Com'era lo stereotipo sugli slavi? Ah, già: forti ma discontinui. Il rendimento ondulato della Serbia non ripaga: 3-3 col Camerun

28.11.2022 23:00 di Andrea Pontone Twitter:    vedi letture
Com'era lo stereotipo sugli slavi? Ah, già: forti ma discontinui. Il rendimento ondulato della Serbia non ripaga: 3-3 col Camerun
© foto di Ansa

Camerun-Serbia si è rivelata fin qui la partita più divertente del Mondiale. Tra gli episodi eclatanti, uno addirittura si manifesta prima del calcio d'avvio: a un'ora dall'inizio della sfida, giunge notizia dell'esclusione del portiere André Onana dalla gara: l'estremo difensore camerunense non risulta, infatti, né titolare né in panchina. L'annuncio arriva a ciel sereno, ma nell'arco di pochi minuti si sprecano le ricostruzioni giornalistiche: il giocatore avrebbe avuto un confronto tattico con il suo allenatore, dato che il tecnico vorrebbe una squadra che perde tempo con continui passaggi tra i difensori, mentre Onana vorrebbe ricorrere ai lanci lunghi (e durante l'incontro con la Svizzera, lo stesso classe '96 si rese protagonista in campo di accese discussioni a tal proposito con il leader della difesa N'Koulou). Si gioca quindi, con Epassy tra i pali. La Serbia ha perso contro il Brasile e vuole riscattarsi al cospetto della squadra più abbordabile del girone, dinnanzi alla quale la Svizzera ha già vinto. Al minuto 29, d'altro canto, la difesa slava combina un pasticcio: prima regala letteralmente un calcio d'angolo agli avversari, poi si addormenta sugli sviluppi dello stesso corner e assiste alla marcatura di Castelletto per il vantaggio africano. Appaiono deconcentrati, e quindi spacciati, i balcanici, eppure il maxi-recupero (ingiustificato) della prima frazione di gioco consente loro di tornare, vigorosamente, in partita. Al primo minuto di recupero, va in gol Pavlovic: 1-1 quasi insperato, ma ora la situazione è sul pari e la gara diventa frizzante. Soltanto due giri di lancette dopo, ancora non terminato l'extratime, Milinkovic-Savic sfodera un sinistro imprendibile dal limite dell'area ed esulta a squarciagola per la sua rete. Nella ripresa, per qualche istante, la Serbia dimostra di avere in mano la situazione, e sfiora anche il tris ma cullandosi un po' troppo sugli allori e dando per scontati dei tocchi in verticale che sono in realtà rischiosi. Alla squadra di Stojkovic basta un calo di cinque minuti, per ritrovarsi sul 3-3: prima Aboubakar (pallonetto delizioso davanti al portiere avversario) e poi Choupo-Moting, il Camerun pareggia i conti. Il finale è fantasmagorico, ma le occasioni da gol non arrivano: si assiste, se non altro, a molteplici ribaltamenti di fronte, con un attivissimo Anguissa e un'attenta difesa serba. Gli slavi hanno raccolto un solo punto in due gare: troppo poco, rispetto alle attese. Il Camerun, dal canto suo, intravede lontani gli ottavi e deve risolvere anche dei problemi all'interno dello spogliatoio.