre che saper gestire le esigenze di un intero gruppo. Nel corso del tempo ho imparato l’arte del mestiere, ed è proprio in questo modo, a distanza di anni, che ho saputo apprezzare e valorizzare ancora di più coloro che mi hanno allenato in passato".
A tal proposito, quale giudizio ti senti di esprimere sull’operato di Pasquale Marino?
“Alla luce della classifica attuale, non posso che giudicare ottimo il lavoro svolto dal tecnico frusinate fino ad ora. C’è da dire che sono rimasto confortato anche dalle ultime campagne acquisti: questa squadra avrà molto da dire sia nel presente che nel futuro”.
Quanto può essere importante un'eventuale vittoria nel derby per il prosieguo di stagione del Frosinone?
“Avendolo fortunatamente vissuto in prima persona, mi sento di dire che il derby sia una partita il cui valore è ben più importante di tre punti. Vincere una sfida così significativa potrebbe rappresentare davvero la svolta della stagione, anche e soprattutto sul piano psicologico”.
Su quale aspetto possono far leva i canarini per colpire gli avversari?
“Credo che il fattore principale debba essere l’entusiasmo e la grinta dei giocatori: aspetto necessario per arrivare motivati alla partita. Mi aspetto anche un grande sostegno da parte dei tifosi ciociari, che con la loro presenza sugli spalti possono influire molto sull’andamento della gara”.
Se dovessi fare un pronostico dell’incontro?
“Tendenzialmente vedo favoriti i canarini. Se dovessi sbilanciarmi, firmerei per un 2-0 in favore della squadra di Marino. Ovviamente lo auspico. Forza Frosinone!”.