Da Sacchi al visionario Stirpe, Dedič: vi racconto il "mio" Frosinone-Parma

Il doppio ex, da qualche mese figura di spicco dell’agenzia “Pro Transfer”, ricorda le esperienze vissute con le due squadre
24.02.2023 10:15 di  Roberto De Luca  Twitter:    vedi letture
Da Sacchi al visionario Stirpe, Dedič: vi racconto il "mio" Frosinone-Parma
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© foto di Imago/Image Sport

Segni particolari: doppio ex di Frosinone e Parma, attaccante, da qualche mese figura di spicco dell’agenzia “Pro Transfer” che si occupa di gestione, consulenza e intermediazioni per calciatori con focus, per lui, proiettato al mercato tedesco. Tanto è vero che ci ha parlato mentre era in partenza per Roma dove ieri sera ha assistito alla sfida di Europa League tra gli uomini di Mourinho e il Salisburgo. Zlatko Dedič sta vivendo un’attesa particolare. Un occhio rivolto alla squadra che lo ha accolto all’età di 16 anni, quella ducale, e l’altro al club, quello che ha il Leone come simbolo, di cui ha indossato 65 volte la maglia. «Sono legatissimo - ha affermato a “TuttoFrosinone” - a queste due piazze perché mi hanno dato tanto, non solo a livello calcistico ma soprattutto umano. Ricordare i momenti vissuti mi suscita un senso di felicità interiore, parliamo di periodi che hanno rappresentato molto per il mio percorso».

L’ARRIVO A PARMA - E riavvolgendo il nastro, la mente conduce con fare diretto in Emilia-Romagna. È qui che l’avventura tricolore del centravanti sloveno proveniente dal Koper prende slancio nel 2001: «Parma mi ha coccolato e formato - ha rammentato Dedič - come uomo. Non potrò mai dimenticare quello che l’intero ambiente è riuscito a darmi, a cominciare dagli inizi nella formazione Primavera. Lì ho avuto il privilegio di conoscere professionisti di grande spessore che mi hanno aiutato nell’avvicinamento alla prima squadra, lavorando tra l’altro con allenatori di un certo peso come Ulivieri, Passarella e Prandelli. In società, poi, figurava un maestro quale Arrigo Sacchi. Un periodo indelebile che porterò ovunque con me». E che certamente va custodito, con gelosia, nell’album di una carriera che è poi proseguita in costante crescita a suon di gol e prestazioni importanti.

FROSINONE NEL DESTINO - Quei binari orientati al miglioramento conducono il giovane Zlatko nel Lazio. Più precisamente, in Ciociaria, dove nel gennaio 2007 arriva al Frosinone per restarci (incluso il prestito al Piacenza da gennaio a giugno 2008, ndr) fino al 2009: «I giallazzurri - ha confidato - occuperanno sempre un posto speciale nel mio cuore. In quella città ho potuto apprezzare, fra le varie cose positive, un modo unico di vivere il calcio da parte della gente». Di sicuro destinato a lasciare il segno poiché evocativo di un calcio più spontaneo e genuino: «Calore e passione sono aspetti che anche oggi si riscontrano. Basta vedere una partita casalinga della squadra per rendersene conto, ma a me piaceva tanto il legame “diretto” che si era instaurato tra noi ed i tifosi. Allenamenti a porte aperte al “Casaleno”, tutti sapevano i posti che frequentavamo e spesso ci venivano a trovare per parlare: dai bar ai ristoranti. L’atmosfera era davvero speciale».

IL VISIONARIO STIRPE - L’alchimia giusta che sul rettangolo verde ha aiutato. La coppia Dedič-Éder ancor oggi è ricordata con piacere dai supporter frusinati: «Eravamo un duo che ben si integrava. Però in quella rosa c’erano anche altri giocatori di ottime qualità: cito Ciccio Lodi, ad esempio. Forse avremmo potuto fare anche di più per valori tecnici». Col presidente, Maurizio Stirpe, sempre presente. Un visionario: «Che signore - le parole di Zlatko - che era. Elegante nei modi, intelligente e lungimirante. Già all’epoca parlava di realizzare uno stadio, di Serie A e di progetti destinati a far crescere la società. È incredibile come, a distanza di tempo, ogni tassello sia andato al suo posto. Quello che Stirpe ha fatto e continua a fare per il Frosinone merita solo applausi». Con un aneddoto stupendo: «Veniva ad assistere agli allenamenti col papà. Avere intitolato quello stadio sognato per anni, dove noi ci allenavamo, proprio al padre Benito assume un valore emotivo incredibile».

NESSUN PRONOSTICO - Un impianto moderno nel quale il Frosinone di Fabio Grosso, passando all’attualità, sta costruendo le sue fortune imperando da capolista cadetta. E la promozione in massima serie passa anche per l’incontro di domani: «Quindici punti di vantaggio sulle terze in classifica sono tanti e la strada è tracciata da mesi. Non faccio pronostici, visto che sono legato ad entrambe le formazioni. Posso dire, però, che vedo il Frosinone avvantaggiato sia per continuità di risultati che per motivi mentali, legati al rendimento avuto finora». L’auspicio a lungo termine è chiaro: «Auguro di cuore ai ciociari la Serie A perché la meriterebbero per quello che stanno facendo, così come confido che il Parma possa conquistare lo stesso traguardo magari attraverso i playoff. Di certo, i tifosi vedranno una bella partita». Parola di Zlatko Dedič.