Intervista TF - Mauro D'Agostini: "Mister Grosso ha saputo dare una precisa identità alla squadra"

22.03.2023 17:30 di Francesco Cenci   vedi letture
Mauro D'Agostini, opinionista
Mauro D'Agostini, opinionista

Abbiamo oggi il piacere di intervistare Mauro D’Agostini, grande conoscitore del campionato cadetto, appassionato tifoso del Frosinone nonché opinionista della trasmissione “Bmovie”, in onda tutti i venerdi sull’emittente Extra Tv.

Frosinone che arriva a questa sosta per le nazionali, reduce dal ko casalingo maturato contro il Cosenza. Qual è la tua lettura della sconfitta con i calabresi?

“Secondo me, per la prima volta in questo campionato, è stato sbagliato l’approccio alla partita. Magari inconsciamente, si è pensato di fare un sol boccone dell’avversario, un Cosenza che in trasferta, finora, aveva raccolto dei numeri molto modesti: appena 6 punti ottenuti, ed era reduce da sei sconfitte consecutive. E’ chiaro poi che, quando si sbaglia l’approccio alla partita, diventa difficile cambiarlo nel corso della gara. Con il passar del tempo, la partita non si sbloccava e la squadra ha perso un po' in lucidità ed equilibrio perché, nel tentativo di sbloccare la partita, mister Grosso aveva optato per un assetto molto offensivo. Il Frosinone quindi si è sbilanciato troppo in avanti, schierandosi con 2 esterni un po' troppo offensivi come Caso ed Insigne, 2 centrocampisti che hanno un po' risentito delle fatiche mancando le rotazioni in mezzo al campo, visto che mancavano 4 giocatori. Inoltre Grosso non ha potuto schierare nel finale una punta come Borrelli, dal momento che aveva dovuto sostituire Szyminski, Cotali e Frabotta per infortunio. Tutto questo ha portato il Cosenza ad avere più fiducia nei propri mezzi, rendendosi pericoloso in un paio di occasioni. Forse nel finale sarebbe stato meglio accontentarsi di un punto che, vista la classifica, ci avrebbe comunque fatto comodo. Ad ogni modo la sconfitta del Bari, ha reso indolore la nostra sconfitta.”

La squadra di mister Grosso in questo campionato ha dimostrato di saper cambiare anche a gara in corso il proprio spartito tattico. E’ questo secondo te uno dei segreti del primato ciociaro?

“ Si credo di si. In sede di conferenza stampa, la scorsa estate, Angelozzi aveva detto che una delle caratteristiche che dovevano avere i calciatori giallazzurri, era quella della versatilità nei vari ruoli. Questo lo abbiamo visto in molte occasioni in questa stagione. Il Frosinone ha interpretato vari moduli tattici anche durante una singola partita, è passato dal 4-3-3 al 4-2-3-1 o al 4-4-2 con due punte centrali, addirittura è passato talvolta anche alla difesa a tre quando necessario. I vari Sampirisi, Garritano, Boloca e Oyono hanno giocato in ruoli a volte inconsueti per loro ottenendo dei buoni risultati, proprio in nome di quella versatilità citata prima”.

Come si reagisce ad una sconfitta inaspettata come quella incassata allo Stirpe e da dove dovrà ripartire il Frosinone dopo la sosta per affrontare al meglio l’ostica trasferta di Perugia?

“In primis dovrà recuperare qualche giocatore soprattutto a centrocampo poiché la coperta era troppo corta. Rohden rientrerà dalla squalifica, si spera di recuperare anche Mazzitelli e Kone. Bisognerà anche recuperare energie mentali perché se non funziona la testa, non funzionano nemmeno le gambe. Il Frosinone dovrà mantenere quella freschezza e leggerezza mentale che è stato fino ad ora un altro dei segreti del brillante campionato sin qui disputato. La squadra deve giocare partita per partita senza pensare ai punti che mancano da qui alla fine senza fare calcoli”.

Mister Grosso, contro il Cosenza, ha tagliato il traguardo del maggior numero di panchine in serie B con il Frosinone. Qual è l’aspetto che più ti ha colpito del lavoro che sta svolgendo in ciociaria il tecnico abruzzese?

