Grosso e il suo Frosinone d'attacco: anche a Brescia è sinfonia giallazzurra

I ciociari continuano a volare nel solco di un calcio propositivo e moderno: armonia, coraggio e idee, la marcia della capolista continua
23.01.2023 14:30 di Roberto De Luca Twitter:    vedi letture
Grosso e il suo Frosinone d'attacco: anche a Brescia è sinfonia giallazzurra
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© foto di Insidefoto/Image Sport

Dopo l’ennesima vittoriosa esibizione, in molti si stanno chiedendo quale sia il segreto del Frosinone. In realtà, la risposta è semplice e priva di chissà quali motivazioni. La squadra ha assimilato a perfezione i concetti di Fabio Grosso e pedala duro per metterli in atto sul campo. Il primato rivestito in classifica a quota 45 punti è un dato di fatto, dimostrazione limpida di quanto il gruppo si sia evoluto seguendo le idee del proprio allenatore. Dietro a questa vetta si cela un lavoro meticoloso, attuato sin dal ritiro estivo di Fiuggi nel solco di un calcio propositivo e moderno. Settimane di duri allenamenti che hanno consentito di valutare le doti tecniche dell’organico e di provare più di qualche soluzione tattica, sfruttando la duttilità dei singoli. Parlare di sinfonia giallazzurra, oggi, non è un’esagerazione

ARMONIA - Il Leone si muove in maniera armoniosa e si sta distinguendo per la sua propensione offensiva, abbinata ad una fase difensiva che funziona a meraviglia. Ieri a Brescia, fatta eccezione dei primi 18 minuti in avvio fino al gol del provvisorio svantaggio firmato da Rodriguez, il rettangolo verde ha parlato di nuovo in modo eloquente. Del resto, sin dal primo giorno di operatività Grosso ha spinto sul modo di stare in campo. Sull’occupazione funzionale degli spazi e sulla capacità di saper attaccare nella maniera migliore, valorizzando un calcio verticale che spinge con rapidità i suoi interpreti verso la porta avversaria. Nel ritorno al gol di Moro, non si può fare a meno di sottolineare il movimento con assist compiuto da Lulić e la velocità con cui la squadra è arrivata a concludere. Idem in occasione del raddoppio di Insigne, sempre più certezza assoluta di un Frosinone esondante a suon di divertimento. Perché ciò che trasmette all’esterno è questo: intensità, idee e coraggio ma soprattutto gioia nel mettere in atto determinati principi con totale coinvolgimento emotivo.

INTERPRETAZIONE - Sul piano tattico, i giallazzurri certificano quanto siano relativi i moduli nel calcio moderno. Ieri al “Rigamonti” il teorico 4-3-3 di base ha lasciato ben presto via libera ad una disposizione ben diversa e fondata molto sulle interpretazioni, come dimostrato dalle posizioni medie di alcuni giocatori: Oyono, ad esempio, collocato altissimo sulla linea dei centrocampisti, Caso e Insigne pronti a svariare con libertà su tutto il fronte per sprigionare il loro talento. L’inserimento di Rohdén e Lulić nella linea di centrocampo, poi, è servito per assicurare alla mediana quei due incontristi che hanno permesso al rientrante Mazzitelli di ergersi a regista del gioco. Per lui numeri indicativi: 64 tocchi della sfera, 81,1% di precisione nei passaggi ma anche 8 contrasti vinti su 9. Il pressing e la difesa alta, allargando l’orizzonte, completano il lavoro di una squadra che pressa con insistenza per riconquistare il pallone in fase di non possesso. A tutto questo, va aggiunta la profondità di una rosa in grado di incidere a gara in corso, come accaduto nell’esordio con rete di Báez.

FIDUCIA - Gli abbracci collettivi ad ogni esultanza evidenziano il rapporto molto solido che si è instaurato nello spogliatoio. Un qualcosa che agevola certamente il lavoro quotidiano. E finora con Fabio Grosso, tra l’altro, c’è stato spazio per tutti. L’allenatore nativo di Roma ha condiviso sin dal primo giorno la politica societaria, orientata sui binari verdi della gioventù e sulla valorizzazione del talento. Lo sta facendo alla grande, andando oltre ogni più rosea aspettativa. Il suo Frosinone diverte e continua a vincere.