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, Mazzitelli a Kick Off: "Tra un po' ci accorgeremo di quanto fatto"

23.05.2023 10:15 di  Francesco Cenci   vedi letture
Luca Mazzitelli
Luca Mazzitelli
© foto di Uff. Stampa Frosinone Calcio

E’ stato uno degli ultimi grandi colpi estivi della campagna estiva di calciomercato del Frosinone, il centrocampista giallazzurro Luca Mazzitelli è stato ieri sera ospite della trasmissione “Kick Off", andata in onda su Extra Tv. Il centrocampista ex Monza ha fatto un bilancio della straordinaria stagione giallazzurra, culminata con la promozione in Serie A dei ciociari. Queste le parole del regista scuola Roma.

Mazzitelli, questi sono stati i giorni delle celebrazioni, della cittadinanza onoraria, della grande festa con i tifosi e della consegna della coppa. Avete realizzato, qualche giorno dopo, di aver realizzato un’impresa straordinaria per la piazza di Frosinone?

“Secondo me ci accorgeremo tra un po' di tempo di quello che abbiamo fatto. Certo, guardando i numeri ed avendo chiuso il campionato ad 80 punti, ci siamo resi conto di aver fatto una cosa veramente importante. La riconoscenza che ci ha dato la città di Frosinone poi, è stato un grande regalo che ci ha fatto molto contenti. Questo fa capire l’importanza di ciò che abbiamo realizzato”.

Qual è stato il segreto di questo gruppo?

“Credo che il segreto sia stato quello di divertirci andando ad allenarci al campo ogni settimana, senza porci chissà quale obiettivo. L’obiettivo è venuto giornata dopo giornata. Quando abbiamo vinto o pareggiato, perché di partite ne abbiamo perse poche, ci ritrovavamo in settimana e neanche parlavamo della posizione che occupavamo in classifica. Il nostro segreto è stato quello di lavorare bene e forte. Settimana dopo settimana abbiamo poi compreso quello che avremmo potuto fare”.

Quando è stato il momento in cui hai detto: “ce la possiamo fare, siamo veramente forti?”

“Nell’arco di tutto il girone di andata questo non lo si può mai dire. Abbiamo visto quest’anno, con l’esempio della Reggina che si può verificare un crollo delle prestazioni da un momento all’altro. Il fatto di aver iniziato le gare di ritorno con 6 vittorie di fila, ci ha fatto arrivare nei mesi di febbraio e marzo con la consapevolezza che eravamo lì, primi in classifica con un bel po' di punti di vantaggio ed allora , in quel momento abbiamo compreso che avremmo potuto farcela perché avevamo creato un bel gap con le altre”.

Che anno è stato per te, dal punto di vista personale: avevi già tagliato il traguardo della serie A l’anno scorso con il Monza. Quest’anno hai fatto il bis, ma senza i playoff…

“Questa promozione ha un sapore ancora più speciale perché praticamente siamo stati in testa alla classifica dall’inizio del campionato. E’ stata un’annata bella. Sono contento della scelta che ho fatto ad inizio anno nel venire a Frosinone. E’ ovvio che non me lo sarei aspettato di conquistare la promozione in Serie A, ma credo che neanche il più ottimista si sarebbe aspettato questo perché era impossibile dirlo ad inizio campionato. Prima di arrivare al Frosinone ero un po' indeciso nello scegliere con qualche altra squadra. Forse il fattore principale che ha influito sulla mia scelta è stato il Direttore Angelozzi che già conoscevo, quindi sapevo che è un dirigente con esperienza. Avevo notato che in estate aveva composto una buona squadra, con molti giovani interessanti. Noi nel corso della stagione abbiamo costruito una squadra forte che se l’è giocata con tutti e ha realizzato tutto questo”.

Perché, secondo te, questa Serie A sarà diversa dalle due giocate in precedenza dal Frosinone?

“Non posso far il paragone con le altre due esperienze vissute perché non c’ero. Sicuramente, il fatto di mantenere in rosa una bella ossatura di questo gruppo, potrebbe aiutare senz’altro a portare l’entusiasmo che abbiamo avuto quest’anno ed affrontare al meglio la prossima stagione che sarà difficilissima. Però ovviamente, ancora non conosciamo i programmi della società. Vedremo come imposteranno il lavoro durante quest’estate il Presidente ed il Direttore”.

La Serie A è tutto un altro mondo…

“C’è tantissima differenza tra il campionato di Serie A e quello di B, quella che non si riscontra più di tanto invece, tra la C e la B. Dal campionato cadetto alla massima serie il salto di livello è bello importante, quindi ci dovremo arrivare belli pronti”.