“La capacità di dare subito un’identità ed una fisionomia ben precisa alla squadra, nonostante il profondo rinnovamento che c’è stato sia quest’anno che nello scorso campionato. Inoltre ha avuto la capacità di valorizzare i giocatori, penso ad esempio a Boloca che ha avuto una crescita esponenziale sotto la sua guida, tanto che mi risulta sia cercato da squadre di categoria superiore. Lo stesso Oyono è migliorato tantissimo, così come Caso, Mulattieri giusto per citarne alcuni. Altro grande merito è stato quello di aver creato un gruppo molto unito ed affiatato, e la capacità di coinvolgere tutti nel progetto e di farli remare nella stessa direzione”.

Parlando dei giovani talenti di questa serie B tra Brunori, Cheddira e Mulattieri, chi ti sembra più pronto al salto di categoria nella prossima stagione?

“A mio giudizio quello che mi sembra più preparato è Mulattieri, e lo dico spogliandomi dalle vesti di tifoso. Dico questo perché secondo me è il giocatore più completo rispetto agli altri. Cheddira e Brunori sono giocatori che finalizzano e giocano poco per la squadra esaltandosi negli spazi. Mulattieri invece gioca più per la squadra, ha appreso nella sua esperienza in Olanda la capacità di fare sempre il movimento giusto per favorire gli inserimenti dei compagni, soprattutto degli esterni d’attacco, sa farsi trovare nel posto giusto al momento giusto, insomma si mette al servizio della squadra”.

Otto giornate alla fine del torneo, il Frosinone ha 62 punti in classifica. In un’ipotetica proiezione , quanti punti occorreranno ai giallazzurri per centrare matematicamente la serie A e quali sono le altre due favorite per la promozione?

“Per arrivare primi penso che occorrano 13 punti a condizione che non si perda la gara di ritorno con il Genoa, per arrivare al secondo posto occorrono 7 punti. Ovviamente sarebbe un peccato non arrivare al primo posto, visto il grande campionato disputato finora e in testa per lungo tempo, in maniera del tutto inaspettata. Come seconda classificata, vedo il Genoa favorito. Ai playoff, vedo il Cagliari come favorita, non solo per la rosa a disposizione, ma anche per il fatto che ha in panchina un allenatore dalla grande esperienza come Claudio Ranieri. Inoltre, faccio i complimenti per la grande stagione che sta svolgendo Bisoli con il suo SudTirol”.

In questi giorni il CT della Nazionale Roberto Mancini si è molto lamentato della mancanza di giovani talenti, dovuta alla forte presenza di calciatori stranieri nel nostro campionato. Qual è la tua opinione in merito?

“Sono d’accordo col mister. Purtroppo in Italia manca il coraggio di buttare subito nella mischia i giovani di valore. Come detto altre volte, in Europa se un ragazzo vale, viene fatto giocare anche a 16 anni. Da noi purtroppo c’è troppa ritrosia a far giocare i ragazzi in prima squadra, si aspetta troppo tempo a dargli spazio. Faccio l’esempio di Pafundi dell’Udinese il quale benchè convocato già da Mancini, non riesce a trovare spazio nell’undici friulano, pieno di stranieri, e nonostante la squadra non abbia obiettivi particolari di classifica. Questo è l’esempio lampante di quanto affermato prima”.

Per finire, rimanendo nel calcio giovanile, la Primavera del Frosinone sta stupendo in positivo tutti gli addetti ai lavori. I giovani leoni stanno disputando un campionato di Primavera 1 di primo ordine ed occupano attualmente il secondo posto in classifica tenendosi dietro squadre molto blasonate. Cosa pensi del grande lavoro svolto dalla Società e da mister Gorgone?

“Vanno fatti davvero tanti complimenti a Frara e mister Gorgone che stanno facendo un lavoro straordinario, stanno compiendo un’impresa che nemmeno il più ottimista poteva immaginare, con risorse molto più limitate rispetto alle squadre con settori giovanili di tradizione molto più consolidata. La prova di questo straordinario campionato è il confronto con il Cesena, il quale lo scorso anno dominò il campionato di Primavera 2 dove giocava anche il Frosinone, e quest’anno si trova all’ultimo posto mentre il Frosinone è secondo. Penso che uno dei segreti di questo successo sia il grande affiatamento professionale instauratosi tra Frara e Gorgone che hanno una comune visione del calcio e lavorano in piena sintonia. Spero che qualcuno dei giovani componenti di questa squadra possa finalmente arrivare in prima squadra perchè questo non accade dai tempi di Paganini e Gori. Speriamo che questo campionato segua il trend attuale poiché potrebbe accadere qualcosa fuori dall’ordinario".