Campbell mette in chiaro: "Longo, voglio essere protagonista. Emery mi ha scartato, felice di giocare in A"

14.09.2018 10:45 di Andrea Pontone Twitter:    vedi letture
Campbell mette in chiaro: "Longo, voglio essere protagonista. Emery mi ha scartato, felice di giocare in A"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

È stato protagonista di una lunga intervista rilasciata al portale EFE l'attaccante costaricano Joel Campbell, punta di diamante della campagna acquisti condotta dal Frosinone Calcio nella scorsa estate. Di seguito le sue parole, tradotte in italiano dalla nostra redazione.

Com'è nata l'opportunità di recarsi a Frosinone?
"Tutto ha avuto inizio negli ultimi giorni di calciomercato. La mia avventura all'Arsenal era finita, ho dovuto cercare una nuova destinazione e si è creata la possibilità di venire in Serie A con la maglia giallazzurra. Per me questo è un grande passo, la realizzazione di un sogno. Sarà la mia ottava stagione in Europa: sono felice di essere qui".

Quali sono i tuoi obiettivi per questa stagione?
"L'obiettivo è godersi questo campionato: voglio fare buone cose con la squadra, essere un giocatore importante. Voglio assumermi le mie responsabilità: per me è importante, spero che le mie qualità facciano comodo al club. Ho l'ambizione di essere protagonista, un giocatore chiave":

Come è andata con l'Arsenal?
"Ho lasciato il club nel modo più normale possibile: semplicemente il nuovo allenatore, Unai Emery, aveva altri piani per me. Ha avuto la sua squadra ed i suoi giocatori, ha detto nel modo più rispettoso che non mi ha voluto. Ho capito che avrei dovuto cercami un'altra destinazione e ho preso la decisione di venire a Frosinone".

Il rapporto con l'ex tecnico dei Gunners, Arsene Wenger?
"Era sempre rispettoso, fu lui a portarmi all'Emirates Stadium. Non è facile per l'Arsenal comprare un giocatore del Costa Rica, ma lui vide qualcosa di speciale in me e mi diede questa grande opportunità: gliene sarò sempre grato. Ma alla fine, per un motivo o per l'altro, ho preso decisioni diverse e ho continuato a divertirmi con il calcio in varie squadre. Sono molto contento della mia carriera".

Per te grandi soddisfazioni anche con la maglia del Real Betis.
"Senz'altro una squadra che amo molto, mi ha dato molta fiducia quando sono stato ferito. Si sono fidati di me, mi hanno sempre supportato. Purtroppo non ho potuto rispondere in campo a tutta la fiducia per i diversi infortuni, ma nei momenti in cui ho giocato ho potuto contribuire, sfornare gol e assist. Li porto sempre nel mio cuore: sarò sempre uno di loro".

Un ricordo dell'esperienza al Villarreal?
"Ho giocato da gennaio a giugno. Ero relativamente bravo, fu una fase un po' difficile perché arrivai dopo sei mesi in cui all'Arsenal non avevo giocato ed il resto della squadra viaggiava ad alto ritmo. All'inizio ho fatto un po' fatica, poi tutto è andato come previsto".

A 26 anni, hai giocato già 79 partite con il Costa Rica. Cosa rappresenta la Nazionale per te?
"Tutto. E' il mio paese, ci sono la mia famiglia ed i miei amici. Non c'è maglia più importante di quella del Costa Rica: per -me è un orgoglio rappresentare e difendere la mia terra".

Il momento più felice della tua carriera in Nazionale?
"I Mondiali 2014 furono impressionanti. Abbiamo battuto l'Uruguay, l'Italia e la Grecia, pareggiando con l'Inghilterra di Rooney e perdendo soltanto ai rigori contro l'Olanda. Quella Coppa del Mondo fu bellissima: mi sono divertito dal primo giorno all'ultimo. Lì ho capito che il Brasile è la culla del calcio".

Nella tua carriera hai giocato in molti stadi storici. Quale tra questi ti ha regalato un'emozione particolare?
"Lo stadio del mio paese, il National. È uno stadio magico per noi perché su quel prato abbiamo vissuto grandi gioie. Diciamo però che non ho uno stadio preferito: con le maglie di Betis, Olympiacos e Arsenal ho giocato comunque in splendidi impianti sportivi".

Qual era il tuo idolo da piccolo?
"Ronaldo il Fenomeno. Per me è stato un esempio, l'ho sempre ammirato. Penso sia uno tra i migliori del calcio. Mi ispiro anche a Ronaldinho".