Quanto è stato importante un ambiente come quello di Frosinone per il raggiungimento di questo risultato straordinario. C’è stata una differenza rispetto alle due promozioni da te centrate?

“Si, c’è stata una netta differenza tra le due promozioni. L’anno scorso quando ero a Monza, la squadra era stata costruita per vincere il campionato. E secondo me abbiamo fatto anche meno di quello che potenzialmente avremmo potuto fare. Invece quest’anno è successo il contrario: il fatto di non essere partiti con tanta pressione addosso e di essere una squadra tutta da scoprire, ci ha fatto affrontare i primi mesi di lavoro con meno pressioni. Questo aspetto ha aiutato. Anche i nostri tifosi ci hanno dato una mano, non mettendoci mai pressioni. Tutto l’ambiente è andato in un’unica direzione. Durante l’anno avevamo capito che l’obiettivo che avevamo inizialmente era cambiato, ma nessuno ci ha mai messo quella pressione in più che avrebbe potuto costarci qualche partita di troppo. Tutto è andato invece per il meglio”.

Che idea ti sei fatto di mister Grosso?

“E’ stata una grande sorpresa. Io avevo chiesto qualche consiglio su di lui da qualche mio ex compagno di squadra, che lo aveva avuto come allenatore nella Primavera della Juventus e me ne avevano parlato bene. Credo che questa vittoria del campionato sia stata anche la sua consacrazione da allenatore e sarà importante per il suo futuro. Mister Grosso ci ha dato tanto anche sotto il profilo della crescita personale. Ci ha motivato tanto, con dei discorsi umili e semplici. E’ veramente un mister da cui abbiamo imparato tanto quest’anno, ovviamente anche dal punto di vista calcistico”.

Quanto la forza delle idee del calcio propositivo proposto da Grosso ha facilitato il crearsi l’empatia tra voi calciatori?

“Sicuramente ci ha aiutato questo aspetto, perché quando si vede che in partita riescono degli schemi voluti dal mister durante la settimana, è normale che ci si creda di più in quello che viene insegnato. Tutti, chi più e chi meno, siamo stati protagonisti. Questo ha aiutato a creare questa bella alchimia che c’è tra di noi”.

Gelli è un’altra scommessa vinta dal Direttore Angelozzi: com’è questo ragazzo in campo?

“Ci siamo subito accorti, appena è arrivato, che aveva grandi qualità dal punto di vista tecnico. Capiva i tempi e gli spazi delle giocate. Si è integrato subito con il gruppo. Dalla prima partita che ha giocato sembrava che si trovasse con noi dall’inizio della stagione. Ha dimostrato di non patire per nulla il salto della categoria dalla C alla B e ci ha dato una grande mano. Devo fare i complimenti anche a lui”.

Quanto è importante nello spogliatoio la figura di un Direttore come Angelozzi?

“Il ruolo del Direttore è fondamentale. Angelozzi ha un’esperienza tale che si accorge prima degli altri di quello che potrebbe succedere. Capisce come può ragionare un giovane calciatore e magari sa usare anche parole forti dopo una prestazione non buona, oppure viceversa: un ragazzo che fa benissimo, sa subito come non fargli montare la testa”.

Qual è la tua favorita ora per la vittoria dei playoff e qual è la squadra che più ti ha impressionato e vi ha messo in difficoltà in questa stagione?

“Come favorita dei playoff vedo il Bari. Sicuramente Genoa e Parma sono state quelle che più mi hanno impressionato, perché in rosa hanno giocatori con un livello tecnico alto e molti hanno giocato anche In A. La differenza si vede”.

Venendo dal Settore Giovanile della Roma, quella contro i giallorossi per te, sarà un po' la partita dei sogni il prossimo anno…

“Si, contro la Roma, contro la Lazio: saranno tutte partite speciali. Io poi abito a Roma, a pochi passi dallo stadio Olimpico, ci passo sempre davanti lì. Sarà sicuramente molto emozionante giocarci”.

Hai sempre giocato lontano da casa: il fatto di esserti riavvicinato alla famiglia ha influito?

“Devo dire che in passato non avevo mai pensato all’idea di venire a giocare a Frosinone. Invece è una cosa bellissima e questa stagione ha aiutato a rendere tutto più bello. Sicuramente trovarsi ad un’ora di distanza da casa e godersi con più facilità la famiglia e gli amici nel giorno libero è una comodità in più, che ti fa vivere più serenamente le giornate”.